Sabato scorso sono andata a vedere con gli Amici dei Musei la mostra "L'Arma per l'arte" che consiglio caldamente. Ero un po' scettica prima di andarci ma mi sono dovuta ricredere ampiamente anche se grande merito al solito è della coinvolgente dottoressa Diletta Corsini (vedi post) che ci ha guidati.
La mostra, insieme a quelle analoghe di Napoli e Roma, celebra il quarantennale del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ed espone notevoli opere che erano state trafugate e che sono state ritrovate grazie a questa preziosa e particolare attività investigativa. Durante la visita è stata sottolineata la facilità con cui vengono rubati gli oggetti di arte sacra, anche quelli molto noti (come la Capsella della Sacra Cintola rubata in pieno giorno nel Museo dell'Opera del Duomo di Prato) o molti voluminosi (come il leggio di legno intarsiato trafugato nel duomo di Spilimbergo) e che passano difficilmente inosservati. Un colpo al cuore apprendere delle tecniche dei falsari per camuffare le opere e occultarne l'origine illecita. La Madonna con il bambino che fa da copertina della mostra che è stata decurtata nelle dimensioni, asportata dalla tavola alla tela e deturpata con abrasioni del manto pittorico. La dottoressa Corsini ci ha raccontato inoltre alcune storie particolari come quella di una scultura lignea del XVI secolo che è stata trafugata con lo scalpello durante le prove del coro polifonico la cui attività copriva i rumori. Ma anche storie a lieto fine come quella del polittico di Trequanda, piccolo borgo dove gli abitanti molto attenti al loro patrimonio comune, si erano insospettiti alla vista di alcuni estranei tanto che furono in grado di fornire subito ai carabinieri il numero di targa dell'auto e precisi identikit dei malfattori. Grazie a questi indizi i Carabinieri hanno potuto rintracciarli velocemente e recuperare anche altra refurtiva nascosta in un appartamento.
Il messaggio della mostra è quindi che niente è al sicuro ma è il senso di comunità che può aiutare a salvaguardare tesori che appartengono a noi tutti.
La mostra, insieme a quelle analoghe di Napoli e Roma, celebra il quarantennale del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ed espone notevoli opere che erano state trafugate e che sono state ritrovate grazie a questa preziosa e particolare attività investigativa. Durante la visita è stata sottolineata la facilità con cui vengono rubati gli oggetti di arte sacra, anche quelli molto noti (come la Capsella della Sacra Cintola rubata in pieno giorno nel Museo dell'Opera del Duomo di Prato) o molti voluminosi (come il leggio di legno intarsiato trafugato nel duomo di Spilimbergo) e che passano difficilmente inosservati. Un colpo al cuore apprendere delle tecniche dei falsari per camuffare le opere e occultarne l'origine illecita. La Madonna con il bambino che fa da copertina della mostra che è stata decurtata nelle dimensioni, asportata dalla tavola alla tela e deturpata con abrasioni del manto pittorico. La dottoressa Corsini ci ha raccontato inoltre alcune storie particolari come quella di una scultura lignea del XVI secolo che è stata trafugata con lo scalpello durante le prove del coro polifonico la cui attività copriva i rumori. Ma anche storie a lieto fine come quella del polittico di Trequanda, piccolo borgo dove gli abitanti molto attenti al loro patrimonio comune, si erano insospettiti alla vista di alcuni estranei tanto che furono in grado di fornire subito ai carabinieri il numero di targa dell'auto e precisi identikit dei malfattori. Grazie a questi indizi i Carabinieri hanno potuto rintracciarli velocemente e recuperare anche altra refurtiva nascosta in un appartamento.
Il messaggio della mostra è quindi che niente è al sicuro ma è il senso di comunità che può aiutare a salvaguardare tesori che appartengono a noi tutti.
Altri miei post sugli Amici dei Musei:
Arte...misia
Soldi ben spesi /2
Donne che mi piacciono /2
Niente di nuovo sotto il sole
ricambio il saluto. ti leggo comunque, ma questi giorni non ho voglia di commentare, mi sento poco comunicativa. però vi leggo tutti (con un occhio ehh °-D )
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