giovedì 2 febbraio 2012

Ingiusta giustizia

"La legge è uguale per tutti" è scritto nelle aule dei nostri tribunali ma tutti noi abbiamo la sensazione che ciò non sia vero o comunque non fino in fondo. Si sente spesso affermare che la macchina della giustizia italiana andrebbe riformata ma si continua a non farlo. Eppure, a sentire gli addetti ai lavori, ci sarebbero delle cose tutto sommato semplici che potrebbero renderla più snella ed efficiente come spiega, per esempio, Piercamillo Davigo che, in una recente intervista alla rivista Altreconomia, ci dà dei dati interessanti.
L'Italia spende in questo settore più o meno come la Gran Bretagna ma, con gli stessi soldi, quest'ultima fa 300 mila processi l'anno contro i tre milioni italiani perchè da noi si fanno tanti processi inutili e inefficaci. Nel settore civile vengono avviate ogni anno più cause di Francia, Germania e Gran Bretagna messe insieme quando in realtà il sistema tutela di più chi viola le leggi che colui che subisce il danno. Basterebbe colpire duramente chi insiste in giudizio pur sapendo di avere torto. Nel penale ci sono reati ridicoli che andrebbero depenalizzati. Pier Camillo Davigo fa l'esempio della falsificazione dei biglietti dell'autobus per la quale sono previsti (come per tutto il resto) tre gradi di giudizio e magari un avvocato d'ufficio che costa allo Stato 3000 euro di onorario (anche se l'imputato è irreperibile).
Anche il fatto che la Corte d'Appello non possa aumentare la pena (cosa che invece può accadere, per esempio, in Francia) spinge tutti ad appellarsi, tanto peggio non potrà andare. Solo in Italia e in Grecia la prescrizione ricorre anche dopo la sentenza di primo grado.
E che dire dell'assurdità del processo in contumacia che porta da un lato a processare gente che non lo sa, dall'altro chi non si presenta volutamente e che, una volta condannato, può comparire e chiedere di essere processato di nuovo? Come si spiega che solo a Roma ci sono 230 mila avvocati mentre in tutta la Francia solo 47 mila? E le ammende inflitte dalla Cassazione che non vengono riscosse e che basterebbero da sole a coprire il suo funzionamento? E quei tribunali che non hanno un carico di lavoro che giustifica la loro esistenza?
Tante volte ho sentito altri magistrati denunciare gli sprechi e le assurdità di procedura citati da Davigo, senza contare i danni che provoca quello che Bruno Tinti chiama "il balletto delle notifiche". Sono pareri "tecnici" non ideologici. Come mai non vengono ascoltati? Viene proprio da pensare che ci sia invece il preciso intento di non far funzionare la giustizia. E' troppo comodo lo status quo nel quale chi ha soldi e si può permettere un buon avvocato (tanto ne abbiamo un esercito!) in galera non ci andrà mai, mentre i ladri di cioccolata (cioè gli ultimi della scala sociale) stipano le carceri per reati insignificanti. La legge NON è uguale per tutti.

1 commento:

  1. Tu chiedi come mai, ma è semplicissimo : come farebbe ognuno a spazzarsi via una percentuale, altrimenti?
    A proposito del numero degli avvocati, ci ho fatto un post. E' tutto da ridere per riservare le lacrime per fatti più gravi
    Cristiana

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