Questa settimana Artemisia (e il suo fido scudiero) sono in cammino sui monti...
Un caro saluto a tutti gli affezionati lettori di questo blog!
venerdì 29 giugno 2007
Buone notizie al volo
Questa settimana non ho avuto molto tempo per la caccia alle buone notizie. Tuttavia ne ho colte qualcuna al volo:
- Riapre a Kabul l'ospedale di Emergency (La Repubblica, 26/6/07): Dopo la liberazione di Rahmat Hanefi, l'ong creata da Gino Strada torna in attività. Per ora ricoveri limitati alla chirurgia di guerra, presto operative tutte le strutture Afghanistan.
- La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la norma 'ANTICASELLI' (Kataweb news, 20/6/07): si trattava di una norma della riforma Castelli (con la "t" nel mezzo) che, stabilendo certi limiti di eta' ai magistrati per poter concorrere per certe cariche, nei fatti impediva al procuratore Giancarlo Caselli (persona che io stimo molto) di partecipare al concorso per la nomina di procuratore nazionale antimafia. L'unica legge contra personam in mezzo a tante ad personam del precedente governo.
- Arrestata dalla Guardia di Finanza una banda di usurai (La Repubblica, 28/6/07): trovo che l'usura sia uno dei reati piu' ignobili. Queste persone approfittavano della condizione di necessita' di piccoli commercianti e imprenditori per chiedere tassi anche del 1000 per cento annuo.
- Call Center, mai più telefonate indesiderate (fonte: www.criticamente.it): avete presente le telefonate promozionali che arrivano a qualunque ora nelle nostre case? Il Garante Privacy ha deciso che i call center dovranno interrompere l'uso indebito di numeri telefonici per scopi di tipo commerciali, adottando "misure" entro il 10 settembre. Piu' una speranza che una notizia!
mercoledì 27 giugno 2007
Litigare o chiarirsi?
Mi riconosco un grande limite: non riesco a litigare. In realtà per chi mi sta accanto è un pregio. Odio alzare la voce, odio aggredire, odio discutere, odio polemizzare, ecc. Mi costa una tale fatica! Tra l'altro penso che nella maggior parte dei casi mantenere la calma sia la cosa migliore perchè si dimostra di essere superiori all'altro, di essere sicuri di sè, di non aver bisogno di imporsi. Talvolta invece sento che ho ragione e che il mio interlocutore ha torto e sarebbe mio dovere verso me stessa farmi valere ma ... non ce la faccio. Mi faccio molta rabbia ma probabilmente ho un "super Io" grande come una casa che mi impedisce di esprimere sentimenti negativi verso gli altri probabilmente per paura di giocarmi la loro stima (vedi Perche' siamo infelici?) , stima di cui spesso non me ne importa un fico secco.
Tutta questa autoanalisi da quattro soldi per dire che la gente litiga spesso e volentieri ma il più delle volte non ce ne sarebbe bisogno. Basterebbe ascoltare con calma le ragioni dell'altro e scoprire che alla base del conflitto magari c'è solo un malinteso.
Recentemente in ufficio mi sono arrivate da una mia collega di un'altra sede, che di solito è molto precisa, delle pratiche incomplete. Poichè tra i dipendenti pubblici purtroppo lo sport nazionale è riuscire-a-far-fare-agli-altri-quello-che-dovresti-fare-te, ho preso subito male la cosa pensando che la mia collega volesse mollarmi, per un motivo che non condividevo, la conclusione di queste pratiche.
L'istinto sarebbe stato quello di alzare il telefono e dirgliene quattro. Il mio super Io di cui sopra invece mi diceva di lasciar correre e di finire le pratiche in silenzio. Il mio raziocinio mi diceva invece che lasciando perdere la cosa oggi si sarebbe creato un precedente e che un domani sarebbe stato difficile rivendicare il mio diritto a non occuparmi di questo lavoro che spetta a lei.
