mercoledì 7 febbraio 2007

Che almeno la bottiglia sia biodegradabile

Lo ammetto: quella dei rifiuti è una mia ossessione. Come già accennato in un precedente post (La morale del chissenefrega), la quantità di rifiuti che noi cittadini del Nord del mondo produciamo è spropositata. Il problema somma le forti responsabilità degli amministratori locali e nazionali, i grandi interessi economici (dalle aziende che dovrebbero essere attente agli imballaggi, al business degli inceneritori, all'ecomafia) e, come al solito, l'incuria della gente comune.
Mi sembrerebbe naturale che la prima risposta al problema rifiuti sia la riduzione a monte. Alzi la mano chi si preoccupa di scegliere un prodotto anzichè un altro in base all'imballaggio, chi sta attento a comprare ricariche, detersivo alla spina, e simili, chi resiste al martellamento pubblicitario dell'acqua minerale, e così via.
La seconda tappa delle quattro R è il riciclaggio. Come mi sento sola quando con il mio sacchettino di organico faccio 500 metri per buttarlo nell'unico cassonetto apposito della zona e poi ci trovo dentro tutto meno che scarti di cucina e di giardino! Certo il mio comune dovrebbe mettere più cassonetti del genere, ma anche gli abitanti dovrebbero collaborare nell'interesse di tutti!
Per quanto riguarda il Riuso o Riutilizzo, chi è che si chiede prima di buttare un oggetto se è possibile riutilizzarlo (a parte, forse, passarsi qualche vestito) o ripararlo? Nel mio ufficio ogni anno si ricomprano classificatori nuovi mentre ne abbiamo un armadio pieno di usati ma ancora perfettamente funzionanti (probabilmente fa schifo toccare quello che altri hanno usato!). Mi sento una marziana quando mi preoccupo di portare a scuola o in biblioteca i fumetti che ai miei figli non interessano più o quando spontaneamente riporto in lavanderia le grucce di metallo.
Periodicamente qualcuno abbandona sul marciapiede accanto al cassonetto materiale ingombrante (televisori, lavatrici, sedie, mobili, ecc.). Questo mi fa andare il sangue al cervello visto che esiste un servizio gratuito, basta telefonare e mettere in strada il materiale nel giorno della settimana previsto.
Per quanto riguarda il residuo di rifiuti che rimarrebbe comunque anche con una buona raccolta differenziata, la soluzione inceneritori non mi convince. Al di là di quello che cerca di dimostrare il ricercatore amico di Beppe Grillo, credo che certezze sulla nocività dei nuovi inceneritori le avremo tra diversi anni quando sarà troppo tardi o comunque quando ci avremo speso talmente tanti soldi che difficilmente potremo tornare indietro. Mi convince molto di più l'approccio di un imprenditore che, conti alla mano, va dimostrando che bruciare rifiuti è antieconomico: http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Unique&id=6276
Vi consiglio anche il video Non bruciamoci il futuro .

3 commenti:

  1. Ma che bel blog che hai! Complimenti, anche per la tua battaglia anti-consumistica. Ad ogni modo non abbatterti, la conquista dell'autocoscienza ecologica è un processo lungo, ma si sta diffondendo - l'importante è resistere. Guarda, vado subito a metterti il link sul mio blog, che vengano a trovarti i miei quattro gatti.
    Saluti Ottusi!

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  2. Concordo pienamente con accakkappa, è un gran bel blog, i post sono uno più bello dell'altro.
    Grazie mille per il link, io il tuo l'ho già inserito nell'apposita pagina di ringraziamenti (dove mi hai lasciato il post). Spero tanto che i blog possano fare cambiare il mondo.


    Arrivederci, Alessio

    http://alessios4.blogspot.com/

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  3. Ciao Artemisia, non posso che concordare con gli altri commenti... passo di tanto in tanto a vedere il tuo blog e mi sembra di ritrovare le mie stesse idee... Anch'io sono "maniaco" sulla produzione dei rifiuti... ricarico persino le cartucce della stilografica..per non parlare della carta riciclata dove stampo su tre lati del foglio prima di.. riciclarla di nuovo... spero che la nostra "mania" si diffonda ovunque nel mondo come una brezza buona che riempie i polmoni.

    Grande Artemisia!

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