sabato 10 aprile 2010

Un mondo che non conosciamo e in cui non ci riconosciamo

Mentre parla Ilvo Diamanti ha la piega della bocca in giù che gli dà un'aria un po' imbronciata. Nel suo ultimo libro "Sillabario dei tempi tristi" scrive: "Fatico ad orientarmi in un mondo che non conosciamo e in cui non ci riconosciamo. Per questo abbiamo bisogno di bussole per procedere ed orientarsi nella nebbia cognitiva ed emotiva del nostro tempo."
Verrebbe da spararsi eppure, intervistato da Augias, Diamanti dice però che identificare i motivi della tristezza verso il mondo che ci circonda significa comunque prenderne le distanze, come dire "non mi avrete perché almeno ho chiari i motivi per cui sono triste". Se lo dice lui...
Il tema della puntata è la paura, alimentata da come ci raccontano il mondo, e la percezione della criminalità nel nostro paese che contrasta con i dati statistici che invece dimostrano che essa è nella media europea ed anzi in diminuzione se prendiamo l'ultimo decennio. Se nella realtà non ci sono grandi mutamenti, le paure hanno sbalzi forti a seconda di come ce la raccontano. E' come se usassimo la paura della criminalità comune come specchio di tutte le insicurezze che abbiamo. Ci sentiamo sperduti e per assurdo la paura della criminalità ci rassicura.
Interessante, anche se prevedibile, l'identikit, rivelato dalle inchieste, delle persone più spaventate dalla criminalità: casalinga o anziano, livello di istruzione medio-basso, poche relazioni sociali e uso della televisione per più di quattro ore al giorno. La paura cresce quasi parallelamente all'ascolto anche perché essa fa audience.
Diamanti afferma che la spettacolarizzazione della cronaca nera è tipica dell'Italia e di pochissimi altri paesi. E' stato calcolato che la criminalità occupi circa il 40% dello spazio nei TG (contro il 6% dei problemi legati all'occupazione e dello 0,3% delle morti sul lavoro) mentre in Germania questo spazio è venti volte minore, in Francia cinque.
Ancora più interessante, secondo me, è il fatto che l'angoscia è legata a due elementi: la scarsa rete di vicinato e la scarsa conoscenza degli altri. L'essere soli in un mondo che non conosciamo e il fatto di passare le giornate davanti ad un occhio che è puntato su tutti i mali del mondo non può che provocare angoscia.
Io francamente tutta questa paura non la sento ed inoltre non sono affatto attratta dalle notizie di cronaca però penso ai miei genitori e ce li rivedo perfettamente nel ritratto che fa Diamanti. Vivono in città ma non hanno molti contatti umani se non quelli superficiali degli esercizi dove fanno la spesa. Penso a quante volte mia madre mi cita episodi di cronaca con tono allarmato.
Il senso di estraneità verso il mondo che mi circonda invece lo provo, eccome. Mi devo procurare una bussola.

9 commenti:

  1. Senza parole, dalla Repubblica di oggi:


    "Speciali
    Dossier
    Italia-Francia, via al piano sul nucleare
    Il Cavaliere: "Convincerò tutti con le tv"
    Il presidente del Consiglio conclude il patto con Sarkozy e rassicura i francesi: "Riuscirò a vincere le paure dei cittadini" dal corrispondente G. MARTINOTTI "

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  2. ad un occhio attento (e manco tanto, aggiungo io) è evidente la manipolazione che si fa dell'informazione pubblica (quella di Mediaset lo di default). Le notizie si "impaginano", si "avvicinano", si "mimetizzano" a seconda dell'evidenza che a ciascuna si vuol dare. A me questo processo di "disinformazione" scientifica da talmente fastidio che ormai non guardo più telegiornali; tollero bene Sky News 24 perché mi sembra abbia un taglio anglosassone: informazione disgiunta dall'opinione. Da nooi è esattamente il contrario.

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  3. Un bel post, in cui mi riconosco. Mi pare particolarmente acuta l'osservazione che "per assurdo la paura della criminalità ci rassicura", questi strani meccanismi psichici che si vanno sviluppando attorno a noi. Non ho letto il libro, ma Diamanti mi pare un osservatore attento, uno dei pochi giornalisti che stimo sinceramente.

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  4. Diamanti ha iniziato a perplimermi sin da quando ha iniziato a concepire i suoi articoli girando in tondo nelle rotonde..! ;)

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  5. "perplimermi"? Cioe'? Si' e' fissato con le rotonde...
    E sui fiori gialli non mi dici nulla? ;-)

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  6. Che vuoi sapere sui fiori gialli?
    (su Diamanti, mi taccio)

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  7. A me Diamanti piace, ci aiuta a vedere aspetti interessanti
    Ciao
    Giulia

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  8. ragazzi, ma cosa pretendiamo in un Paese dove comandano i vecchi insofferenti ai bambini che giocano nel cortile del condominio oppure ai ragazzi che fanno un po' di casino in piazza? e dove i ragazzi crescono nella bambagia fino a 20 anni e oltre?

    (perdonatemi, oggi sono un po' insofferente pure io xD)

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  9. a me piace molto Ilvo Diamanti per il suo tono sommesso.
    il libro lo sta leggendo mio marito, poi passa a me
    anche io spero in una bussola...
    marina
    la frase che cita Sileno ha colpito anche me, più esplicito di così!

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