20-23 luglio 2018
Venerdì sera diamo una bella innaffiata di un’ora e mezza
alle nostre amate piante. Il meteo prevede pioggia, ma ormai non ci fidiamo più
di queste allerta farlocche. Sabato mattina si presenta con un po’ di nuvole.
Facciamo la spesa giù a valle e alle 12.30 andiamo a prendere nostro figlio
alla stazione. Il tempo di tornare su ed ecco che si sentono i tuoni dalla
parte dell’Appennino. Tuttavia tante altre volte il temporale si è scaricato
sulle montagne, risparmiandoci. Invece alle due arriva anche da noi una bella
acquata con vento forte, anche se, già nel pomeriggio rispunta il sole.
Siccome non ci è mai chiaro quanta acqua effettivamente
cade, mi viene l’idea di mettere sul tavolo della terrazza un bicchiere
graduato. Così R fa i suoi calcoli e ne deduce che sono caduti circa 3 mm di pioggia. Infatti l’osservatorio di Pontremoli dice di aver registrato 2,6 mm che, grosso modo, torna con le nostre
misurazioni casalinghe. Una bella bevuta per le nostre piante. Il fortunale ha
fatto però cedere il fico che si affaccia sulla casetta, che si è adagiato un
po’ sul filo per stendere e un po’ sulla siepe di lauro. Ci secca tagliare
drasticamente i rami, ormai orizzontali, perché sono pieni di frutti che
spereremmo di cogliere a settembre. Sacrifichiamo così quello più basso sperando
che non ceda ulteriormente il resto.
R purtroppo deve andare al pronto soccorso perché il polso
sul quale è caduto ieri scivolando tra i pianelli, durante il sopralluogo, è
gonfio e gli duole. Per fortuna è solo una contusione e se la cava con una
fasciatura.
Sempre nel pomeriggio il nostro vivaista ci porta una bella
fontanella bianca per il nostro giardino. Adesso mancherebbe solo l’idraulico
per allacciarla al pozzo della cantina ma si sa quanto siano poco affidabili
questi artigiani e difatti il promesso sopralluogo per le misure non avviene.
La fontana per il momento “eroga fior di bignonie”.
Dopo aver sperimentato la bottiglia di plastica rovesciata
(con risultato dubbio) per le bignonie e i due hibiscus in difficoltà da
carenza d’acqua, sperimentiamo questa settimana un dispositivo che collega,
attraverso un tubino di gomma, un cono di materiale poroso con un contenitore
pieno d’acqua. Il cono dovrebbe cedere al terreno una goccia per volta e
supplire alle nostre innaffiature. Vedremo.
Le mele continuano a crescere mentre le buonissime prugne
del giardino pensile continuano a cadere. Quest’anno sono troppo poche per
farne una marmellata e così faccio di nuovo una composta in forno che è adatta
soprattutto per crostate e dolci veloci.
Domenica pomeriggio decido di mettere un po’ di ordine alla
cantina del ping pong. Metto tutte le cassette di legna fuori al sole ad
asciugare, spazzo per terra e raggruppo gli ingombranti da buttare in vista
della chiamata al consorzio.
La notte tra domenica e lunedì piove ma il nostro
pluviometro ci dice che le precipitazioni sono state scarsucce. E così do un’innaffiatura
generale. Poi con calma torniamo a Firenze dove invece, ci dicono, è piovuto
abbondantemente tutta la notte. Beh almeno le piante fiorentine hanno avuto il
loro.
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