sabato 19 gennaio 2008

Ti spalmeresti sul corpo...

"Ti spalmeresti sul corpo, per idratarlo, una buona dose di olio per freni? O forse useresti come deodorante un antigelo per radiatori? Oppure uno spray per sgrassare il forno al posto della lacca? Se la risposta è no, allora perché continui a farlo?"
Iniziava così un documento che tempo ho trovato tempo fa su www.criticamente.it. Si trattava di un brano tratto dal libro di Roberta Marzola, Chi non inquina risparmia. Spunti utili e creativi per il rispetto dell’ambiente e del portafoglio (Jubal editore, 2004).
Più recentemente ho scaricato un film-documentario di Arcoiris sulle trivellazioni in Val di Noto (13 Variazioni su un tema barocco, Ballata ai petrolieri in Val di Noto) dove avevano inserito alcuni brani di un vecchio documentario americano nel quale esaltavano gli impieghi del petrolio negli oggetti quotidiani. Insieme ai materiali di plastica e alle fibre sintetiche, che tutti noi ci aspetteremmo, citavano anche dentifrici e creme.
Non sono una che si allarma facilmente, però mi è venuta la curiosità di cercare di capire meglio quei nomi strani che sono indicati come ingredienti dei prodotti di igiene e di bellezza.
Premesso che le mie cognizioni di chimica sono praticamente nulle, mi piacerebbe che qualcuno confermi o smentisca il mio sospetto, e cioè che le seguenti sostanze che ho trovato in alcuni prodotti in casa mia e che vengono a contatto con la nostra pelle (e anche con le nostre mucose) sono derivate del petrolio.

Shampoo: benzyl benzoate, benzyl salicylate

Burro di cacao: benzyl benzoate

Crema per le mani: paraffinum liquidum, benzyl benzoate

Dentrifricio: sodium benzoate

Colluttorio: sodium benzoate

Profumo da uomo: benzophenone-3, butyl methoxdibenzoylmethane

Crema doposole all'aloe vera: sodium benzoate

Gel per capelli: benzyl salicylate

Crema dopobarba: C12-15 Alkyl benzoate, benzyl salicylate

Gel per la placca dentaria: benzyl benzoate, benzyl alcohol

Crema per il viso (mia!!): paraffinum liquidum, petrolatum, benzyl salicylate, benzyl benzoate

Spuma (bibita gassata): benzoato di sodio (conservante).

22 commenti:

  1. Da perito chimico, che però non frequenta più un laboratorio da più di una decina d'anni, mi pare che tutti i benzoati siano, almeno industrialmente, derivati da prodotti di distillazione del petrolio. Ma d'altra parte ormai quasi la totalità dei composti chimici derivano, direttamente o indirettamente, dal petrolio.
    C'è però un problema, che i benzoati in ambiente acido (come ad esempio un succo di limone) svilupano benzene, che è fortemente cancerogeno. Questo rischio ha portato ad esempio il governo australiano a vietare il benzoato di sodio e altri (E211, E212, E213) da tutte le bibite e i cibi.
    In Inghilterra la cosa è allo studio, nel resto del mondo non so.
    Pace e benedizione
    Julo d.

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  2. Che bella notizia che mi dai... Ora vado a vedere anch'io... Un abbraccio, Giulia

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  3. un po' di tempo fa e' comparsa, dove lavoro, una lista di prodotti alimentari enon che contengono tutta una serie di benzoati e altre sostanze nocive... alla fine c'era scritto che questi erano solamente una piccola parte di prodotti che contenevano queste sostanze... mi sa che non c'e' via di scampo... eviti qualcosa ma non ce la fai per tutto, purtroppo!
    Una volta si diceva meglio mangiare dall'orto ma e' da tempo che non conviene nemmeno piu' questo con quello che scende dal cielo!
    ci si avvilisce proprio...
    buona domenica
    Dona

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  4. Li sottopongo a mio marito(chimico) e ti faccio sapere
    ciao, amica

    marina

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  5. Il marito chimico (chimico organico e poi chimica del petrolio) dice: dal petrolio vengono solo Paraffinum liquidum e petrolatum; gli altri non hanno nulla a che fare.
    Dixit.
    Se ti interessa può essere più preciso; io mi sono rifiutata di ascoltare due ore di conferenza ;-)
    ciao marina

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  6. Marina, ringrazia il marito.
    Allora, se ho capito bene, nonostante la radice "benz" non è detto che queste sostanza derivino dal petrolio. In definitiva, non è questa la cosa allarmante perchè come dice il cinico scienziato di casa mia (ognuno c'ha il suo) "anche il petrolio è una cosa naturale".
    Mi sembra invece più preoccupante quello che scrive Julo e che infatti ho ritrovato da qualche altra parte ricercando in internet.
    Beh, prima di scoprire tra qualche anno quanto fa male il benzene, nell'attesa la spuma bionda sarà meglio evitarla. O no?

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  7. credo sarebbe opportuno far evitare anche tutti quei dolciumi, o caramelle se così si può dire, pieni zeppi di coloranti di tutti i tipi ai vostri figlioli
    l'altro giorno ho preso in mano la carta di una di quelle schifezze che si era appena ingoiato un mio alunno e c'erano almeo 4 o 5 E... ecc ecc
    orribile !!!!
    o hanno lo stomaco d'amianto o prima o poi avranno qualche conseguenza da inquinamento, penso
    erica

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  8. Vabbè, vado a chiudermi sotto una campana di vetro, mi sembra l'unica soluzione. O resto e mi faccio male? Dimmi tu...ops, mi accendo un sigaretta ed aspetto notizie :-)
    Un bacio.
    Anna

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  9. ... accipicchia, e ora?

