Come tutte le bambine, da piccola sognavo un bel vestito di carnevale da damina, di quelli gonfi con tanto di parrucca con i boccoli. Mi ricordo che in prima elementare mia madre mi disse che non poteva permettersi di comprarmelo e, per cercare di farmi contenta, mi mandò a scuola con un vestitino nuovo (non di Carnevale) cucito da lei, che naturalmente non apprezzai affatto.
Un paio di anni dopo, (forse con l'immancabile contributo della nonna), finalmente comprarono a me e a mia sorella un vero vestito da Carnevale: il mio da Ungherese e il suo da paesanella. Fu un tale evento che ci portarono a farci fare le foto in uno studio di un fotografo. Mia sorella vinse con quel costume il sesto premio della sfilata alla Casa del Popolo, consistente in un gioco da tavola.
Una piccola storia che mi ha fatto riflettere su come sono cambiati i tempi. Oggi, nel nostro mondo occidentale, sono pochi i bambini che sanno cos'è una rinuncia, che sanno cosa vuol dire aspettare nella realizzazione di un desiderio. E' certo una fortuna che sia così. Basterebbe però che lo apprezzassero!
Io penso che non bisognerebbe togliere il gusto dell'attesa ai bambini, è più bello che ottenere le cose. Ma sta a noi adulti. Ciao Giulia
RispondiEliminaeh sì erano proprio altri tempi
RispondiEliminaanche il mio primo costume di carnevale era stato cucito da mia mamma
era un vestito da odalisca, pantaloni a sbuffo camicia gilet e turbante
poi alcuni anni dpo mi comprarono un bel vestito da arlecchina!
li ho conservati entrambi e ricordo sempre con piacere l'attesa di quegli anni e la gioia nel mettere quei vestiti
Lo so che non centra molto, ma vorremmo che veniste a dsicutere con noi sul blog della scuola un nuovo post
RispondiEliminahttp://fuoriclasse2007.blog.kataweb.it/star_bene_a_scuola/
mmm...io in questo post ci leggo una bella litigata con tuo figlio...o mi sbaglio?
RispondiEliminaComunque grazie per avermi fatto ricordare del mio costume da Zorro!
Un saluto
Continua la discussione su “Educare alla responsabilità” sul blog della scuola. Vieni a discutere con noi?
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Ai nostri tempi la parola sacrificio aveva un valore importante e coinvolgeva tutta la famiglia, la fantasia ci aiutava a vivere e ad essere felici, adesso i ragazzi sono giustamente arrabbiati perchè sentono la mancanza dei valori più belli, a loro sono rimaste per vivere solo delle cose senza anima...anch'io starei male al loro posto...per vivere ho sempre avuto bisogno di amore e fantasia...un grande abbraccio...Carmela...
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