sabato 18 dicembre 2010

Qui Firenze: "la civiltà si sta sgretolando"


Ai primi straprevisti fiocchi di neve, ho irriso la mia collega che è scappata temendo di rimanere bloccata con l'auto. "Tze!", mi dicevo, "Chi, come me, viene in ufficio con i mezzi pubblici ha il ritorno garantito." Poi verso le 14 è giunta la notizia che i bus non circolavano più e che in tutta la città il traffico era bloccato. Gulp!
Così ci siamo tutti accodati, sotto la neve che continuava a scendere, al nostro collega "esperto pendolare" che viene dal Valdarno e che ci ha guidati alla stazione più vicina che dista a piedi circa un quarto d'ora. Tutti fiduciosi che su un treno ci si potesse contare.
Arrivati lì tra frizzi, lazzi e battute su quanto è "piacevole" la morte per congelamento, abbiamo notato con un filo di apprensione che la neve sui binari era intatta. "Un treno prima o poi passera!" continuava a dire il mio collega fiducioso.
Quel buontempone di mio marito continuava a scherzare: "La civiltà si sta sgretolando. Si cominciano a scorgere le prime bande armate!" E tutti a ridere. Poi quando qualcuno a provato a chiamare a casa con il cellulare e si è accorto che le linee erano inutilizzabili, ci siamo scambiati uno sguardo un po' allarmato.
Alla fine abbiamo appreso che anche i treni erano fermi. Così ognuno si è arrangiato come poteva. Io e mio marito ci siamo incamminati e siamo arrivati a casa dopo circa un'ora e mezzo di cammino sorpassando file e file di auto in colonna. La città era infatti tutta un'unica coda.
Povera nostra civiltà che conta troppo sull'auto, sulla benzina, sull'elettricità!


8 commenti:

  1. O che non è organizzata per la neve...
    Perché in Trentino Alto Adige quasi non si accorgono che nevica e ne scende molta di più!

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  2. L'organizzazione ha lasciato molto a desiderare, a quanto pare dalle dichiarazioni del sindaco di Firenze e del Presidente di Regione.
    Personalmente - sto a Firenze - sono tornata a casa a piedi dall'ufficio uscendo tardi come sempre, mentre i colleghi pendolari, che forse la sanno lunga, si era già dileguati dopo pranzo. A sentire le cronache del dopo, come dargli torto?
    Confesso: non avendo la patente, non possedendo un motorino, contando sempre o quasi sulla cosiddetta mobilità elementare - a piedi o in bici - e bus solo se costretta (chi vive a Firenze avrebbe molto da raccontare)ieri sera tornando a casa mi sono sentita contenta come una bambina e il pensiero mi è tornato a Torino, dove ho vissuto i miei primi quaranta anni e dove nevicava sempre, abbondantemente e molte volte a sorpesa (tenevamo i doposci nell'armadio dell'ufficio) e tutto continuava a funzionare, soprattutto bus e tram, magari con un po' di disagio, ma viaggiavano Altra esperienza forse?
    Dolores

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  3. Forse R. ha ragione dicendo che la civiltà si sta sgretolando, voi avete camminato un'ora e mezzo per arrivare a casa, nello stesso tempo il miglior presidente del consiglio degli ultimi centocinquant'anni poteva volare a spese dei contribuenti dall'amico Putin, abbondantemente preparato a fronteggiare eventi del genere, oppure nella villa ad Antigua, senza problemi di traffico bloccato causa neve.

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  4. Non c'è alcun dubbio che viviamo in un mondo fragile, il cui ordine può essere messo in crisi molto facilmente. Le famiglie, nella stragrande maggioranza sono dipendenti da servizi provenienti dal loro esterno dalla società nel complesso, che a sua volta ha specializzato i servizi, nel senso che, ad esempio, magari sono soltanto una decina di persone a garantire l'erogazione dell'energia elettrica a un'intera città. Non produciamo ciò che mangiamo, non siamo in grado di fabbricarni alcun oggetto da noi, neanche quel capo di abbigliamento che ci potrebbe difendere dalle intemperie.
    Secondo me, è una società sbagliata, che non potrà reggere a lungo, man mano che le risorse naturali tenderanno a ridursi. I nostri figli ne vedranno delle belle (si fa per dire...)

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  5. Forse sarebbe utile che, almeno un volta l'anno, ci facessero fare a tutti una settimana senza corrente elettrica e senza benzina. Così tanto per abituarci al peggio. Qui a Milano ormai due dita di neve e tutto va in tilt.

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  6. Coincidenze: anch'io sono tornata a casa a piedi (13Km) e anch'io l'ho fatto pensando che era una situazione da impero alla fine della decadenza. Con una sua bellezza, però: camminare completamente sola, nel silenzio ovattato della neve soffice, in mezzo a una rotonda immensa solitamente soffocata dal traffico, senza neanche un auto in vista (erano tutte bloccate prima dai camion di traverso) aveva un che di sinistro e affascinante.

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  7. E poi tu ami il freddo, Chiocciola Errante... :-)

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  8. Passavo di qua.
    Direi che in questo marasma chi ha goduto di più sono stati i bambini, una due giorni a giocare con gli amici al rientro serale “come mi sono divertito, mi sono proprio divertito”. Avevo deciso di farmi un giorno di ferie, ignara di tutto mi sono goduta la nevicata prima dopo e durante come non mi capitava da anni, se fossi stata in ufficio non avrei esitato un attimo a lasciare la macchina al parcheggio e farmi i boschi a piedi Arte ricordi? L’italiano medio si divide come nel mio ufficio c’è chi ha dormito sulla scrivania, chi ha camminato a piedi fino a casa e chi… con molto nervosismo è stato 9 ore dentro l’auto in colonna!... eh’ si rimanere senza confort e collegamenti per qualche giorno farebbe bene a tutti, almeno a riflettere un po’.
    Lettrice silente

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