lunedì 13 maggio 2013

Mobilità per i più

Oltre 130 miliardi di Euro è la stima di quanto costeranno i progetti di nuove autostrade e nuove linee di treni ad alta velocità in Italia, che soddisferanno in realtà la domanda di mobilità di appena il 2,8% delle persone e delle merci (equivalente alla quota degli spostamenti giornalieri superiori ai 50 km). Ovvero in queste opere si impegna il 75% dei soldi pubblici destinati alle infrastrutture mentre, all'insieme degli interventi per le aree urbane e il pendolarismo, ove si muove il 97,2% della popolazione, lo Stato destina appena il 25% delle risorse puntando ancora per altro su nuove strade tangenziali e circonvallazioni invece che sul trasporto collettivo o su quello non motorizzato. Tale il risultato dell'ultima indagine dell'ISFORT Istituto Superiore di Formazione Ricerca per i Trasporti, dati con il quale si è aperta la puntata di Ambiente Italia RAI3 dedicata alla mobilità.
Nella stessa puntata hanno mostrato le condizioni della storica Ferrovia Circumvesuviana: pochi treni, sempre in ritardo e affollatissimi e vandalizzati da gruppi di giovani, stazioni gremite, corse tagliate e niente soldi per la manutenzione. I viaggiatori intervistati raccontano che la Circumvesuviana era fino a pochi anni fa un'eccellenza, un fiore all'occhiello del trasporto pubblico italiano (un treno ogni 15 minuti) ma, con gli ultimi tagli, è diventata un disastro (ritardi di una o due ore e 500 milioni di debiti pregressi). Secondo l'amministratore unico della Circumvesuviana, Nello Polese, poichè il paese è in crisi profonda, la gente non si può più permettere l'auto e quindi il numero di passeggeri è triplicato. "O si capisce che questo è un servizio pubblico che serve alla povera gente e che va garantito economicamente, oppure si chiuda".
Anche il sindaco di Bolzano ha rilevato, con il suo monitoraggio che compie almeno ogni due anni, una diminuzione nell'uso dell'auto dal 47% degli spostamenti al 25%.
Pecato che uno studio di Legambiente rileva che solo il 7% dei nostri bambini va a scuola a piedi (da solo o accompagnato) mentre nel Nord Europa il 40%. 
C'è persino un problema di immagine sociale di chi usa i mezzi pubblici. Un plauso ai genitori antismog di Milano che hanno fatto ritirare una pubblicità di una casa automobilistica che dipingeva il pendolare come uno sfigato.
Se l'uso della macchina è calato per motivi economici bisognerebbe approfittarne per incrementare il trasporto pubblico e invece si fa il contrario. 
Io vorrei un governo che investisse sulla mobilità dei molti e non dei pochi. Tanto per dire una cosa di sinistra.

4 commenti:

  1. Terribile, vero? anche in Piemonte, da giugno, si prospetta il rischio di tagliare il 50% dei bus e il 33% dei trasporti ferroviari a causa dei mancati trasferimenti del governo verso il TPL (trasporto pubblico locale).
    In una situazione di crisi, i tagli lineari a sanità scuola e trasporti colpiscono in modo doppio chi è già in difficoltà economica (io sono ormai sul confine), e si vede tagliare i servizi di cui avrebbe maggior bisogno.
    Ma mi sembra che il dibattito che si svolge nelle istituzioni, salvo rare e lodevolissime eccezione, non ponga al centro le condizioni di sofferenza dei cittadini di questo Stato.

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  2. Quest’anno sono tornata ad essere una pendolare sfigata. Quest’anno, perché fino allo scorso anno il mio ufficio era a Torvergata, zona universitaria di Roma, con un ospedale medio e una stazione ferroviaria costruita nel nulla. Lontana dall’università, dall’ospedale e da tutto il resto. Con un autobus che passava in orari indefiniti. Provai a chiedere:”Scusi, potrei avere gli orari dell’autobus?”. Mi guardarono come fossi un’invasata:”’A signò, e il busse passa quanno ha finito er giro. Che mica può passà sempre alla stessa ora?” E che diamine, stupida che non sono altro! E mi rassegnai ad utilizzare l’automobile.
    Ora che il mio nuovo ufficio si trova in prossimità di una stazione ferroviaria, devo solo prender un treno abbastanza presto; non perché debba compiere chissà quanti chilometri ma semplicemente perché è consuetudine sopprimere qualche corsa senza alcuna ragione. Quindi è sempre meglio avere più chance. “Trenitalia si scusa per il disagio”.

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    1. Grazie per la tua testimonianza. Conosco bene la "stazione" (stazione?) di Torvergata perchè è molto comoda per andare alla sede centrale dell'ente per cui lavoro che è lì vicino. In effetti è davvero nel nulla.

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