domenica 3 maggio 2009

Donne che mi piacciono /2 e buone notizie

Qualche anno fa ho visitato con gli Amici dei Musei quello che i fiorentini chiamano impropriamente "Cimitero degli Inglesi" ma che in realtà è un cimitero internazionale ed ecumenico, cioè realizzato nel 1827 dalla Chiesa Evangelica Riformata svizzera per ospitare i non cattolici e non Ebrei. Ad aprirci e a guidarci fu una suora inglese di una certa età, simpatica e intraprendente: Julia Bolton Holloway.
Della visita ricordo la sorpresa di questo posto che, nonostante sia situato in una specie di isola in mezzo ai trafficatissimi viali di circonvallazione, riesce incredibilmente a trasmettere la pace che normalmente ci aspettiamo da questi luoghi. Vi sono sepolti diversi artisti e letterati tra i quali la poetessa Elisabeth Barrett Browning .
Ecco che in questi giorni l'attenzione mi cade su un articolo di un giornalino distribuito dalla Coop (pagina 5 del pdf) sulla custode del Cimitero degli Inglesi e scopro che questa donna ha una personalità e una storia straordinaria. Nata a Londra, si è laureata negli USA in storia medievale dove ha anche insegnato (a Berkeley e a Princeton), ha tre figli e otto nipoti, parla nove lingue, ha scritto diversi libri, tiene tre blog, ha una pagina web e si batte per cercare fondi e mezzi per restaurare il cimitero che ha in custodia.
Fin qui il post poteva essere classificato semplicemente nella serie "Donne che mi piacciono" ma ho deciso che può stare benissimo anche nella serie "buone notizie" quando ho letto che Julia ha incontrato tempo fa una famiglia rom, Daniel, Vandana e la loro bambina, che vivevano in una baracca, e ha avuto l'idea di realizzare due sogni in uno: la manutenzione del cimitero e il riscatto di questa famiglia. Ha ottenuto così dall'Unione Europa 200.000 euro in tre anni del programma Grundtvig con i quali si può pagare un progetto di lavoro-studio per adulti. E così Daniel ha trovato un lavoro (restaurando il cimitero), grazie al quale impara una professione e si libera dall'analfabetismo.

Ma le notizie rincuoranti non spuntano mai da sole. Oggi su L'Unità, nella cronaca di Firenze, ho letto che alla fine di gennaio è nata la scuola di italiano autogestita dai ragazzi del collettivo Aut Aut della facoltà di Lettere a Firenze (gli studenti dell'Onda, per intendersi) che insegnano ogni martedì e giovedì l'italiano a 47 rifugiati somali. [qui l'articolo de L'Unità riportato da L'altra città]

5 commenti:

  1. Brava Artemisia,
    qualche buona notizia riscalda il cuore come il sole di maggio.
    Ciao
    Sileno

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  2. Grazie Artemisia, è bello leggere notizie così: non ne sapevo nulla.
    Che personaggio la custode del cimitero degli inglesi, una donna straordinaria!
    Buona giornata, un caro saluto.
    Annamaria

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  3. grazie solo tu mi sai consolare! sai che la Browning scriveva poesie nel giardino accanto a casa mia? se vengo a Firenze mi porti a visitare il cimitero ecumenico'
    marina

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  4. E come no! Volentieri! Quando vieni?

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