giovedì 31 gennaio 2008

Appello a tutte le supermamme*

Noi supermamme eravamo bambine a cui piaceva far bella figura a scuola, essere considerate serie, volenterose, irreprensibili, non necessariamente saccenti ma comunque abbiamo sempre cercato l'approvazione degli altri.
Noi supermamme siamo donne che, in buona fede, abbiamo preso talmente sul serio l'arduo compito di allevare dei figli che non ci accontentiamo di preparare pasti caldi e di prenotare visite mediche ma vorremmo per i nostri figli tutte le occasioni che a noi sono mancate, tutte le esperienze interessanti e gratificanti possibili, la migliore scuola con i migliori insegnanti, insomma quanto di meglio si può.
Tutto questo è naturale, comprensibile e legittimo.
Talvolta noi supermamme tendiamo ad escludere il padre dalla gestione dei figli lasciandogli a mala pena il ruolo di autista perchè non ci fidiamo e vogliamo controllare noi la situazione (salvo poi al momento opportuno rinfacciargli la latitanza).
Ormai ho imparato a fiutare da lontano le supermamme. "Queste insegnanti fanno troppo poco. Queste maestre danno troppi compiti. Questa maestra non sa insegnare l'analisi logica. In quinta elementare non sa niente di inglese, come farà alle medie? Ma come, mio figlio ha la fortuna di avere una mamma che gli può dargli ripetizione ed invece rifiuta ogni aiuto! Ti pare che si possa andare in giro vestiti così! Si ostina a non mangiare la frutta: dove prenderà le vitamine?" Sono tanti i motivi di recriminazione delle supermamme, ma la scuola è uno dei principali. Le supermamme non hanno "consegnato la scuola ai figli", per usare le parole di Gustavo Pietropolli Charmet.
Rilassiamoci donne! Non ho niente da insegnare a nessuno. Sono solo una supermamma pentita che sta lentamente guarendo. La vita dei nostri figli non e' la puntata successiva della nostra. Gli insuccessi scolastici sono i loro, non i nostri. Noi possiamo offrire il nostro aiuto, dare consigli, accertarsi che siano sereni, ma non sentiamoci responsabili delle loro sconfitte.
Deleghiamo ai padri la loro fetta di responsabilità e di impegno. Saranno meno efficienti? Può darsi, ma non è detto che questo sia un male.
Sorvegliamo i nostri figli da lontano, con discrezione, cercando di prevenire i grossi pericoli ma per il resto, lasciamo che sbaglino da soli.
Soprattutto disinvestiamo dalla loro vita un bel po' di aspettative e di energie e reinvestiamole nella nostra.
Provate, mie care sofferenti supermamme, provate e vedrete come ci si sente sollevate e magari alla fine ci guadagnamo tutti.
Ci sarebbe poi un'altra interessante categoria da trattare: quella dei "babbi orgogliosi" sulla quale però lascio la parola a qualcun altro.

* se non fosse chiaro il termine è ironico.

21 commenti:

  1. Ti posso dare la mia testimonianza in quanto ho una supermamma ultra precisa che pensava in ogni aspetto alla mia vita.. mi ha insegnato parecchio (e di questo gliene sarò sempre grato) ma al contempo (varie volte) ha scelto al posto mio, togliendomi responsabilità, errori e scelte.. ed ora da sposato mi ritrovo sempre indeciso e dubbioso sulle scelte da effettuare... non ho esperienze e decisione sulle scelte da fare...

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  2. ".. La vita dei nostri figli non è una puntata successiva alla nostra..."
    E' una grande frase, che in qualche modo mi turba, credo perché fa sentire smarrite.
    Ho sempre cercato di non fare la supermamma quando mia figlia era piccola, ed in seguito; ora che ha 21 anni, a me è caduta addosso una "Chioccite" acuta :)

    Mi sono chiesta e mi chiedo se è un modo di recuperare il tempo perduto, quel tempo in cui, sapendomi mamma, avevo sempre paura di sbagliare.

