sabato 30 ottobre 2010

Alieni su Rai 3

Come mi ero ripromessa quest'estate ascoltando l'intervista a Piero Dorfles, ho cominciato a seguire la trasmissione "Per un pugno di libri" che va in onda su RAI3 la domenica alle 18 (orario tabù per i patiti del calcio). In passato ne avevo visto qualche frammento distrattamente e invece l'ho trovata interessante, garbata e anche divertente. Non sono un'appassionata di quiz. Trovo un po' banali quelli tipo "Chi vuol esser milionario?", che vede anche mio figlio. "Per un pugno di libri" è diverso perché i concorrenti sono intere classi di ragazzi dalla scuole di tutta Italia (Nord e Sud, città e provincia, con esiti per nulla scontati), perché le domande hanno come oggetto libri e soprattutto perché in palio non ci sono soldi ma proprio libri, oggetti i quali vengono considerati dalla gran parte degli Italiani (lo dicono le statistiche) utili al massimo come zeppa da mettere sotto i mobili barcollanti.
Come mamma di due adolescenti, sono piacevolmente stupita dai concorrenti. Ragazzi e ragazze che sarebbero bollati subito come secchioni dall'entourage dei miei figli ma che a me invece fanno rimanere a bocca aperta per come sanno rispondere alle domande, alcune facili ma altre che richiedono una certa cultura che gli adolescenti di mia conoscenza si sognano. Sono davvero mosche bianche? Sono marziani? Eppure hanno l'aspetto di normalissimi ragazzi di oggi. Sembrano anche loro fatti di carne, ossa, jeans, gel e brufoli.
Per favore, ditemi che ce ne sono tanti di giovani così!

7 commenti:

  1. Da sempre seguo quella trasmissione.
    E' molto piacevole e ,soprattuto, è
    'giovane' !
    Ciao
    Cristiana

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  2. Di adolescenti non ne conosco tanti, ma so di due, le figlie della mia collega, che amano spassionatamente leggere. E' tutta colpa della loro insegnante delle elementari, pare, che si è adoprata a far loro conoscere i libri come una sorta di gioco e ora sono rimaste nella rete: leggono tantissimo e pensano col loro capo. Brutto segno.

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  3. Se faccio il conto fra giovani parenti(10 _14 anni)e figli di amici 12 in tutto 7 leggano molto via via a diminuire fino ad arrivare a mio figlio quattordicenne che da anni ha una lunga scorta di libri vicino al letto , ogni tanto lo accompagnano anche in viaggio , ma aimè son sempre gli stessi !
    Un saluto a tutti
    angela

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  4. Grazie per la statistica, Angela.
    Mal comune, comunque, ....
    Un saluto anche a voi.

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  5. Quella trasmissione e' anche la mia preferita.
    E' che... a me fa incazzare vedere come 'sti ragazzini sanno tutte 'ste cose che io non so ;-)

    Ai miei tempi i secchioni erano sempre un po' isolati, piu' che altro perche' si volevano isolare. Dominavano le pulsioni ormonali per fare bella figura e nel contempo rassicurare e far contenti i propri genitori, mentre io mi perdevo dietro ai begli occhi della compagna di classe che non ne voleva sapere.
    Questi qui invece non sembrano affatto lo stesso genere di secchioni. Per dire, all'ultima puntata, per entrambe le classi, la risposta alla domanda "cosa manca nella vostra scuola?" e' stata, senza indugio, "il bar". Avrei dato anch'io la stessa risposta, alla loro eta'.

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  6. come sai anche io ho una buona frequentazione di giovani nella fascia d'età che va dai 14 ai 26; ahimè credo siano mosche bianche o quantomeno animali rari ma, speriamo, non in via di estinzione. Certamente, e questo lo dico con cognizione di causa, forse sono migliori di come li dipingono e quelli sballati che si vedono alle jene, che non sanno nemmeno fare due conti per via della mente ottenebrata dall'alcol, sono anch'essi un' eccezione. Diciamo che sono gli estremi con in mezzo tutta una fascia che non ci lascia del tutto privi di speranze.

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  7. Dario, anche a me fanno un misto di ammirazione e invidia quando sanno cose che io ignoro. D'altra parte e' anche questione di mode. I ragazzi sono caduti dalle nuvole riguardo all'autore di "L'insostenibile leggerezza dell'essere" che andava per la maggiore in certi anni.

    Il concetto di secchione e' oggi molto abusato tra i giovani. Sotto sotto probabilmente lo usano come alibi...

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