La casa, la scuola, l'acqua, la giustizia, l'energia. Presa diretta secondo me vale da sola il canone RAI. Una finestra sull'Italia. Senza lustrini e cosce di fuori, senza chiacchiere di politici che urlano uno sull'altro. Riccardo Iacona e i suoi bravi colleghi vanno in giro per l'Italia, riprendono, fanno domande, si intrufolano e ti raccontano in modo semplice e chiaro quello che hanno visto.
Purtroppo le sei puntate di Presa diretta sono finite ma mi dicono che abbiano fatto un buon indice di ascolto. Consiglio a chi non le avesse viste di farlo attraverso il sito della trasmissione.
Ciascuna di esse meritava un post a parte ma non ho avuto tempo. Quindi mi limito ad una carrellata di ciò che mi ha colpito di più.
In "Case da pazzi", mettendo da parte la nausea della pratica degli affitti a nero mostrata con telecamera nascosta, mi è piaciuto il palazzo che un Municipio di Roma ha acquistato e recuperato, spendendo una cifra ragionevole senza cementificare ulteriore territorio, e fornendo a diverse famiglie una risposta ad un bisogno primario.
"Acqua rubata" ha mostrato l'assurdità della gestione privata degli acquedotti come ad Arezzo dove, pur essendo in maggioranza la quota pubblica, il Comune non può far niente perchè la gestione è in mano alle banche (oltre che alla multinazionale proprietaria della rimanente quota). Fa da contraltare l'ottimo funzionamento dell'acquedotto pubblico di Milano.
La puntata sull'Abruzzo ha confermato in modo semplice e diretto tutto quello che la nostra amica Anna-Miskappa ci ha raccontato in questo anno dal terremoto. Delle tante e varie testimonianze ricordo la signora anziana che abita nelle famose C.A.S.E., costate 2700 euro a metro quadro e superaccessoriate, ma che non riesce a trattenere le lacrime per la nostalgia verso la comunità di cui faceva parte (quella del centro storico) e dalla quale invece ora è completamente tagliata fuori (non avendo oltre tutto l'auto) e per di più temendo di essere considerata un'ingrata.
"Sole Vento Alberi" ha impietosamente puntato i riflettori su ciò che è stato fatto in Germania e ciò che NON è stato fatto in Italia su l'energia verde.
Le puntate sulla scuola e sulla giustizia sono quelle che mi hanno straziato di più il cuore. In "Scuola fallita" hanno fatto vedere i bambini e i ragazzi della Milano bene che frequentano scuole con rette proibitive e tutto quello che potresti desiderare comprese le sovvenzioni della regione. Dal ricco menu della loro mensa siamo passati ai ragazzi di una scuola media di Palermo (unico luogo contro il degrado del quartiere) che mangiavano il loro arancino freddo portato da casa indossando il cappotto perchè non avevano neppure riscaldamento. E che dire della grottesca giostra delle classi dell'Istituto Nautico di Messina costrette al trasferimento continuo per carenza di aule?
Quanto alla giustizia, le immagini che sono rimaste scolpite nella mia mente riguardano il procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto (che è per Messina quello che Corleone è per Palermo) che, alla manifestazione antiracket, promette lotta contro la mafia "finchè rimarrà anche un solo giudice" (e in effetti sono rimasti in due) e l'anziano giudice rimasto solo nella deserta Procura di Enna che dopo quarant'anni di servizio fa tutto, dagli atti amministrativi più banali alle udienze ("vada in pensione" gli ha consigliato il Ministro Alfano). E come non pensare a Kafka vedendo le immagini del Palazzo di Giustizia di Milano? Nel piano più alto il processo dove Berlusconi non si presenterà mai, sotto il processo Parmalat a rischio di prescrizione ed infine nei sotterranei i processi lampo alle ragazze rom beccate a rubare confezioni di tonno e di grana. Davvero un affresco sull'ingiustizia umana.
Perchè non lasciamo i politici fuori dalla televisione tutto l'anno e lasciamo che Iacona e suoi colleghi ci raccontino il nostro paese?
Purtroppo le sei puntate di Presa diretta sono finite ma mi dicono che abbiano fatto un buon indice di ascolto. Consiglio a chi non le avesse viste di farlo attraverso il sito della trasmissione.
Ciascuna di esse meritava un post a parte ma non ho avuto tempo. Quindi mi limito ad una carrellata di ciò che mi ha colpito di più.
