Come mi ero ripromessa quest'estate ascoltando l'intervista a Piero Dorfles, ho cominciato a seguire la trasmissione "Per un pugno di libri" che va in onda su RAI3 la domenica alle 18 (orario tabù per i patiti del calcio). In passato ne avevo visto qualche frammento distrattamente e invece l'ho trovata interessante, garbata e anche divertente. Non sono un'appassionata di quiz. Trovo un po' banali quelli tipo "Chi vuol esser milionario?", che vede anche mio figlio. "Per un pugno di libri" è diverso perché i concorrenti sono intere classi di ragazzi dalla scuole di tutta Italia (Nord e Sud, città e provincia, con esiti per nulla scontati), perché le domande hanno come oggetto libri e soprattutto perché in palio non ci sono soldi ma proprio libri, oggetti i quali vengono considerati dalla gran parte degli Italiani (lo dicono le statistiche) utili al massimo come zeppa da mettere sotto i mobili barcollanti.
Come mamma di due adolescenti, sono piacevolmente stupita dai concorrenti. Ragazzi e ragazze che sarebbero bollati subito come secchioni dall'entourage dei miei figli ma che a me invece fanno rimanere a bocca aperta per come sanno rispondere alle domande, alcune facili ma altre che richiedono una certa cultura che gli adolescenti di mia conoscenza si sognano. Sono davvero mosche bianche? Sono marziani? Eppure hanno l'aspetto di normalissimi ragazzi di oggi. Sembrano anche loro fatti di carne, ossa, jeans, gel e brufoli.
Per favore, ditemi che ce ne sono tanti di giovani così!
Come mamma di due adolescenti, sono piacevolmente stupita dai concorrenti. Ragazzi e ragazze che sarebbero bollati subito come secchioni dall'entourage dei miei figli ma che a me invece fanno rimanere a bocca aperta per come sanno rispondere alle domande, alcune facili ma altre che richiedono una certa cultura che gli adolescenti di mia conoscenza si sognano. Sono davvero mosche bianche? Sono marziani? Eppure hanno l'aspetto di normalissimi ragazzi di oggi. Sembrano anche loro fatti di carne, ossa, jeans, gel e brufoli.
Per favore, ditemi che ce ne sono tanti di giovani così!