venerdì 21 gennaio 2011

Le responsabilità dei padroni

Non lo diciamo ai giovani, ma cose si fa oggi ad essere ottimisti. Anche solo il fatto che sia stato permesso il vergognoso ricatto della FIAT ai propri lavoratori mascherato, per di più da consultazione referendaria, mi deprime assai. Non ho grandi competenze economiche e non è vero che voglio "rifiutare la globalizzazione", come scrive Gramellini. Semplicemente nessuno mi leva dalla testa che se c'è la crisi, cioè se ci sono meno soldi, invece di redistribuire meglio quelli che ci sono, c'è chi si arricchisce sempre di più e chi invece si vede addossato sulle proprie spalle, con i suoi 1000 Euro al mese, la responsabilità "di essere competitivi". Non è giusto.
Intanto cominciamo con il chiamare gli imprenditori con il loro vero nome come ha fatto Filippo Astone, giornalista economico del Corriere della Sera (NB non un rappresentante della FIOM!), che ha scritto un libro dal titolo "Il partito dei padroni, come la Confidustria e la casta economica comandano in Italia".
Dalla sua intervista a Le Storie RAI3 ho appreso delle cose interessanti su questa categoria che tende ormai a passare come benefattrice.

1) In Italia i grandi industriali investono al di sotto della media europea. La media degli investimenti delle case automobilistiche europee in nuovi modelli, per esempio, è pari all'8%. La FIAT investe il 3%. Ci si può meravigliare se quest'ultima perda quote di mercato? Chiedono ai lavoratori più flessibilità ed efficienza, ma qual è la loro parte di responsabilità nel rendere competitive le loro aziende?

2) Secondo Astone l'Italia, è un intreccio di caste e l'elite della dirigenza economica ha la stessa responsabilità di quella politica e di quella sindacale. La prima continua a chiedere aiuti allo Stato e flessibilità ai lavoratori. Ma fa la sua parte?

3) La crisi che stiamo vivendo nasce dai mutui subprime americani dovuti al fatto che le famiglie, per la troppa liberalizzazione del lavoro, non erano più in grado di pagare i mutui. Il problema principale delle nostre elite economiche sta nel fatto di avere la visione corta e di pensare che tutto si risolva riducendo i salari reali e aggiustando il loro conto economico del prossimo trimestre. Intanto però stanno facendo morire tutta l'economia. "La pecora, se tosata troppo, muore.", dice Astone. Aggiungerei: se anche il mercato dell'auto italiana ripartisse, chi le comprerà quelle auto prodotte se la gente avrà meno soldi?

4) Confidustria non è l'associazione degli industriali, ma il "sindacato" degli imprenditori e non è l'unico visto che sono ben 38 le rappresentative dei padroni. Accusano la politica di essere divisa e litigiosa, ma essi lo sono molto di più (e sono anche molto più costosi dei politici, secondo Astone).

5) I promotori dell'idea di espellere gli imprenditori che pagano il pizzo sono stati Antonio Montante, presidente di Confindustria Caltanissetta e Giuseppe Catanzaro, capo di Confindustria Agrigento che ha fatto il maggior numero di espulsioni. In Sicilia l'operazione ha avuto una rilevanza fortissima, se si pensa che nel passato si voleva espellere Libero Grassi, ma fuori dell'isola tutto ciò non ha avuto alcun effetto pratico, anche se il pizzo viene pagato anche al Nord.

7) I contratti atipici (Co.Co.Pro., partite IVA, ecc.) sono un modo di saltare la contrattazione collettiva per via legislativa. La motivazione di questi contratti non è la flessibilità ma il minor costo. Basti pensare che sono massicciamente utilizzati da aziende che continuano a fare utili, come le compagnie telefoniche.

7 commenti:

  1. Questo mondo è talmente sbilanciato, che un giorno si rovescerà e bisognerà partire da capo, sperando che questo sfacelo serva da insegnamento.
    Cristiana

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  2. Bhè ritemprati un pò vedendo il mio post ;-)
    Personalmente penso che quello che bisognerebbe smontare sono le lobby (magari fornendo più ampi poteri all'authority nella falsa riga della magistratura) che determinano i prezzi così se i produttori di pasta decidono di alzarli, mettono in conto la multa e avanti con il loro progetto, mentre i petrolieri continuano, nell'indifferenza della politica, a raggiungere vette mai raggiunte...
    Una delle cose che ci ha insegnato la recente crisi globale è che il sistema economico odierno fa acqua da tutte le parti (ma si è scelto in verità di far finta di niente e proseguire nel vicolo cieco) ed è arrivato il momento di una brusca sterzata: uno sviluppo economico che non deve esser più basato esclusivamente sul profitto a scapito di altri bensì nello sviluppo dei paesi meno sviluppati, negli investimenti e soprattutto in modo etico (come è stato ampliamente illustrato dal Papa in una recente enciclica che ti consiglio di leggere...)

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  3. personalmente penso che finchè non si elimineranno gli atipici non si risolverà nulla.
    sono questi che hanno scardinato il concetto di contrattazione collettiva, rotto il tabù si va solo in discesa. sono anche convinta che si dovrebbe poter licenziare più facilmente però, e forse togliere certe cose (se prendo appuntamento da dentista perchè devo essere pagata in permesso? basterebbe recuperare un altro giorno), soprattutto per le piccole realtà certi vincoli sono troppo forti.
    gli atipici stanno abbassato il reddito medio, quando un datore di lavoro intravvede la possibilità di evitare di pagare ferie, permessi, malattia, tredicesima, tfr, e può patteggiare compensi che sono ben sotto il minimo di qualsiasi dipendente è ovvio che lo faccia.
    e a volte lo deve fare per restare sul mercato perchè altri lo fanno e la concorrenza è squilibrata.

    finchè non si eliminano questi pseudo contratti non si va avanti. metà degli under 35 lavora così. vuol dire che sono pessimi consumatori, si abituano ad un livello di vita più basso e amen, perchè non puoi distruggerti il fegato quando tutto intorno a te è sempre più così, non tutti sono don chisciotte.

    Faccio l'esempio di mia cognata. veterinaria per anni con partita iva, 1000 lordi al mese (600 netti)
    oggi ne fattura il doppio come informatrice farmaceutica, usa la propria auto a spese sue (km e km) le resteranno 700 in mano. ed è contenta! pericolosissimo, per tutti. ma come rimproverarla?

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  4. Tutte cose vere quelle che dici che anche io ho letto. ma quando un'inversione di tendenza? La vedo molto lunga...
    Ciao

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  5. Sono Filippo Astone. Grazie per il post, che ha colto molto bene le affermazioni da me sostenute da Augias a Raitre. Spero che leggerai e comprerai il libro. Comprare un libro è ossigeno per l'autore, non tanto per i diritti (il 10% lordo sul prezzo di copertina iva esclusa) quanto soprattutto per il valore delle vendite: in base al numero di copie vendute l'editore decide se pubblicarti ancora un libro oppure no.

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  6. La ringrazio per l'attenzione. In effetti il libro mi interessa , ho solo il dubbio che sia troppo complicato.

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  7. provare per credere. comunque, non è così complicato

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