Commuoversi constatando che anche gli Italiani hanno creduto in un futuro migliore e si sono impegnati a costruirlo. Ricordare, ma anche scoprire, visto che allora ero solo una ragazzina, un'Italia che partecipava, non si limitava a delegare ed a lamentarsi ed una classe dirigente che non poteva fare a meno di rispondere alle richieste che venivano dal basso.
Questi i sentimenti che ho provato guardando la puntata di Correva l'anno Rai3 dal titolo: "Diritti civili. Le grandi battaglie degli anni '70" (non capisco perchè la puntanta non sia "on demand" sul sito della RAI).
Gli anni Settanta infatti non furono solo "anni di piombo", come siamo soliti marchiare quel periodo, che certo ha visto 600 morti e 3000 feriti, ma anni magnifici, caratterizzati dal raggiungimento di conquiste civili e sociali che oggi vengono continuamente messe in discussione. Pur essendo giovanissima, mi ricordo nettamente quanto davo per scontato il progresso, il fatto che la società sarebbe sempre andata avanti e che le condizioni di vita delle persone sarebbero inevitabilmente migliorate sempre di più, i figli sarebbero sempre stati meglio dei genitori. Purtroppo oggi questa sensazione non si prova più: al suo posto c'è la paura e l'ansia.
Vale la pena quindi trarre conforto e stimolo ricordando queste conquiste proprio come ha fatto la bella trasmissione di RAI3. Accanto alle grandi battaglie per il divorzio e per la legalizzazione dell'aborto che tutti ricordiamo, il vento del cambiamento investì tutti i campi.
L. 20/05/1970 n.300 (Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento) - I diritti conquistati dai lavoratori
alla fine degli anni Sessanta diventano legge indiscussa nello Statuto dei Lavoratori: il più
completo strumento legislativo a tutela sia dei singoli che dei sindacati mai realizzato in
Europa Occidentale.
Collegato ad esso ma rivolto soprattutto al riconoscimento di un nuovo ruolo della donna nella società, furono approvate:
L. 30/12/1971 n. 1204 (Tutela lavoratrici madri);
L. 18/12/1973 n. 877 (Nuove norme per la tutela del lavoro a domicilio) fortemente voluta da Tina Anselmi;
L. 9/12/1977 n. 903 (Parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro).
Riconoscimento che si ebbe anche nella sfera privata con la Riforma del diritto di famiglia - L. 19/05/1975 n. 151.
Alcune leggi cercarono di attuare pienamente il dettato costituzionale per un universale accesso all'istruzione per tutti:
L. 6/05/1971 n.1044 (Piano quinquennale per l’istituzione di asili nido comunali con il concorso dello Stato), purtroppo rimasta poco attuata;
L. 24/09/1971 n. 820 (Norme
sull’ordinamento della scuola elementare e sulla immissione in ruolo
degli insegnanti della scuola elementare e della scuola materna statale) - Scuola a tempo pieno
DPR n. 416, 417, 418, 419 e 420 del 31/05/1974 (Decreti delegati … sulla scuola: gestione democratica, stato giuridico dei lavoratori, sperimentazione) che resero possibile un'inedita partecipazione alla vita delle scuole. Le prime elezioni dei rappresentanti di genitori e studenti videro una grande partecipazione di cui oggi rimane solo una pallida ombra nelle desolanti riunioni di quattro gatti per classe, triste segno del disinteresse delle persone per la scuola.
E poi ancora il fermento rinnovatore riuscì a partorire:
L. 15/12/1972 n. 772 (Norme per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza);
L. 29/07/1975 n.405 (Istituzione dei consultori familiari);
L. 08/03/1975 n.39 (Attribuzione della maggiore eta' ai cittadini che hanno compiuto ildiciottesimo anno);
L. 26/07/1975 n. 354 (Riforma dell’ordinamento penitenziario);
L. 23/12/1978 n. 833 (Istituzione del servizio sanitario nazionale);
L. 13/05/1978 n. 180 (Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori) La cosiddetta "Legge Basaglia" che riconobbe la dignità del malato mentale.
Ha ragione Chiara Ingrao quando, durante la puntata in questione, afferma che raccontare gli anni Settanta come anni violenti fa torto ai tanti, soprattutto giovani, che si impiegarono energie, tempo e passione per il raggiungimento di queste conquiste. Magari gli Italiani di oggi ritrovassero questa forza!
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