domenica 29 maggio 2011

Ingrana la prima e vai

Un pezzetto di plastica rosa con una fotina non è poi questa grande cosa. Eppure ieri ti ho visto davvero raggiante quando sei tornato dall'esame di guida. E poi vuoi mettere dire agli amici: "Andiamo, vi porto tutti al Piazzale Michelangelo!" E poi che soddisfazione essere il primo del gruppo con la patente! Sono tappe che sembrano insignificanti. La patente ce l'hanno quasi tutti. Eppure sono importanti mattoncini nella costruzione della propria autostima.
Riflettevo giorni fa', osservando il mio vicino di casa, che ha due figlie esattamente della stessa età dei miei, come è buffa "l'evoluzione dei mezzi di trasporto in famiglia". Quando erano piccole, lo vedevo andare al lavoro con lo scooter, lo stesso che ho visto usare prima alla grande e, recentemente, alla piccola. Invece ultimamente ho visto lui inforcare la bici per andare al lavoro. E così è successo in casa nostra. Abbiamo una sola auto perché entrambi detestiamo guidare. Per anni, io e mio marito ci siamo spostati con lo scooter e ne abbiamo cambiati diversi di varie cilindrate. Da quando, a quattordici anni, la mia mitica nonna Vanda mi regalò un Ciao, il motorino per me è stato simbolo di libertà. Alla macchina non c'ho mai tenuto, però mi parve una conquista a vent'anni comprami con il mio stipendio una Vespa 125, con la quale trasportavo il mio ragazzo, studente squattrinato.
In seguito, la svolta ecologista unita alle ansie che sopravvengono ad una certa età, mi ha portato a farmi l'abbonamento all'autobus e a muovermi preferibilmente con i mezzi pubblici e, in seconda battuta, in bicicletta. Così come mio marito, con l'intento di tenersi in forma il più possibile, si fa i suoi venti chilometri in bicicletta tutti i giorni.
Ed ecco che il mio Liberty trova altri pretendenti. Prima il grande, che ora ambisce ad ottenere un 125 tutto suo, e poi il piccolo, al quale abbiamo promesso l'uso con la promozione a giugno. Mi piacerebbe assai che usassero invece la bicicletta ma so che alla loro età è considerata da sfigati e forse è giusto che sia così. In attesa, spero, della loro svolta ecologista/salutista.

2 commenti:

  1. La tappe inevitabili e mi ricordo quando regalammo il motorino alla figlia, quelle che fanno stare in pena.
    Cristiana

    RispondiElimina
  2. Ci siamo passati un po' tutti...
    Un abbraccio forte
    Giulia

    RispondiElimina