Non è possibile. Ancora non ci credo. Non mi sono ancora ripresa dalla scomparsa di Luciano, quando apprendo che anche Unodicinque se n'è andato. Ieri sera ho letto e riletto tante volte il post di Giangiacomo da cui l'ho appreso, sperando di aver capito male. Avevo capito che stava male ma non pensavo che fosse una cosa così veloce.
E' strano essere amici via rete. Mi sembra di sapere tante cose di Unodicinque, che ho cominciato a seguire già dal suo vecchio blog su Kataweb, anche senza averlo mai visto di persona e, in effetti, ci ha raccontato tanto della sua vita e della sua famiglia, della sua infanzia, del suo lavoro, di quanto ha sofferto per la perdita di sua madre. Sentivo molte affinità con lui: le idee politiche, la predilezione per la bella stagione, l'odio per il freddo, il piacere di raccontarsi (così raro negli uomini) e soprattutto le gioie e le ansie di essere genitori di figli adolescenti. Penso ai suoi ragazzi più grandi di cui era così orgoglioso (ho conosciuto il maggiore: un ragazzo intelligente, sensibile e solare) e penso alla sua più piccola, che ha l'età di mio figlio minore, e che adorava seguendo il suo farsi donna con il tipico pizzico di gelosia paterna. Mi si stringe il cuore nel pensarli e nel toccare con mano che Unodicinque (la scelta del suo nickname dice molto di lui) non li vedrà crescere. Non ci posso credere.
Ciao, Alessandro. Mi mancherai tanto. Mi mancheranno i tuoi post, i tuoi commenti, le tue ricette, le tue battute, la tua sensibilità e la tua leggerezza nell'attraversare la vita. Non sai quanto ora mi mangi le mani per non essere arrivata a Spoleto lo scorso febbraio e non aver avuto la possibilità di conoscerti. "Sarà per la prossima volta" ci siamo detti al telefono. Chissà se tu sapevi di avere poco tempo davanti a te. Io non immaginavo proprio e ora mi dispiace davvero tanto.
Io che sono sempre e comunque ottimista penso che finché quei due o tre punti di riferimento ci saranno varrà la pena di vedere come vanno a finire quei trecentocinquantaquattro giorni che restano.
Mi dispiace tantissimo...tantissimo davvero...
RispondiEliminaNon è giusto...
gli ho voluto molto bene e gliene voglio ancora. Mi manchera' tantissimo. Era una persona speciale
RispondiEliminavalescrive
"Se non scrivo un post oggi non lo scrivo più. Si, potrei aspettare l'11.11.11 però sinceramente mi sembra troppo e poi chissà dove starò quel giorno".
RispondiEliminaE' la frase di apertura del post di Alessandro che tu citi alla fine del tuo.
Sinceramente non faccio che leggerlo e rileggerlo da giorni e non posso non cogliere un presentimento, purtroppo tipico nelle persone colpite da una certa malattia che, se ti ricordi, ha sfiorato anche me.
Sono d'accordo con te, parola per parola. Penso che fossimo simili nella passione del "crescere" insieme ai figli e, anche se un po' io ho rinunciato, il piacere di raccontarsi.
E' stato uno dei "miei" primi blogger e so che mi mancherà.
Come so che non è giusta la vita, talvolta...
Che dispiacere... Lo seguivo anche io da tanto tempo. Non posso crederci.
RispondiEliminaNo, sono troppo triste. Davvero troppo
spero che i figli riceveranno da lassù gli abbracci del loro e del mio papà...
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