martedì 16 novembre 2010

Il presente con gli occhi dello storico

Adriano Prosperi, professore ordinario di Storia Moderna, ha una bella voce calda e parla in modo pacato con quel suo lieve accento toscano ed un linguaggio curato e chiaro. Assistetti l'anno passato ad una sua conferenza organizzata da Laterza che, a dire il vero, fu un po' pesante. Ospite a Le Storie in un puntata dal titolo "Un presente non facile" ha espresso, sull'attuale classe politica italiana, giudizi inaspettatamente netti e implacabili ma sempre con una visione ad ampio spettro tipica dello storico e per questo particolarmente interessante.
"Lo stato di degrado delle istituzioni è reso evidente dal fatto che gli Italiani più consapevoli si stringono intorno alla magistratura come ultimo garante dei diritti costituzionali. Ciò fa sorridere pensando che nel Sessantotto la magistratura era considerata un'istituzione borghese da travolgere. Oggi abbiamo capito che la giustizia riguarda soprattutto i più deboli."
Alla richiesta di Augias di qualche elemento consolatorio da attingere da altri momenti di crisi della nostra storia, Prosperi risponde:
"L'Italia è un paese che è stato unito malamente a spese delle classi popolari. E' cresciuto sulle tragedie delle due guerre mondiali e sulla violenza del fascismo. Dopo un periodo considerato "miracoloso" in cui la popolazione era unita sui punti essenziali, adesso assistiamo al disastro che è avvenuto perchè negli anni delle vacche grasse nessuno ha provveduto ad ammodernare veramente le istituzioni che sono rimaste fondamentalmente quelle del ventennio fascista. I difetti antichi ci vengono davanti nella veste modernissima di un regime seduttivo basato sul monopolio dell'informazione."
Una ragazza del pubblico gli chiede se l'attuale legge elettorale gli sembra degna di una democrazia:
"Durante il fascismo il Parlamento divenne una Camera delle Corporazioni con candidati decisi dall'alto. Ci stiamo tornando. Il carattere della società democratica in cui viviamo è tale che coloro che hanno fatto l'attuale legge Corsivoelettorale sghignazzino allegri perchè sono fieri di quello che hanno combinato. Il regime fascista in questo senso era più pudico. Ora ci si può gloriare delle porcherie instillando l'idea che la prepotenza funziona e che la sopraffazione è un diritto."
"Abbiamo il privilegio di vivere in un paese dalle tradizioni culturali altissime, che si è arricchito di tesori che lo rendono il principale possessore della memoria dell'umanità e che è ancora un paese capace di straordinari frutti dell'intelligenza. Il nostro problema è che tutta questa potenzialità non si traduce in istituzioni civili."
Ed alla "banda di sciagurati che non sa quello che fa" (i militanti della Lega che bruciano il tricolore), lo storico risponde con il motto risorgimentale: Liberi non sarem se non siam uni.

5 commenti:

  1. Purtroppo nella casa della libertà, sono tutti refrattari a idee simili.
    Loro vanno oltre...
    Cristiana

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  2. In questi due ultimi decenni ci è stato inculcato ( fra le molte altre cose negative), che evadere le tasse non è poi un peccato grave, ma solo un'autodifesa e che la strada per la felicità era una facile scorciatoia in discesa, bastava solo seguire il pifferaio magico.
    In maniera acritica troppi italiani l'hanno seguito ed al posto della felicità ci siamo ritrovati quasi tutti nella m****, ma ancora non ce ne siamo resi conto e il pifferaio continua a suonare...

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  3. Continui a vedere "le Storie" di Augias? Io ormai non ne posso fare più a meno e quando, per qualche motivo, non posso vedere la trasmissione, la registro.
    Augias fa un'informazione culturale preziosissima..., nonostante i tagli, e anzi, proprio perché la "politica" (si fa per dire) taglia, o meglio si direbbe, tarpa le ali alla cultura, egli meriterebbe un encomio solenne, una laurea honoris causa... o qualche altro prestigioso riconoscimento.

    Invece non è escluso che anche per lui arrivi un ostracismo per "uso criminoso della Tv", con l'aggravante di farlo su (la solita) Rai3 che notoriamente è una rete di komunisti kollusi con il terrorismo rosso, vecchio e nuovo, e forse anche con Al Qaida!

    Irnerio

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  4. Ciao Irnerio! Ben ritrovato!
    Mi guardo tutte le puntate di Augias (naturalmente registrate).

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