In "Case da pazzi", mettendo da parte la nausea della pratica degli affitti a nero mostrata con telecamera nascosta, mi è piaciuto il palazzo che un Municipio di Roma ha acquistato e recuperato, spendendo una cifra ragionevole senza cementificare ulteriore territorio, e fornendo a diverse famiglie una risposta ad un bisogno primario.
"Acqua rubata" ha mostrato l'assurdità della gestione privata degli acquedotti come ad Arezzo dove, pur essendo in maggioranza la quota pubblica, il Comune non può far niente perchè la gestione è in mano alle banche (oltre che alla multinazionale proprietaria della rimanente quota). Fa da contraltare l'ottimo funzionamento dell'acquedotto pubblico di Milano.
La puntata sull'Abruzzo ha confermato in modo semplice e diretto tutto quello che la nostra amica Anna-Miskappa ci ha raccontato in questo anno dal terremoto. Delle tante e varie testimonianze ricordo la signora anziana che abita nelle famose C.A.S.E., costate 2700 euro a metro quadro e superaccessoriate, ma che non riesce a trattenere le lacrime per la nostalgia verso la comunità di cui faceva parte (quella del centro storico) e dalla quale invece ora è completamente tagliata fuori (non avendo oltre tutto l'auto) e per di più temendo di essere considerata un'ingrata.
"Sole Vento Alberi" ha impietosamente puntato i riflettori su ciò che è stato fatto in Germania e ciò che NON è stato fatto in Italia su l'energia verde.
Le puntate sulla scuola e sulla giustizia sono quelle che mi hanno straziato di più il cuore. In "Scuola fallita" hanno fatto vedere i bambini e i ragazzi della Milano bene che frequentano scuole con rette proibitive e tutto quello che potresti desiderare comprese le sovvenzioni della regione. Dal ricco menu della loro mensa siamo passati ai ragazzi di una scuola media di Palermo (unico luogo contro il degrado del quartiere) che mangiavano il loro arancino freddo portato da casa indossando il cappotto perchè non avevano neppure riscaldamento. E che dire della grottesca giostra delle classi dell'Istituto Nautico di Messina costrette al trasferimento continuo per carenza di aule?
Quanto alla giustizia, le immagini che sono rimaste scolpite nella mia mente riguardano il procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto (che è per Messina quello che Corleone è per Palermo) che, alla manifestazione antiracket, promette lotta contro la mafia "finchè rimarrà anche un solo giudice" (e in effetti sono rimasti in due) e l'anziano giudice rimasto solo nella deserta Procura di Enna che dopo quarant'anni di servizio fa tutto, dagli atti amministrativi più banali alle udienze ("vada in pensione" gli ha consigliato il Ministro Alfano). E come non pensare a Kafka vedendo le immagini del Palazzo di Giustizia di Milano? Nel piano più alto il processo dove Berlusconi non si presenterà mai, sotto il processo Parmalat a rischio di prescrizione ed infine nei sotterranei i processi lampo alle ragazze rom beccate a rubare confezioni di tonno e di grana. Davvero un affresco sull'ingiustizia umana.
Perchè non lasciamo i politici fuori dalla televisione tutto l'anno e lasciamo che Iacona e suoi colleghi ci raccontino il nostro paese?
Vedi anche il post W la TV di Iacona
anche io sono fedelissima a Jacona, questo è davvero giornalismo! per lui il canone lo spendo volentieri
RispondiEliminasi è formato alla scuola di santoro ma ha strasuperato il maestro!
marina
Una trasmissione che ho seguito sempre con grande interesse. Quella è l'informazione che vorremmo sempre
RispondiEliminaIl programma di Iacona è perfetto: informa attraverso filmati e interviste molto chiare, utilizzando un linguaggio alla portata di tutti.
RispondiEliminaOltretutto si avverte anche la personale partecipazione emotiva (vera!) quando entrano in campo vicende umane.
Niente da dire;in effetti la trasmissione da sola vale il canone.
Dolores
è davvero bravo.
RispondiEliminaBel giornalismo questo, sono d'accordo con te. E sono d'accordo con Marina, ha superato il maestro e sta mantenendo la semplicità che vorrei vedere sempre in uomini di sinistra.
RispondiEliminaIn un mondo "dritto", ogni puntata di Presa Diretta farebbe cadere due o tre ministri, una manciata di sottosegretari e una decina di assessori.
RispondiEliminaInvece sembra che noi siamo mitridatizzati a tutto, ormai.