Sono avida di conoscere situazioni, luoghi ma soprattutto persone. Non sono una chiacchierona, anzi, nel gruppo sto piuttosto zitta e mi piace osservare ed ascoltare gli altri. Ho comunque sempre voglia e curiosità di conoscere persone nuove soprattutto se provengono da contesti ben diversi dal mio, non tanto per fare nuove amicizie, quanto per un egoistico anelito di arricchimento personale. L'amicizia, come scrivevo in un vecchio post, per me è una cosa molto rara e delicata. Quando ci si trova in un gruppo di nuove conoscenze, come ho sperimentato tante volte nei miei viaggi a piedi o anche durante quest'ultima esperienza del campo di volontariato, spesso si crea una bella atmosfera di condivisione e di simpatia (non con tutti, certamente) che ci porta a dirsi: "Teniamoci in contatto", "Rivediamoci", "Scriviamoci", ecc. Il proposito è fatto in buona fede ma se ci interroghiamo sinceramente sappiamo benissimo che non abbiamo nessuna intenzione di impiegare tempo, energie, denaro per rivedere quelle persone. Tranne poche eccezioni. Ci sono persone (principalmente donne per quanto mi riguarda) che mi colpiscono particolarmente, con cui sento un feeling particolare, istintivo, che mi spinge a non voler concludere il rapporto all'interno di quella effimera esperienza. Insomma ci sono donne di cui voglio fortemente diventare "amica" e quando ci riesco per me è una grande gioia. E' una cosa che sento subito, nel giro di pochi giorni o di poche conversazioni e mi scoccia assai quando mi rendo conto che, vivendo lontane, ciò non sarà possibile se non con molta difficoltà.
Un esempio per tutte. Al corso di preparazione al parto per il mio secondo figlio partecipavano una ventina di donne, alcune simpatiche, altre meno. Una di queste mi ispirava una simpatia particolare. Sentivo con lei un'affinità forte e nello stesso tempo la curiosità che si prova per le persone "ricche" dentro. Non mi ricordo se dopo il parto fu lei a cercare me o viceversa, ma quel gesto è stato davvero una benedizione perché ho guadagnato così una delle mie pochissime preziosissime amiche. A. è una persona speciale che da un lato sento molto simile a me, come stile di vita, come interessi, come età e come situazione familiare, dall'altro ammiro molto perché sa donarsi agli altri come io non so fare, è un'instancabile lavoratrice come ce ne sono pochi, è sensibile, affettuosa e "materna" tanto che mi sento sempre un po' in debito con lei.
Ecco, l'istinto mi dice quando una nuova conoscenza merita di essere approfondita. Forse l'istinto non è infallibile ma quanto sarei più ricca se la distanza o le circostanze non mi impedissero di catturare queste nuove amicizie!
Io nei miei viaggi sono più portato a conoscere gente del posto piuttosto che i miei compagni di viaggio (anche se magari qualche volta capita come dici te istintivamente di approfondire una conoscenza)..
RispondiEliminaE' proprio dialogando con loro, nei miei viaggi per il mondo, che ho avuto modo di allargare la mia mentalità, conoscere nuove culture e modi di fare.. capire quindi meglio e più direttamente come va il mondo.. è una sorgente che ora non ne posso più fare a meno e che anzi riserva sempre piacevoli sorprese..
Sono rapporti diversi, secondo me, Spunto. Sicuramente la conoscenza della gente del posto e' interessante e arricchente, ma con essi ci puoi' trascorrere qualche ora, una serata, far loro qualche domanda. Rimani comunque un "turista" (ruolo che non mi piace per niente), un "visitatore", uno di passaggio.
RispondiEliminaCon i compagni di viaggio invece ci passi 24 ore su 24 (per esempio dormendo in camerate). Per questo alla fine della settimana ti sembra di conoscerli da una vita. Sensazione chiaramente falsa ma che viene naturale.