Alla fine ho trovato la soluzione: le ho scritto un email (la mia timidezza mi fa esprimere in modo più puntuale per iscritto, a parole ho sempre paura di impappinarmi o di non sapere cosa rispondere) nel quale, con molta cautela ("ci deve essere un malinteso", "se non ho capito male", ecc.) le scrivevo che quel tipo di pratiche mi dovevano arrivare complete. Ha funzionato: mi ha scritto scusandosi e promettendomi di finire lei il lavoro.
Questo piccolo episodio è stata una gradita conferma di come tante volte (non sempre purtroppo) confrontandosi in modo civile e pacato, con un briciolo di umiltà, si evita di litigare. Chissà se, applicando in larga scala il metodo, si potrebbero addirittura evitare le guerre!
Tutta questa autoanalisi da quattro soldi per dire che la gente litiga spesso e volentieri ma il più delle volte non ce ne sarebbe bisogno. Basterebbe ascoltare con calma le ragioni dell'altro e scoprire che alla base del conflitto magari c'è solo un malinteso.
Recentemente in ufficio mi sono arrivate da una mia collega di un'altra sede, che di solito è molto precisa, delle pratiche incomplete. Poichè tra i dipendenti pubblici purtroppo lo sport nazionale è riuscire-a-far-fare-agli-altri-quello-che-dovresti-fare-te, ho preso subito male la cosa pensando che la mia collega volesse mollarmi, per un motivo che non condividevo, la conclusione di queste pratiche.
L'istinto sarebbe stato quello di alzare il telefono e dirgliene quattro. Il mio super Io di cui sopra invece mi diceva di lasciar correre e di finire le pratiche in silenzio. Il mio raziocinio mi diceva invece che lasciando perdere la cosa oggi si sarebbe creato un precedente e che un domani sarebbe stato difficile rivendicare il mio diritto a non occuparmi di questo lavoro che spetta a lei.
Alla fine ho trovato la soluzione: le ho scritto un email (la mia timidezza mi fa esprimere in modo più puntuale per iscritto, a parole ho sempre paura di impappinarmi o di non sapere cosa rispondere) nel quale, con molta cautela ("ci deve essere un malinteso", "se non ho capito male", ecc.) le scrivevo che quel tipo di pratiche mi dovevano arrivare complete. Ha funzionato: mi ha scritto scusandosi e promettendomi di finire lei il lavoro.
Questo piccolo episodio è stata una gradita conferma di come tante volte (non sempre purtroppo) confrontandosi in modo civile e pacato, con un briciolo di umiltà, si evita di litigare. Chissà se, applicando in larga scala il metodo, si potrebbero addirittura evitare le guerre!
domenica 24 giugno 2007
A caccia di buone notizie
Continua la caccia settimanale alle buone notizie. Ringrazio Mirco di avermi segnalato il sito www.buonenotizie.it . Non pensavo certo di aver avuto una notizia originale. Però non vale copiare le notizie da chi le ha già trovate e quindi la sfida è di trovarle altrove.
Questa settimana segnalo qualche piccolo passo avanti sulla salvaguardia dell'ambiente:
1) A Segonzano (TN) è nata la casa superecologica: Nella località Magnola è stata inaugurata all'inizio di giugno la prima struttura pubblica trentina certificata dal punto di vista ambientale in sede europea dal marchio Ecolabel. Fa parte del centro didattica ambientale di proprietà del Comprensorio C5, che è volto all'educazione per «scuole, associazioni e gruppi - spiega il presidente del C5 Renata Stenico - motivati ad instaurare un nuovo rapporto con l'ambiente».
