martedì 7 luglio 2009

Quando Oracle ti cambia la vita

Nel lontano 1982 quando cominciai a lavorare come assistente amministrativa si faceva esattamente le stesse cose che si fanno adesso: ordinativi di materiale, pratiche di rimborso di trasferte o di seminari scientifici e i relativi mandati di pagamento da portare in banca.
Allora però i documenti si compilavano tutti con la macchina da scrivere e la carta carbone per farne una copia. C'erano le fotocopiatrici ma erano molto lente ed il loro inchiostro puzzava da morire. Per quanto riguarda il bilancio si teneva traccia delle scritture contabili su degli schedoni di cartone, uno per ciascun capitolo di spesa/esperimento, annotando a penna l'impegno di spesa e il pagamento. Il bilancio si scriveva a lapis su dei grandi moduli, in due si rileggeva spuntando le cifre con gli schedoni, poi, se tornava tutto, si batteva le cifre a macchina in bella copia ed infine si rileggeva di nuovo per un ultimo controllo. Mi ricordo che trovavo noiosissimo questo lavoro.
Nel 1983 un professore realizzò per noi un programma in COBOL che teneva i conti su un grosso calcolatore a cui noi ci collegavamo tramite terminale. Il programma praticamente sostituiva soltanto gli schedoni per la contabilità. Tutto il resto rimase immutato.
Nei primi anni novanta acquisimmo un programma scritto in RPG che girava su AS400 e che era utilizzato da altre strutture del nostro ente. Per noi era quasi magico vedere che, a fronte dell'operazioni che facevamo su quei terminali, dalla stampante spuntavano già fatti gli ordini, le liquidazioni di missione, i mandati di pagamento, le reversali e persino il bilancio, già pronto semplicemente da controllare. Lo sforzo di imparare questo nuovo programma fu ricompensato velocemente da questo progresso.
Dopo anni di sofferta gestazione, da circa un mesetto siamo migrati su un nuovo programma basato su Oracle ma personalizzato per noi. Devo dire che io ed i miei colleghi stiamo facendo una gran fatica. Forse ci aspettavamo un salto di qualità paragonabile a quello di 18 anni fa e che invece non si intravede affatto, forse siamo troppo vecchi per avere la necessaria elasticità, ma l'atmosfera ultimamente si è sfatta piuttosto incandescente.
Le pratiche migrate dal vecchio sistema sono incomplete, l'anagrafica dei fornitori e dei dipendenti è carente, il sistema non è per niente user-friendly e parla un linguaggio incomprensibile (payable, percipiente, sottometti, valorizza, ciclo passivo, distribuisci,
confronta). Quando un'operazione non va a buon fine non sappiamo mai se è colpa della nostra inesperienza, se abbiamo sbagliato qualcosa o se c'è effettivamente qualche problema. Sarà che forse non ci hanno fatto un'adeguata formazione, sarà che l'assistenza è insufficiente perchè vi hanno dedicato poco personale, sarà che tutti i colleghi mi riversano addosso le loro difficoltà, ma io sono veramente fusa.

11 commenti:

  1. un mix di tutto probabilmente. A me capita anche di non aver voglia di sforzarmi, di pensare che le energie, scarse energie, rimaste mi piacerebbe impegnarle per qualcosa di più gratificante.

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  2. Quello di sicuro, Seneca!
    Devo dire che mi piace programmare l'uscita dei post la mattina molto presto, cosi' arrivo in ufficio, trovo il commento degli amici e comincio piu' volentieri la giornata.
    Grazie!

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  3. Un post che rientra decisamente nel mio lavoro (faccio il programmatore!). Ti posso dire che le potenzialità dell'informatica nell'ultimo decennio hanno fatto passi da gigante (ora si possono fare cose che prima neanche erano immaginabili). Non so la situazione specifica ma, per esperienza personale, ti posso dire con certezza che i problemi sorgono principalmente per uno o più dei seguenti motivi:
    1. Spesso viene utilizzato personale alle prime armi che lavora approssimativamente;
    2. Inesperienza degli sviluppatori sulla materia oggetto del programma;
    3. Carente od approssimativa informazione tra le parti;
    4. "Chiusura mentale" del cliente utilizzatore ai nuovi sistemi

    Da notare che vista la complessità interna dei programmi odierni e dei problemi suddetti, è inevitabile che ci sia un periodo di transazione, più o meno lungo, che porta dei disagi anche gravi come hai esposto nel tuo post.
    Spero che tutto si risolva al meglio presto così che tu possa apprezzare il nuovo programma...

