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Oggi vi chiedo un attimo di pazienza perchè vorrei parlare di un tema che mi sta molto a cuore: la costruzione degli
inceneritori. Tra l'altro me ne costruiranno uno proprio di fronte alle finestre del mio ufficio ma non è questo il motivo per cui sono contraria.
Stefano Montanari, il ricercatore che gira l'Italia con Beppe Grillo, va mostrando casi di cancro e malformazioni dovute alle nanoparticelle prodotte per combustione e troppo piccole per essere filtrate. Quando Montanari è venuto al Polo Scientifico di Firenze non ha convinto per niente fisici e chimici perchè quelli che lui presenta sono dei singoli casi. Per i ricercatori, prima di poter dire con sicurezza che gli inceneritori fanno venire il cancro, ci vogliono studi epidemiologici che ancora non ci sono o che non sono sufficienti. Detto questo credo che affermare con sicurezza come ha fatto
Veronesi da Fazio che gli inceneritori non fanno male mi sembra troppo avventato (naturalmente i grillini dicono che Veronesi è sovvenzionato dalle ditte costruttrici di inceneritori).
Quindi per l'aspetto nocività personalmente sospendo il giudizio.
C'è poi l'aspetto economico. C'è chi dice che gli inceneritori producono energia e che quindi convengono (ed infatti li chiamano termovalorizzatori, termine che non mi piace usare) e c'è chi dice che senza i contributi CIP6 (il 7% delle nostre bollette che dovrebbe andare alle vere fonti alternative di energia ed invece va per la maggior parte agli inceneritori) il termovalorizzatore sarebbe in perdita e non conveniente. Ecco su questo punto mi piacerebbe sapere la verità e non dovrebbe essere difficile visto che non si parla di malattie ma di soldi. Invece non si riesce a capire chi mente. Salvo però scoprire che i contributi CIP6 agli inceneritori (giustamente aboliti dall'ultima finanziaria) li hanno ripristinati per gli inceneritori da realizzare in Campania. Se i termovalorizzatori sono così convenienti perchè ripristinare i CIP6?
Sospendo anche qui il giudizio anche se ho qualche sospetto.
Ho sentito inoltre Filippo Solibello (conduttore della trasmissione radiofonica di Rai2 Caterpillar)
che citava l'esempio della Svizzera. Per anni in Svizzera sono stati costruiti diversi inceneritori. Ora che sta facendo una seria raccolta differenziata devono invece importare rifiuti (magari dall'Italia) per alimentare tutti questi inceneritori che non possono essere spenti e riaccesi solo quando ce n'è bisogno.
Infine mi ha convinto
Luca Mercalli, il metereologo di "Che tempo che fa", che, interrogato da Fazio su quello che aveva affermato Veronesi , è stato molto onesto. Ha detto che allo stato attuale nessuno può dire con certezza se gli inceneritori fanno male o no. Però
innanzitutto i rifiuti bisogna prima ridurli (eliminando gli imballaggi non necessari, scegliendo prodotti con meno imballaggi, bevendo acqua del rubinetto, ecc.) poi fare una seria raccolta differenziata. In questo modo la quantità di rifiuti residua si attesta intorno al 30% e quindi di sicuro
non ci sarebbe bisogno di nuovi inceneritori, basterebbero quelli che già ci sono, anzi.
Allora, siccome sono una testa dura, ho voluto fare un esperimento. Per una settimana (dal 1 al 7 marzo) ho pesato la spazzatura prodotta dalla mia famiglia (4 persone) per le varie tipologie cercando di fare una raccolta differenziata molto accurata. In una settimana abbiamo prodotto 14,50 kg di rifiuti in totale composti da: 4,10 kg di carta, 3,20 kg di plastica/vetro/alluminio/tetrapack (nella mia città infatti questi vengono raccolti in un'unica campana), 5,20 kg di umido e 2 kg di indifferenziato.
Innanzitutto sono contenta del fatto che abbiamo prodotto circa mezzo chilo a testa al giorno contro i quasi due chili che,
secondo l'Apat, producono i Toscani . E' vero che una sola settimana non fa testo ed è vero che bisognerebbe sommarci quelli che comunque produciamo noi quattro in ufficio e a scuola. Comunque non credo che quadruplicheremmo la quantità.
Secondo elemento di riflessione è il fatto che impegnandosi abbiamo raggiunto l'
86,21% di raccolta differenziata, una percentuale pari a quella dei comuni più virtuosi che hanno attuato la raccolta porta a porta.
Tutto questo non è per fare i primini della classe, per carità, ma solo per verificare se effettivamente l'accoppiata riduzione + raccolta differenziata può rappresentare una svolta nel problema rifiuti. Sembrerebbe di sì.
Rimane il problema di cosa fare del 14% circa di indifferenziato e su questo posso essere anche possibilista sugli inceneritori ma prima mi devono organizzare la possibilità di fare una raccolta differenziata seria e
solo dopo (visto che in tal modo il problema dell'esaurimento delle discariche si allontana nel tempo) valutare se è necessario (
e conveniente) costruire nuovi inceneritori o se bastano quelli che già ci sono.
Inoltre nessuno mi leva dalla testa che una volta costruiti questi impianti, risolto il problema di dove mettere i rifiuti, non si investirà più un euro sulla raccolta differenziata avendo già impiegato tutte le risorse economiche. In tal modo non ci sarà nessun controllo su quello che si andrà a bruciare.
Mi piacerebbe che chi ha avuto la pazienza di leggere questo lungo post mi scrivesse se c'è e come è organizzata la raccolta differenziata nel proprio comune.