Quando accadono eventi naturali eccezionali (alluvioni, terremoti, ecc.) seguono sempre le polemiche e le lamentele per ciò che non ha funzionato. Si assiste immancabilmente allo scaricabarile, una sorta di sport nazionale, che però, come afferma Elvezio Galanti, dirigente della Protezione Civile intervistato ad Ambiente Italia RAI3, "è la peggior cosa che si possa fare nella pubblica amministrazione." Ed aggiunge: "Non bisogna sentirsi autosufficienti. Di fronte ad eventi eccezionali nessuno da solo ce la fa."
Per questo, a parer mio, sono da incorniciare le parole del Sindaco di Cesena, Paolo Lucchi, anch'egli intervistato, il quale, alla domanda di Beppe Rovera "cosa ci sarebbe stato bisogno per affrontare meglio l'emergenza e cosa chiederebbe in più per il prossimo evento eccezionale?", molto tranquillamente risponde "niente". Lucchi ammette che Protezione Civile, Prefettura, Provincia e Comune hanno dovuto operare con grandi difficoltà, visto che una nevicata così si ricordava solo nel 1929 (vedi Amarcord di Fellini), tuttavia "il sistema ha funzionato, non ci siamo mai sentiti soli e io non sono a chiedere nulla in più di quello che è accaduto in questi dieci giorni difficilissimi." Lucchi sottolinea poi con orgoglio la reazione della sua comunità e il grande senso civico dei suoi concittadini citando, solo a titolo di esempio, i trenta giovani universitari che nel centro storico stavano in quel momento spalando davanti alle farmacie e agli ospedali. "Non devo lamentarmi, né criticare nessuno. Abbiamo operato bene e così faremo anche in futuro."
Parole che trovano eco nel detto dell'Alta Valmarecchia, anch'essa fortemente colpita dalla nevicata: "il miglior antigelo è la solidarietà".
Ma la solidarietà non è esclusiva dei paesi di montagna perché poi la ritroviamo anche in piena Rimini dove la signora Antonietta Curcio, proprietaria dell'Hotel Britannia, dal 2006 apre il suo albergo ai senzatetto nel periodo più freddo dell'anno.
Per questo, a parer mio, sono da incorniciare le parole del Sindaco di Cesena, Paolo Lucchi, anch'egli intervistato, il quale, alla domanda di Beppe Rovera "cosa ci sarebbe stato bisogno per affrontare meglio l'emergenza e cosa chiederebbe in più per il prossimo evento eccezionale?", molto tranquillamente risponde "niente". Lucchi ammette che Protezione Civile, Prefettura, Provincia e Comune hanno dovuto operare con grandi difficoltà, visto che una nevicata così si ricordava solo nel 1929 (vedi Amarcord di Fellini), tuttavia "il sistema ha funzionato, non ci siamo mai sentiti soli e io non sono a chiedere nulla in più di quello che è accaduto in questi dieci giorni difficilissimi." Lucchi sottolinea poi con orgoglio la reazione della sua comunità e il grande senso civico dei suoi concittadini citando, solo a titolo di esempio, i trenta giovani universitari che nel centro storico stavano in quel momento spalando davanti alle farmacie e agli ospedali. "Non devo lamentarmi, né criticare nessuno. Abbiamo operato bene e così faremo anche in futuro."
Parole che trovano eco nel detto dell'Alta Valmarecchia, anch'essa fortemente colpita dalla nevicata: "il miglior antigelo è la solidarietà".
Ma la solidarietà non è esclusiva dei paesi di montagna perché poi la ritroviamo anche in piena Rimini dove la signora Antonietta Curcio, proprietaria dell'Hotel Britannia, dal 2006 apre il suo albergo ai senzatetto nel periodo più freddo dell'anno.
Parole davvero sante!! Sono parole importanti, da diffondere specialmente in questi periodi in cui ognuno (spalleggiato dai mass media) tende a fregarsene degli altri..
RispondiEliminaCredo fortemente che la solidarietà è insita nel DNA degli italiani e che sia quell'arma in più che ci potrebbe addirittura traghettare fuori dalla crisi (come successe già nel dopoguerra)
...si', mi piace...
RispondiElimina...praticamente gli antipodi di Alemanno :-)