La struttura ha pannelli solari per l'acqua calda, le lampade di classe A, riduttori di flusso ed indicazioni chiare per risparmiare acqua. È prevista la rinuncia alla plastica ed alle confezioni monouso, oltre alla separazione guidata dei materiali. Attenzione poi al riscaldamento, con due caldaie a metano che riducono l'emissione di ossidi di azoto e ai menù vegetariani, macrobiotici, biologici e vegani (senza prodotti di origine animale). [Fonte: L'Adige, 7 giugno 2007 e il sito Criticamente].
2) A Peccioli (Pisa) i cittadini possono comprare obbligazioni per un impianto fotovoltaico
Il progetto si chiama chiama “un ettaro di cielo” (come il film del 1958 di A. Casadio con Marcello Mastroianni) e prevede la costruzione di un impianto con pannelli solari in un ettaro di terreno, nel territorio del comune pisano. I cittadini toscani, ma anche quelli di altre regioni, potranno partecipare alla produzione di energia, acquistando una o più quote del valore di 6.000 euro, equivalenti a un chilo watt elettrico di potenza installata (kWp), per poi beneficiare di un conto energia nei confronti del gestore e, di conseguenza, vedere diminuire i costi della bolletta [Fonte: E-Gazette.it e il sito Criticamente].
3) Enel costruirà a Montalto di Castro un maxi impianto fotovoltaico che sorgerà nelle immediate vicinanze della mai completata centrale nucleare. La produzione di energia elettrica attesa è di circa 7 milioni di chilowattora l’anno, pari al fabbisogno di 2.700 famiglie. In tal modo si consentirà di evitare ogni anno l’emissione in atmosfera di quasi 5.000 tonnellate di anidride carbonica (CO2).
[Fonte: E-Gazette.it e il sito Criticamente].
Infine, passando a tutt'altro tema, ho letto su L'Unità di oggi che, grazie ad un'iniziativa della Regione Toscana, del Comune di Castelnuovo Berardenga e dell'ONG Movimondo, è stata realizzata una ludoteca a Caana nel sud del Libano, una zona duramente colpita dalla recente guerra tra Israele e Hezbollah. Una piccola cosa nel mare dei problemi del Libano ma fa piacere pensare ai bambini di Caana che giocano felici e spensierati allontanando la paura di quella guerra terribile.
Questa settimana segnalo qualche piccolo passo avanti sulla salvaguardia dell'ambiente:
1) A Segonzano (TN) è nata la casa superecologica: Nella località Magnola è stata inaugurata all'inizio di giugno la prima struttura pubblica trentina certificata dal punto di vista ambientale in sede europea dal marchio Ecolabel. Fa parte del centro didattica ambientale di proprietà del Comprensorio C5, che è volto all'educazione per «scuole, associazioni e gruppi - spiega il presidente del C5 Renata Stenico - motivati ad instaurare un nuovo rapporto con l'ambiente».
La struttura ha pannelli solari per l'acqua calda, le lampade di classe A, riduttori di flusso ed indicazioni chiare per risparmiare acqua. È prevista la rinuncia alla plastica ed alle confezioni monouso, oltre alla separazione guidata dei materiali. Attenzione poi al riscaldamento, con due caldaie a metano che riducono l'emissione di ossidi di azoto e ai menù vegetariani, macrobiotici, biologici e vegani (senza prodotti di origine animale). [Fonte: L'Adige, 7 giugno 2007 e il sito Criticamente].
2) A Peccioli (Pisa) i cittadini possono comprare obbligazioni per un impianto fotovoltaico
Il progetto si chiama chiama “un ettaro di cielo” (come il film del 1958 di A. Casadio con Marcello Mastroianni) e prevede la costruzione di un impianto con pannelli solari in un ettaro di terreno, nel territorio del comune pisano. I cittadini toscani, ma anche quelli di altre regioni, potranno partecipare alla produzione di energia, acquistando una o più quote del valore di 6.000 euro, equivalenti a un chilo watt elettrico di potenza installata (kWp), per poi beneficiare di un conto energia nei confronti del gestore e, di conseguenza, vedere diminuire i costi della bolletta [Fonte: E-Gazette.it e il sito Criticamente].