    Felicità.

    Rino, nel dubbio ...

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  10. Sono con Anna a fumarmi una sigaretta nell'attesa.
    Roberto

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  11. Visto che siamo in inverno e fuori fa freddo, invece di essere all'aperto a rispondervi fumando un buon sigaro, sono in cucina con una sigaretta.
    ;-)
    Allora Marina, tuo marito ha ragione. C'è però da fare un'aggiunta. I benzoati si trovano anche in alcuni vegetali (e anche in tracce in animali), ma per una produzione industriale la fonte vegetale non è sufficente e comunque antieconomica. Quindi si usa prepararli artificialmente, e a partire da altri prodotti. Parte di questi derivano da prodotti ottenuti dal petrolio. Ho lavorato anni in una raffineria e mi ricordo che quando lavoravamo per i rivenditori di carburanti si faceva un tipo di lavorazione, ma a volte ci capitava anche di lavorare per industrie di trasformazione (una volta anche per un'industria di cosmetici) e allora si facevano dei prodotti che avevano caratteristiche diverse.

    Altra cosa. I prodotti indicato in etichetta con E seguita da un numero. Si tratta di una classificazione sotto cui si trovano tanti prodotti, di cui alcuni assolutamente naturali e innoqui.Ad esempio la vitamina C è E300.

    Comunque mi piace ricordare che non sempre naturale è sinonimo di non tossico. La cicuta è naturale, l'ammanita falloide è naturale, ma non direi che non sono tossici. Anche il prezzemolo è naturale e usato in modiche dosi non fa male, ma non ne darei una terrina piena ad una donna incinta!

    Pace e benedizione
    Julo d.

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  12. Io per fortuna non mi lavo.
    Mai.
    Salùt!

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  13. lo scienziato di casa mia la pensa come il tuo. Non esiste una equivalenza natura buono, sintesi no.buono. Anche la stricnina è naturale
    la vasellina viene dal petrolio, ma è strapulita ed inerte
    ciaomarina

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  14. Ciao, mia moglie ha comprato una crema che contiene C12-15 Alkyl Benzoate al 2° posto dell' INCI... cosa ne pensate ?

    PS : l'INCI dei cosmetici S.M. Novella è sospetto ?

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  15. Per Leonardo (e Letizia, credo):
    purtroppo non sono in grado di aiutarvi. Ma cos'e' l'INCI?
    D'altra parte nella crema che sto usando ora per il viso c'e' ogni bendiddio!

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  16. ma perd'INCI ! l'INCI altro non è che l'elenco degli ingredienti dei cosmetici.
    Se cerchi nel biodizionario ti puoi fare un'idea.
    PS : se nella tua crema c'è ogni bendiddio non è un buon segno ma sei in buona compagnia !

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  17. Infatti, non la comprerò più! L'ho scoperto dopo. Ma i prodotti di SMNovella non sono fatti secondo ricetta antica, ecc. ecc.
    Per quello che costano mi aspetterei qualcosa di più della crema che ho comprato in offerta al supermercato.
    Sei di Firenze anche tu?

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  18. No non siamo di Firenze ma ci piacciono le cose belle e buone ...quattrini permettendo...il guaio è che in questo campo non sempre chi più spende ,meglio spende.
    Anzi !

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  19. Ciao a tutti..mi sono interessata oggi casualmente a questo dilemma...
    Ogni tanto mi ritrovo a leggere gli ingredienti dei vari prodotti, poi, non capendone un accidenti lascio perdere e prego iddio che me la mandi buona..ma oggi, tra gli ingredienti del mio nuovo burrocacao, ho trovato il Petrolatum, nome che ha suscitato in me qualche dubbio .. ed eccomi alla ricerca di info su internet..
    Voi che dite? sarebbero da buttare tutti i prodotti contenenti questo ingrediente? e se si, perchè lo stato non vieta alle case cosmetiche di utilizzarlo?

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  20. Ciao, Silvia, grazie per essere passata di qua. Un po' di discussione con qualche parere da addetti ai lavori la trovi tra i precedenti commenti. Io non sono un'esperta e quindi non ti so rispondere. Purtroppo credo che difficilmente qualcun altro ripasserà di qua per darti una risposta.
    Da inesperta ti dico che, per il principio di cautela, cerco di evitare prodotti industriali pieni di tutta questa roba dal nome inquietante. Certo comprando creme, saponi e shampoo
    artigianali o addirittura biologici si spende un patrimonio. Ci sono addirittura i puristi che si fanno il sapone da soli... ma io non arrivo a tanto.

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  21. Esistono cosmetici molto costosi, che spesso vengono pubblicizzati come "naturali", "delicati sulla pelle", "adatti ai bambini"...e che non sono niente di tutto questo. In ogni caso leggendo la lista degli ingredienti (INCI) si possono fugare molti dubbi. Sono dell'idea che, se proprio devo avvelenarmi, almeno voglio evitare di spendere 50 euro per una crema...
    Comunque penso ci siano valide alternative a questa robaccia (alcune anche a prezzi contenuti), basta cercare!
    Ciao,
    Giada

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  22. Grazie Giada. Si' talvolta il prezzo non ha assolutamente a che fare con la qualita' (mi ricordo una vecchia inchiesta di Altroconsumo che lo dimostrava). Se hai qualche suggerimento mi fa piacere.

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