venerdì 20 gennaio 2012

Sono anch'io Giovanni Tizian

Quando un mio compagno del campo di Libera, a cui ho partecipato l'estate scorsa, mi ha scritto che Giovanni Tizian, un giovane che, durante la bellissima marcia in Aspromonte, ci ha raccontato la storia di suo padre, funzionario di banca ucciso per non aver ceduto alle pressioni della 'ndrangheta, è stato messo sotto scorta a causa delle minacce ricevute, ho sobbalzato e ho ripensato subito a questo ragazzo dall'aria seria e un po' malinconica. Giovanni ci aveva raccontato che la sua famiglia, esasperata dal clima di incomprensione del loro paese, Bovalino, si era trasferita a Modena, ma non ci aveva detto che come giornalista si stava occupando di mafia al Nord pubblicando anche un libro sull'argomento.
Avrei giurato che la vicenda passasse sotto silenzio (eccetto che sui siti delle associazioni antimafia) invece ho notato con piacere lo spazio che le hanno dato importanti quotidiani, Fahrenheit Radio3 e Presa diretta di Rai3 in una bellissima puntata sulla mafia al Nord. Da quest'ultima emerge, se mai ancora ce ne sia bisogno, che le mafie ormai sono dappertutto, soprattutto la 'ndrangheta che ad oggi è la più potente e la più ricca.
Il libro di Giovanni Tizian tratta della mafia oltre la cosiddetta "linea gotica" ma anche nella civile Toscana bisogna cominciare a drizzare le antenne, come ben spiega Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, intervistato a Controradio sul recente Rapporto 2011 sulle mafie in Toscana.
Salvatore Calleri, pur ammettendo che in Toscana la situazione è assai migliore di quella del Sud e del Nord, sottolinea il fatto che ci sono dei campanelli d'allarme e che la criminalità organizzata è sempre più visibile anche qui. Il rapporto, che si basa su dati forniti dalle forze dell'ordine, dalla DIA e dalla commissione parlamentare antimafia riguardanti tutte le 23 (!) organizzazioni criminali conosciute, segnala come solo negli ultimi due mesi vi sono stati casi come quello del bancario colluso arrestato a Firenze, dell'inchiesta su contraffazione nell'aretino ad opera della 'ndrangheta, della società di Massa Carrara riconducibile a Cosa Nostra di Caltanissetta, del cartello di ditte di Carini che vince appalti a Firenze, dei vari incendi e delle numerose denunce anonime di pizzo che continuano tutt'ora in zona Massa Carrara.
La crisi economica aiuta le mafie perché sono le uniche in questo periodo a disporre di liquidità consistenti, a potersi permettere di rilevare imprese in perdita o di prestare denaro a usura. Per questo Calleri invoca grande attenzione e buone barriere da parte della politica altrimenti, poiché libero mercato fa rima con mafia, "nel giro di due anni solo i disonesti potranno permettersi di pagare un affitto in centro a Firenze."
Intanto cominciamo con l'esprimere solidarietà a Giovanni Tizian.

1 commento:

  1. Purtroppo le mafie sono radicate su tutto il territorio e chi cerca con coraggio di combatterle o viene ucciso o finisce sotto scorta, come il tuo amico di Libera
    Grazie a Libera e a don Ciotti, un grande prete veramente coraggioso, che ha sempre combattuto contro prostituzione droga e mafia, molte persone possono rendersi conto dei danni che la società italiana subisce grazie ai mafiosi !!!

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