    Il discorso sulla figura paterna, sul babbo è ancora poco sentito, nella nostra società, anche se ci sono voci di padri che giustamente si ribellano.
    Lasciamo anche ai papà la responsabilità e la gioia di educare il proprio figlio.

    Artemisia, scusa lalunghezza del mio commento: non sono mai abbastanza sintetica, quando un argomento mi interessa.

    Ciao e buona giornata!

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  3. Fino a quando non riusciremo a capire che i figli hanno una loro vita, una loro volontà, un loro carattere, sarà difficile educarli, giacché educare significa anche sviluppare le loro capacità e lasciar emergere la loro vera natura.

    Felicità.

    Rino, nella libertà.

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  4. Dama verde, ti invito ad essere anche piu' lunga!
    Buona giornata anche a te!

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  5. Per certi aspetti mi sembra la descrizione di mia moglie. L'unica cosa su cui questo ritratto non coincide è sul ruolo che le "supermamme" danno ai mariti/padri. Mia moglie mi ha sempre cercato di coinvolgere e responsabilizzare (salvo poi recriminare se una cosa la gestivo a modo mio). E a me è sempre piaciuto essere coinvolto, mi piace essere papà, anche se non sempre mi riesce di esserlo come vorrei.

    Per quanto riguarda la scuola, essendo mia moglie una prof, da una parte aveva ben presente la realtà anche dall'altra parte della barricata/cattedra, però a volte diventava un po' una deformazione professionale, faceva l'insegnante anche a casa, e non la mamma. ;-)

    Pace e benedizione
    Julo d.

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  6. Penso che prima o poi la consapevolezza di doversi "ritirare" da questo ruolo che volontariamente o non ci e' capitato addosso arrivi un po' per tutti. Per quanto mi riguarda sto iniziando ad attraversare questa fase con la figlia piu' grande e mi ritrovo a rimettere in gioco convinzioni e modi d'agire che si debbono adattare al suo modo di fare. Da un pezzo ho cercato invece di ritagliare uno spazio per me stessa, altrimenti a quest'ora sarei morta. Per quanto riguarda i mariti... beh li penso che dipenda tamto anche dal carattere e dal lasciar fare a chi riesce meglio piu' che dal tempo a loro disposizione ma come dici tu l'argomento sarebbe lungo e indaginoso...
    Quindi ora come ti posso definire che supermamma non lo sei piu'?
    Un abbraccio Dona
    Ps. vieni da me che cosi' ritorni superbambina!

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  7. Che dire? Niente, sei semplicemente la bocca della verità!
    Quella della "puntata successiva" è una di quelle frasi che considero puro frutto della saggezza delle donne!
    grande!
    ciao marina

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  8. S'impara a camminare solo cadendo di tanto in tanto....quando diventiamo mamme quasi ci dimentichiamo di essere state figlie, con la voglia della nostra indipendenza, anche nel commettere errori.baci

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  9. Farò leggere il tuo post alla mia di supermamma.
    Se si ha un carattere forte come il mio , si sopravvive ed anche benissimo, altrimenti si fa come Spunto, ma si è sempre in tempo per recuperare. Non ho figli, chisà che mamma sarei stata.
    Baci.....

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  10. cara Artemisia ti posso baciare x ciò che hai detto in questo post?
    come insegnate ho sempre più a che fare con certe supermamme ....
    ahimé sono sempre ipercritiche con tutti , noi insegnanti x primi, ma non vedono il danno che stanno facendo ai loro figli
    ciao un saluto
    ho risposto al tuo quesito su dove trovo il tempo x fare tutto!!!

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  11. Bisogna davvero sapersi ritirare gradualmente, ma in modo costante... Guadagniamo tempo libero noi e libertà e maggiore responsabilità loro...

