Il mio primo ricordo che riguarda l'acqua minerale è legato ai bottiglioni da due litri di acqua frizzante che i miei genitori compravano al supermercato e che poi riportavano vuoti. Poi c'è stato l'avvento della plastica e il vuoto a perdere è sparito. Non conviene più. Questo fatto, unito alla diffidenza verso la gestione degli acquedotti, ha portato il consumo di acqua minerale in Italia a dei livelli assurdi, come assurda è la quantità di rifiuti che produce, senza contare l'inquinamento dei camion che portano l'acqua su e giù per la penisola. (Cosa c’entra l’acqua col petrolio - La follia delle bottiglie di plastica ).
Forse un tempo l'acqua del rubinetto non era molto sicura e forse anche oggi in certi comuni è meglio non berla. Recentemente però molti acquedotti si sono attrezzati per produrre un'acqua buona e sicura (vedi inchiesta di Altroconsumo e Tutto sull'acqua potabile).
Dietro le acque minerali c'è un business pazzesco come potrete scoprire leggendo l'interessante libro di Giuseppe Altamore "Qualcuno vuol darcela a bere. Acqua minerale, uno scandalo sommerso".
Basta pensare che le concessionarie delle sorgenti pagano poco o niente alle Regioni e ai Comuni, mentre investono milioni di euro in pubblicità. In effetti, senza la martellante pubblicità, penso che nessuno (o quasi) berrebbe l'acqua minerale che costa molto di più dell'acqua del rubinetto ed è meno controllata.
Altreconomia tenta una petizione coraggiosa: Mettiamola fuori legge . Vi segnalo inoltre un simpaticissimo spot dei MeetUp di Napoli.
Un altro tema scottante che riguarda l'acqua, è la cosidetta "privatizzazione" degli acquedotti. Sono contraria a fare dell'acqua una merce. Sono d'accordo con Alex Zanotelli che l'acqua, come l'aria, è un bene comune e che tutti devono averne diritto. Ho solo una perplessità riguardo alla proposta di legge di iniziativa popolare : è giusto che anche chi non ha possibilità economiche abbia diritto all'acqua potabile, ma chi se lo può permettere secondo me la deve pagare cara perchè è un bene prezioso, che non va sprecato lavando l'auto o innaffiando il giardino. Arriverà questo messaggio alla gente se già i primi 50 litri a persona sono gratuiti (art.9 comma 3 della proposta di legge)?
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