Dinamica e paziente figlia dell'Ottocento, Angelina Merlin nacque a Venezia il 15 Ottobre 1887. Il nonno veterinario, che conosceva bene le galere austriache, chiamò le figlie Giusta, Vittoria e Italia, e vestiva bianco, rosso e verde. Lina si diplomò maestra, si trasferì a Padova e fu tra le pochissime ragazze a frequentare l'Università. "Mia cara rivoluzionaria pacefondaia sorella" le scriveva uno dei suoi fratelli che morì nella Grande Guerra.
La maestra Merlin si iscrisse al nascente Partito Socialista, fu grande attivista politica, soprattutto a favore delle donne, ma denunciò difficoltà in questo senso anche all'interno del suo partito: "Numerosi purtroppo sono i compagni che conservano i più gretti pregiudizi sulla donna e che, pur essendo prodighi di tenerezze per le donnine, diventano feroci se le loro donne mostrano interessi che non siano quelli per il cappellino, per le scarpette, per il vestito ultima moda."
Naturalmente fu presa subito di mira dai fascisti anche perché era l'unica donna a tenere comizi. Nel 1926 rifiutò di giurare fedeltà al fascismo e venne immediatamente licenziata dalla scuola. Fu poi arrestata e condannata a cinque anni di confino in Sardegna. Nella sua casa di Milano fu organizzata l'insurrezione del 25 aprile 1945.
Nel 1946 si trasferì a Roma, entrò nella direzione del Partito Socialista e venne eletta nell'Assemblea Costituente, la più anziana tra le ventun donne costituenti. E' alla sua ostinazione che si devono le parole "senza distinzione di sesso" dell'art.3.
Dal 1948, quando venne eletta Senatrice (insieme a sole altre tre donne), al 1963, quando a 76 anni lasciò la politica, lottò senza sosta per l'equiparazione tra figli naturali e legittimi, per il sostegno delle madri povere e carcerate, per la necessità di nidi e asili, per una legge che vietasse il licenziamento della donna per matrimonio o maternità, per l'accesso delle donne in magistratura, ecc.
"Il mio più vivo desiderio è che tutte le vecchie leggi, gli antiquati pregiudizi che impediscono alla donna di esprimere il meglio di sé cadano finalmente dai nostri codici e dal nostro malcostume."
La sua tempra battagliera si rivelò maggiormente nella sua battaglia contro le case chiuse: "Le case di tolleranza sotto l'egida dello Stato fanno della donna una bestia da traffico. Queste donne non possono sottrarsi all'incatenamento del mestiere. Sono schiave con il consenso della legge." La sua proposta di per l'abolizione risaliva al 1948 ma fu boicottata per ben dieci anni finché nel 1957 le donne parlamentari pretesero che fosse messa all'ordine del giorno (approvata il 20 febbraio 1958). La lotta della Merlin non si basava sul moralismo ma denunciava anzi l'ipocrisia di una certa morale imperante che voleva le prostitute schiave legali.
A 76 anni Lina Merlin si ritirò dalla politica per dedicarsi ad aiutare le prostitute nel suo centro a Milano. La vecchia roccia, stimata e molto popolare ma ostacolata anche all'interno del suo partito perché troppo intransigente, poté finalmente rilassarsi.
(Fonte: Correva l'anno, Rai3)
La maestra Merlin si iscrisse al nascente Partito Socialista, fu grande attivista politica, soprattutto a favore delle donne, ma denunciò difficoltà in questo senso anche all'interno del suo partito: "Numerosi purtroppo sono i compagni che conservano i più gretti pregiudizi sulla donna e che, pur essendo prodighi di tenerezze per le donnine, diventano feroci se le loro donne mostrano interessi che non siano quelli per il cappellino, per le scarpette, per il vestito ultima moda."
Naturalmente fu presa subito di mira dai fascisti anche perché era l'unica donna a tenere comizi. Nel 1926 rifiutò di giurare fedeltà al fascismo e venne immediatamente licenziata dalla scuola. Fu poi arrestata e condannata a cinque anni di confino in Sardegna. Nella sua casa di Milano fu organizzata l'insurrezione del 25 aprile 1945.
Nel 1946 si trasferì a Roma, entrò nella direzione del Partito Socialista e venne eletta nell'Assemblea Costituente, la più anziana tra le ventun donne costituenti. E' alla sua ostinazione che si devono le parole "senza distinzione di sesso" dell'art.3.
Dal 1948, quando venne eletta Senatrice (insieme a sole altre tre donne), al 1963, quando a 76 anni lasciò la politica, lottò senza sosta per l'equiparazione tra figli naturali e legittimi, per il sostegno delle madri povere e carcerate, per la necessità di nidi e asili, per una legge che vietasse il licenziamento della donna per matrimonio o maternità, per l'accesso delle donne in magistratura, ecc.
"Il mio più vivo desiderio è che tutte le vecchie leggi, gli antiquati pregiudizi che impediscono alla donna di esprimere il meglio di sé cadano finalmente dai nostri codici e dal nostro malcostume."
La sua tempra battagliera si rivelò maggiormente nella sua battaglia contro le case chiuse: "Le case di tolleranza sotto l'egida dello Stato fanno della donna una bestia da traffico. Queste donne non possono sottrarsi all'incatenamento del mestiere. Sono schiave con il consenso della legge." La sua proposta di per l'abolizione risaliva al 1948 ma fu boicottata per ben dieci anni finché nel 1957 le donne parlamentari pretesero che fosse messa all'ordine del giorno (approvata il 20 febbraio 1958). La lotta della Merlin non si basava sul moralismo ma denunciava anzi l'ipocrisia di una certa morale imperante che voleva le prostitute schiave legali.
A 76 anni Lina Merlin si ritirò dalla politica per dedicarsi ad aiutare le prostitute nel suo centro a Milano. La vecchia roccia, stimata e molto popolare ma ostacolata anche all'interno del suo partito perché troppo intransigente, poté finalmente rilassarsi.
(Fonte: Correva l'anno, Rai3)
Una grande Donna che si è battuta a favore delle donne e dei deboli, ma chissà se avrebbe potuto immaginare l'italietta di cinquant'anni dopo con le ministre e sottosegretarie degli ultimi anni.....
RispondiEliminaInfatti Sileno...dove siamo arrivate?
RispondiEliminaGrazie per avermi presentato questa figura anche se mi chiedo se non fossero meglio le case chiuse che le strade fredde...
ps. per scaramanzia non si sa dove vai il 19 vero?
Il programma è di continuare il cammino di Francesco.
RispondiEliminaGran donna...e bellissima la definizione di "pacefondaia":-)))
RispondiEliminaluposelvatico
Non posso che quotare Luposelvatico. Non sapevo che la Merlin nascesse come maestra; grazie di averci fatto approfondire la conoscenza di questa "vera donna" (altro che olgettine lol).
RispondiEliminaO.T. per Artemisia: sugli esami, ho risposto da me al tuo commento.