Dopo le levatacce per Napoli, Milano e Genova, finalmente quest'anno gioco in casa: la diciottesima giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia a dieci minuti a piedi da casa mia.
Il bel serpentone colorato attraversa la mia città in una splendida giornata di sole. Aprono il corteo i parenti delle vittime con le foto dei loro cari al collo o sulle magliette, segue lo striscione che ricorda i morti della strage di Viareggio del 2009, e poi tantissimi giovani venuti da tutta Italia con gli striscioni delle loro scuole, i loro "fiori di corresponsabilità", gli scout con il maxi bandierone della pace, i palloncini rossi dell'ARCI e così via.
I ragazzi sardi davanti a noi rivisitano un coro da stadio: "Sian venuti fin qui per vedere la mafia finir". Rispondono i ragazzi campani dietro di noi cantando "Don Beppe uno di noi."
All'arrivo accanto allo Stadio (che scelta infelice dopo Piazza Plebiscito, Piazza Duomo a Milano e il Porto Antico di Genova!) ci attende la lettura dei nomi (diverse integrazioni alla lista che ho pubblicato ieri, purtroppo).
"Non uccideteli una seconda volta" dice Don Ciotti. Come sempre instancabile e coinvolgente, riesce nel suo discorso a toccare tutti i temi importanti del momento: una legge seria contro la corruzione, un governo presto per dare delle risposte chiare, il lavoro. E riesce a citare anche le persone: da Vittorio Giordano, il poliziotto morto in questi giorni in un incidente stradale, alla mamma di Patrizia Scifo, che chiede almeno di riavere il cadavere della figlia scomparsa, a Denise, la giovane coraggiosa figlia di Lea Garofalo, a Deborah Cartisano.
Prima di accingersi a cantare Fiorella Mannoia ci annuncia che è stata eletta Presidente della Camera Laura Boldrini, una donna che ho sempre stimato per la sua serietà e la sua umanità. Un buon segno.
Nel pomeriggio riesco finalmente quest'anno a seguire uno dei seminari: la presentazione del libro Al nostro posto. Donne che resistono alle mafie. Si tratta di sei storie di donne, alcune note come Rosaria Capacchione, altre che non conoscevo ma che hanno destato davvero la mia ammirazione, come Cinzia Franchini, presidente nazionale di una associazione di autotrasportatori. "L'antimafia è donna" conclude Nando Dalla Chiesa, "perché le donne rifiutano la dimensione eroica e si misurano invece con la necessità di fare delle scelte, con la responsabilità."
Una bella giornata in tutti i sensi.
"La mafia teme più la scuola della giustizia. L'istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa."
Antonino Caponnetto
Bellissimo, e sono anche contento che il neoPresidente del Senato nel suo discorso abbia espresso il rammarico per "non essere alla marcia, come tutti gli anni..."
RispondiEliminaGrazie di questi post!!
RispondiEliminaComunque queste opere di sensibilizzazione le vedrei meglio al sud, dove il fenomeno mafia è molto più urgente. Penso che al centro-nord ve ne sia ben meno bisogno. Non è certo da disdegnare, ovviamente.
RispondiEliminaOrmai è noto che purtroppo la mafia è dovunque. Basta vedere la mappa dei beni confiscati ai mafiosi per rendersene conto:
Eliminahttp://www.benisequestraticonfiscati.it/Joomla/index.php
Proprio oggi ho sentito che hanno confiscato un bar in piazza Pitti.
Questa era la diciottesima edizione, Matafione. Le precedenti le hanno organizzate un po' in tutte le parti d'Italia.