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  4. Ti ringrazio, Spunto, per il tuo parere da esperto.
    Non escludo che ci sia una certa dose del punto 4. Piu' si invecchia e piu' si fa resistenza al cambiamento.
    Personalmente invece sono sempre ben disposta alle novita' anche solo per il fatto che la routine mi annoia e non si mi sento particolarmente inetta come utente. Per questo posso dire che secondo me i punti 1. 2. 3. ci sono tutti ed abbondanti. Mettici poi che forse si e' voluto fare un po' le "nozze con i fichi secchi" per usare un detto locale.

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  5. Il progresso avanza inarrestabile ed è giusto che sia così, però una vena di malinconia del ciclostile, della carta carbone e sopratutto dei rapporti più umani.
    Un abbraccio
    Sileno

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  6. In effetti mi sono dimenticato poi un altra puntualizzazione non di poco conto: dietro ogni commessa che sia tale, c'è un gioco di "favori" e "ringraziamenti" che ben poco hanno in comune con la professionalità..

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  7. Oracle???
    Arte,
    mi sorprende che voi siate sfuggiti dalle grinfie di SAP!! ha monopolizzato tutta la P.A. ed anche la ex PA trasformatisi in s.p.a...
    Comunque la solfa è la stessa di quella da te descritta!!..
    Il problema è che, con la scusa di passare tutto sul WEB.., tutta l'informatica è stata "esternalizzata" dicono per risparmiare (cosa?) e le cause dei problemi sono quelle che Spunto ha perfettamente riassunto, soprattutto nel suo secondo commento!!
    Noi abbiamo ancora un CED con fior fior di programmatori e sviluppatori di sistema che per anni hanno creato, con l'ausilio di esperti di materia, procedure che venivano testate sul campo e migliorate in corso d'opera e tutto ciò ci ha permesso di essere per anni la punta di diamante della PA.., ma oggi pare che loro non servano più, e magari domani neppure noi...ed intanto le "nuove procedure" fanno acqua da tutte le parti...
    sai l'unica cosa che rimpiango dei bei tempi andati?? che se avevi un problema, trovavi sempre un nominativo, un telefono ed, infine, un essere umano con cui confrontarti e risolvere il problema. Oggi mi sembra che siamo totalmente abbandonati a noi stessi, al nostro spirito di iniziativa, alla nostra fantasia e creatività nel risolvere i problemi..sempre che il senso del dovere riesca ancora a prevalere...
    scusa la lunghezza del commento e lo sfogo..ma mi hai invitata a nozze!!
    Un abbraccio

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  8. Hai fatto benissimo, Stefi. Si' mi ricordo che mi hai raccontato queste vicissitudini. Concordo sul fatto che il problema principale sia trovare un cristiano (ma anche musulmano, ebreo, ateo, induista, ecc.) che ti possa aiutare cioe' che abbia le competenze e conosca sia l'aspetto contabile che quello informatico.
    Infatti il collega che aveva fatto il programma sull'AS400, un amministrativo di origine divenuto programmatore, era una sicurezza per noi. Coinvolto nel nuovo progetto alla fine pero' si e' defilato per motivi che non so ma che posso immaginare.
    Quanto ai costi sara' bene stendere un velo pietoso...
    ...sperando che a nessuno venga in mente di sollevarlo.

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  9. Scusate se mi permetto un'altra volta di intervenire... ma è per chiarire meglio il concetto della reperibilità del nominativo.
    Prima i contratti erano sempre di tipo "body rental" cioè a fronte di una quota fissa (giornaliera) una o più persone venivano messe a disposizione del cliente il quale commissionava direttamente a loro richieste e risoluzioni problemi, mentre ora le società vengono pagate a commesse cioè a progetti (o parte di essi) quindi ogni cosa extra non può esser svolta da un semplice programmatore della società ma prima deve essere vagliata, prezzata ed approvata infine dal responsabile...

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  10. Molto interessante quello che scrivi, Spunto. Mi piace avere una visione anche "dall'altra parte". Si ha sempre una visione parziale delle cose. Se puoi, raccontami anche altri aspetti.
    Tra l'altro proprio oggi mi sono imbattuta in una commessa per la tua azienda. Non riguarda la nostra struttura pero'.
    Chissa' che prima o poi non ci sentiamo per motivi di lavoro!
    Vorrei anch'io un "body rental" ma mi basta anche solo il cervello. :-)

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  11. Non ne so nulla, ma credo sia la mancanza di adeguata formazione, come per tutto il resto: senza istruzione, si entra nel caos e si deve fare pratica sugli errori.
    Ciao cara, fra un po' avrete fatto pratica e tutto sembrerà più semplice.
    Un abbraccio.
    Annamaria

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