domenica 30 gennaio 2011
La ferma mitezza del concittadino Ginzburg
giovedì 27 gennaio 2011
Se questo è un letto
lunedì 24 gennaio 2011
Le sigaraie e i ragazzi del Casone
venerdì 21 gennaio 2011
Le responsabilità dei padroni
martedì 18 gennaio 2011
Un imballaggio ci seppellirà
domenica 16 gennaio 2011
La variante anomala
venerdì 14 gennaio 2011
Auguri, quindicenne!
E poi c'è quella smania, quell'inquietudine che qualche volta si impadronisce di noi e ci fa diventare intrattabili. Viene voglia di spaccare tutto in quei momenti. Figurati se la mamma comincia a rompere perché si è lasciato qualcosa in giro.
Oggi compi quindici anni, caro il mio giovane uomo coi pantaloni sotto i glutei, lo sguardo da bulletto e il chissenefrega sempre pronto. Non pensare che non ti capisca. Non pensare che sia facile sopportare le tue sparate. Non pensare che non lo sappia che dietro quella scorza da duro che ostenti si nasconde un animo tenero e sensibile. Il prossimo passo sarà capire che è proprio quel tuo animo la cosa più bella che hai. Non la nascondere.
Buon compleanno, carino!
martedì 11 gennaio 2011
Quattro anni di blog
sabato 8 gennaio 2011
Tanto per tirarsi su di morale
giovedì 6 gennaio 2011
Anche il creativo ha da sudarsela
sabato 1 gennaio 2011
Oggi come ieri, domani come oggi
Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere. Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore. Si signore.
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere. Come quest'anno passato?
Venditore. Più più assai.
Passeggere. Come quello di là?
Venditore. Più più, illustrissimo.
Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore. Signor no, non mi piacerebbe.
Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
Venditore. Saranno vent'anni, illustrissimo.
Passeggere. A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Venditore. Io? non saprei.
Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Venditore. No in verità, illustrissimo.
Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Venditore. Cotesto si sa.
Passeggere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent'anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Passeggere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Venditore. Cotesto non vorrei.
Passeggere. Oh che altra vita vorreste rifare? La vita ch'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Venditore. Lo credo cotesto.
Passeggere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Venditore. Signor no davvero, non tornerei.
Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque?
Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Venditore. Appunto.
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli è toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore. Speriamo.
Passeggere. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere. Ecco trenta soldi.
Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.
da "Operette Morali" di G. Leopardi.