sabato 5 maggio 2007

Evviva la timidezza!

Premesso che detesto i falsi timidi (tipo le bellissime attrici che confessano candidamente di soffrire tanto per la loro timidezza), la vera timidezza è un aspetto del carattere che nessuno vorrebbe avere. Ho sempre detestato chi mi faceva notare (magari con tenerezza) il mio rossore. Mi ricordo che da ragazzina mi imponevo delle prove di forza e cioè mi offrivo di fare gesti "coraggiosi" (tipo attaccare discorso con un ragazzo bellino) per forzare il mio carattere e dimostrare a me stessa che non ero timida, che stavo guarendo!
Il timido è sicuramente un insicuro, uno che ha paura dell'eventuale giudizio negativo degli altri e per questo evita di esporsi. Mi chiedo se cio è dovuto ad una sensibilità innata oppure al fatto che i nostri genitori ci hanno tarpato sin da piccoli nelle nostre manifestazioni spontanee facendoci sentire inadeguati. Non so quale sia la ragione per cui una persona è timida ma devo dire che fa tanta rabbia non riuscire a far valere le proprie ragioni in questo mondo sempre più arrogante ed aggressivo.
Eppure voglio dire basta con il mito dell'essere disinvolti, dell'apparire a tutti i costi, della sfrontatezza. E' ora di rivalutare il pudore, la mitezza, la modestia.
All'età di mio figlio, nell'adolescenza, è comune sentirsi inadeguati, impacciati e ammirare chi invece sa essere spavaldo ed esuberante. Solo con l'età si impara che la ricchezza di una persona sta nella sua sensibilità, nella sua capacità di dare, di ascoltare, di aiutare, più che nel suo apparire. Spero di aver convinto mio figlio quando recentemente gli ho assicurato che, prima o poi, ci sarà qualcuno (o, meglio, qualcuna) che apprezzerà la sua ricchezza nascosta e snobberà gli spacconi superficiali. Il proprio valore alla lunga viene fuori e quello è un gran giorno!

7 commenti:

  1. Sono d'accordo con te, è importante che la timidezza sia rivalutata. Non è facile di questi tempi, ma non è giusto che si debba diventare tutti dei duri. Caio Giulia

    RispondiElimina
  2. io che ero timida e ora non lo sono forse più, preferirei parlare di gentilezza sensibilità e buona educazione
    xchè eseere timidi è un bel guaio mentre essere educati e gentili è un piacere che si sta estinguendo
    e non solo nei giovani !!!
    ciao erica

    RispondiElimina
  3. secondo me importante è che una persona si accetti per quello che è, timida o no, con l'attitudine ad un miglioramento. Pero' quando si da troppa importanza ad una cosa, esempio la timidezza, la si ingrandisce e si rimane invischiati, invece la cosa va accettata e fatta fluire senza soffermarsi troppo..

    RispondiElimina
  4. Cara Artemisia, ti invitiamo di nuovo al blog della scuola. Ti aspettiamo, i post che fai sono belli. Questo sulla timidezza se ci dai il consenso prima o dopo lo posteremo. Vieni a dirci come la pensi, ti aspettiamo, abbiamo scritto ancora molte cose. Ciao

    RispondiElimina
  5. ciao Artemisia,

    è incredibile....anch'io mi sono sottoposta a delle prove di forza, mi hanno aiutata a crescere. Purtroppo a me le timidezza mi ha condizionato la vita, perchè come hai detto tu è anche paura di quello che gli altri possano pensare di noi ed allora ho iniziato a farmi delle paranoie complicatissime soprattutto per quel che riguarda il mio aspetto fisico. E su questo sono cascata. Ho cominciato a non uscire e ad ingrassare. Per più di un anno vivevo solo per andare a scuola e non uscivo mai con gli amici. Rifiutavo ogni situazione che mi esponesse al giudizio degli altri. E' stato un incuno e è stato difficile uscirne. Ovviamente per ma la timidezza si è trasformata, aggiunta all'odio che provavo per il mio aspetto, in una malattia. Fai bene ad insegnare a tuo figlio che ciò che conta è la ricchezza interiore e lo è altrettanto l'amore per sè stessi. Forse, almeno nel mio caso, questa è stata la timidezza: una forte sensibilità, poco amore e fiducia nelle mie capacità e l'ostacolo che ha rappresentato il mio corpo. Stagli vicino, l'adolescenza è un momento delicatissimo, cerca di capire chi è, che cosa vuole, quali sono i suoi desideri ed aiutalo a realizzarli. Tene sarà grato per tutta la vita. Non voglio insegnarti nulla, parlo da figlia che ha vissuto l'adolescenza, purtroppo, in modo non sereno. Buona serata e continua così! I tuoi post sono sempre interessanti.

    RispondiElimina
  6. Il percorso di accettazione di noi stessi è una strada lunga e dolorosa, Sara. Noi genitori possiamo sicuramente dare una mano ma, credo, che sia comunque una conquista da fare principalmente da soli. Grazie per il bel commento!

    RispondiElimina