Domenica mattina. Giro perlustrativo (pre-gelo siberiano) con l'intento di preparare un'escursione. Passo davanti all'area dove sorgeva l'antica Manifattura di porcellane di Doccia (fondata dal Marchese Ginori nel 1737) che mi ricordavo completamente occupata da cantieri (e così risulta ancora su Google Map). Noto con piacere che invece hanno ristrutturato completamente gli edifici preesistenti realizzando case ed uffici molto belli esteticamente e anche (pare) molto efficienti dal punto di vista del consumo energetico. Percorro queste strade nuove, alle quali hanno dato nomi che rievocano la fatica di chi lavorava in questi luoghi (via dei Ceramisti, via dei Colatori, via della Fornace, ecc.), e mi appare in fondo dietro ad una cancellata una villa bellissima, di aspetto settecentesco, elegante ma sobrio. Varco il cancello aperto e mi accorgo con lieto stupore che lo splendido edificio ospita la biblioteca pubblica Ernesto Ragionieri la quale è persino aperta di domenica mattina. All'interno, gli spazi ampi, luminosi e confortevoli sono restaurati di recente: sala con giochi per bambini, quella con le postazioni internet, quella con le riviste, lo scaffale del libro scambio, ecc.
Non so per quale miracolo un luogo così bello e prestigioso non sia diventato il solito albergo di lusso o il solito luogo per convegni di banche o multinazionali. Non so come sia riuscito il Comune di Sesto Fiorentino a farne un luogo di uso pubblico, addirittura di divulgazione culturale e persino accessibile in orari possibili per chi lavora. Tanto di cappello davvero!
"Siamo ridotti proprio male se siamo arrivati a stupirci di operazioni come questa che dovrebbero invece essere la norma" pensavo avviandomi verso le colline meta della mia escursione.
Non so per quale miracolo un luogo così bello e prestigioso non sia diventato il solito albergo di lusso o il solito luogo per convegni di banche o multinazionali. Non so come sia riuscito il Comune di Sesto Fiorentino a farne un luogo di uso pubblico, addirittura di divulgazione culturale e persino accessibile in orari possibili per chi lavora. Tanto di cappello davvero!
"Siamo ridotti proprio male se siamo arrivati a stupirci di operazioni come questa che dovrebbero invece essere la norma" pensavo avviandomi verso le colline meta della mia escursione.
Sempre interessanti i tuoi post, l'opposto della banalità.
RispondiEliminaCristiana
Che sia segno della crisi? Benvenuta la crisi, allora...
RispondiElimina