sabato 20 novembre 2010

Un caffè al chiosco degli sportivi

Sabato mattina. Sono in anticipo di qualche minuto per la visita guidata a Palazzo Pitti con gli Amici dei Musei. Quasi quasi mi prendo un secondo caffè della giornata (uno strappo alla regola per me). Passo davanti ad un piccolo chiosco, famoso punto di ritrovo per attempati tifosi viola, e mi viene in mente che tempo fa una signora mi segnalò che qui il caffè costa solo 80 centesimi. Ma sì, mi fermo qui. Non tanto per il risparmio, quanto perché preferisco un ambiente meno pretenzioso degli eleganti caffè di via Tornabuoni.
Entrando ci si trova davanti una televisione sintonizzata su MTV, a sinistra il banco del bar e a destra un altro con la cassa e la vetrina dei panini. A quest'ultimo un ragazzo biondo sta preparando dei sandwich con il tonno e chiacchiera amabilmente con la ragazza che sta al banco di fronte. A quanto capisco, parlano del padrone che sarebbe dovuto passare con le provviste e ancora non si è visto. La ragazza ha la pelle un po' scura, i capelli nerissimi tirati su e veste una divisa impeccabile. Non riesco a capire la sua provenienza ma parla un fiorentino con accento straniero che trovo delizioso.
Entrambi i ragazzi sono gentili ed educati con me, ma la loro attenzione è molto assorbita dalle loro schermaglie. Mi sento quasi di troppo mentre bevo il mio caffè. Così pago e li saluto lasciandoli soli nella loro tranquilla mattinata di sabato. Anche se il loro capo non arrivasse mi pare che stiano proprio bene così.

2 commenti:

  1. una bella considerazione. A volte è bello anche solo guardare come imparano a vivere la vita; io mi ci perdo quando ne vale la pena,

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