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  12. Dici sacrosant verità...Costanza

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  13. Ti segnalo una battaglia di civiltà, a prescindere dalla conclusione alla quale sono arrivato io.
    http://minimamoralia.blog.lastampa.it/minima_moralia/2008/02/restare-in-afga.html

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  14. Ciao Artemisia,
    ti trovo in splendida forma!
    Un caro saluto da
    Irnerio

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  15. Pensieri disordinati (data l'ora, il sonno, la complessità dell'argomento):
    - poesia di Gibran http://www.dicearchia.it/poesie/poesia.php?id=505&ord=K
    - certo non essere supermamme, ma nemmeno ipomamme o ipobabbi (difficilissmo il gioco di equilibri)
    - letto mai "Un genitore quasi perfetto" di Bettleim?
    - mi sembra di aver capito che i tuoi figli sono piccoli (alle medie o giù di lì). Sono piccoli, non pretendere troppo :-)
    - se penso a quel che ho combinato da ragazzo, mi vengono i brividi
    - purtroppo/per fortuna noi genitori siamo fondamentali per i figli, ma forse non determinanti (o l'ho già detta questa)
    - il confine fra l'amare ed il soffocare è sottilissimo
    - ai figli si parla con le emozioni più che con le parole (vuoi vedere che pure questa l'ho già detta?)
    - ti avviso: qiuando ti arrivano all'adolescenza è peggio :-) Ieri litigio/cazziatone/discussione con il grande (il mio), che mi trattava con sufficienza. Poi è uscito incazzato nero e chitarra a tracolla. E' tornato, io ero lì a farmi venì l'ulcera pure con Cuffaro, lui mi ha detto che voleva parlare e abbiamo chiarito un po' di cose. So perfettamente che non tutto è chiarito. Cerco di essere tenace, qualità che non ho mai avuta.

    Ciao arte... se passi per Vaiano (PO) batti un colpo (con contorno di marito e figliolanza frustrante)

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  16. Giam, non ti fare despistare dalla foto di qualche anno fa. Ci siamo già nell'adolescenza (15 e 12 anni) con relativa contestazione. Devo dire però che, almeno per il momento, sembrano dei bravi ragazzi, anche troppo conformista il grande, un po' più trasgressivo il piccolo. Vedremo...
    A Vaiano ci passo quando vado a camminare sull'Appennino Pratese. Mi fermerei volentieri (per la figliolanza la vedo difficile).

    Irnerio, ben tornato!!!

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  17. Ma non è che le super mamme nascono_sono anche
    super donne !?
    senza presunzione ma se io penso a quelle che conosco che definirei cosi ,
    le vedo prima come donne impegnate oltre che lavoratrici , interessate
    otre che casalinghe, sportive oltre che chiocce ecc...Insomma forse ormai
    prese ,abituate , a fare non ci" perdiamo certo l' occasione " di essere
    presenti attivamente come mamme! un saluto A.

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  18. Quanto siamo d'accordo!
    Luciano e Idefix

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  19. riversiamo troppe aspettative sui nostri figli. Dici bene quando affermi che le loro sconfitte sono loro, invece le viviamo come nostre. Io ne ho tre ed il primo è un po' "conformista" come il tuo, il secondo decisamente ribelle ed anticonformista, la terza......beh spero sia un po' la sintesi dei primi due. In ogni caso , essendo femmina, gli darà un sacco di punti :o)

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  20. Caro Unodicinque, mi dicono infatti che il terzo figlio cresce meglio di tutti perche' piu' libero dagli errori, dalle insicurezze e dalle aspettative dei genitori. Pero' francamente non ho voglia di sperimentare la veridicita' di questa teoria. Sento di aver gia' dato...
    :-)

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  21. Cara Artemisia,
    Winnicott diceva che le madri devono essere "sufficientemente buone". Come vedi era d'accordo con te!
    Un abbraccio, Giorgio.

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