Ieri sera chiusura della campagna elettorale di "Firenze riparte a sinistra". L'atmosfera era un po' quella della manifestazione del 5 aprile scorso: la Firenze degli ambientalisti, dei ciclisti, degli animalisti, degli impegnati nel volontariato sociale, di quelli un po' nostalgici che non si arrendono al dilagare dell'ignoranza inculcata da un trentennio di televisione commerciale. Insomma una Firenze in cui mi ritrovo perfettamente anche se una Firenze di nicchia, purtroppo.
D'altra parte sono stufa del "voto utile" che alla fine diventa utile solo per i comitati d'affari. Quindi voterò per questo ragazzo con l'aria da secchione sperando di avere più consiglieri possibile che facciano opposizione da sinistra all'erede sindaco.
Mi conforta che Tommaso Montanari (un mio punto di riferimento in questi ultimi tempi) la pensi come me. Non ho tempo, ma vorrei trascrivere parola per parola la sua recente intervista a Pane Quotidiano, soprattutto quando spiega perchè non bisogna affittare gli Uffizi o Ponte Vecchio ai miliardari.
Nell'intensa giornata di ieri sono riuscita a partecipare anche ad un incontro con Alberto Vannucci, professore a Pisa, grande studioso del fenomeno della corruzione. Vannucci, oltre ad essere preparato, è anche simpatico e piacevole da ascoltare. Peccato che ci abbia fatto un quadro così ineluttabile della inscalfibile rete sistemica della corruzione nel nostro paese.
"Mamma, ma a casa tu non ci stai mai?" Paradossale che me lo chieda mio figlio diciottenne.
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