3) Enel costruirà a Montalto di Castro un maxi impianto fotovoltaico che sorgerà nelle immediate vicinanze della mai completata centrale nucleare. La produzione di energia elettrica attesa è di circa 7 milioni di chilowattora l’anno, pari al fabbisogno di 2.700 famiglie. In tal modo si consentirà di evitare ogni anno l’emissione in atmosfera di quasi 5.000 tonnellate di anidride carbonica (CO2).
[Fonte: E-Gazette.it e il sito Criticamente].
Infine, passando a tutt'altro tema, ho letto su L'Unità di oggi che, grazie ad un'iniziativa della Regione Toscana, del Comune di Castelnuovo Berardenga e dell'ONG Movimondo, è stata realizzata una ludoteca a Caana nel sud del Libano, una zona duramente colpita dalla recente guerra tra Israele e Hezbollah. Una piccola cosa nel mare dei problemi del Libano ma fa piacere pensare ai bambini di Caana che giocano felici e spensierati allontanando la paura di quella guerra terribile.
sabato 23 giugno 2007
La dura vita della consumatrice critica
Sabato mattina (purtroppo non c'è scelta) tocca la spesa settimanale al supermercato.
Sono una consumatrice attenta all'ambiente e alla giustizia sociale, consapevole dell'importanza delle sue scelte nell'orientare il mercato ("ogni acquisto è un voto"). Perciò, per prima cosa, mi devo ricordare la cassetta ripieghevole e le borse di tela per evitare di acquistare buste di plastica di cui è invaso il mondo.
Entro nel supermercato. Primo reparto: frutta e verdura. Attenzione a prendere solo frutta e verdura di stagione. Le susine sono spagnole? Vuol dire che è ancora troppo presto. Meglio il cavolo nero di provenienza toscana che le melanzane di provenienza campana: ha fatto meno chilometri e quindi ha inquinato meno. Le banane solo se ci sono quelle del Fair Trade. Non sia mai che sovvenzioni le multinazionali che spruzzano antiparassitari dall'aereo mentre sotto ci sono i braccianti che lavorano!
Si passa agli yogurt, con buona pace di Pallante che vorrebbe che me lo facessi da me. Non ho tempo e lo yogurt lo compro. Si', ma non parli di Danone o Nestlè: vade retro! Opto per la Yomo (che almeno è italiana) oppure per la Mukki facendo attenzione che tra gli ingredienti non ci siano cose strane tipo l'aspartame. Per la colazione meglio il barattolone da mezzo chilo così si riducono i rifiuti rispetto a confezioni più piccole.
Stasera cuciniamo il pesce? "Provenienza Oceano Pacifico": non se ne parla! "Allevato in Grecia": si potrebbe fare ma chissà cosa danno da mangiare a questi pesci. "Pescato Mediterraneo": e sia, anche se il Mediterraneo ormai di pesci non ne ha più.
Carne? Solo qualche fettina per i figli. Non me ne intendo dei vari pezzi e allora prendo quella in offerta.
Proseguo così tra mille domande e mille dubbi. Attenzione agli ingredienti, spesso scritti in carattere microscopico, per non beccarsi il succo di frutta con i coloranti (mi è successo). Attenzione alla provenienza (delle noci californiane non se ne parla, sai quanti chilometri hanno fatto e quanta CO2 hanno prodotto?). Attenzione al produttore: dietro il marchio Fattoria Osella si nasconde la Philip Morris, una delle peggiori multinazionali americane. Attenzione ovviamente alla scadenza. Il prezzo? Ecco quello proprio non ce la faccio a confrontarlo.
"Mamma, si compra la Coca Cola?"
"Ma sei pazzo! Sai quanti sindacalisti ha ucciso in Colombia?"
"Fattoria Scaldasole è etico?" chiede il marito, "Ma no, per carità, è dell'americana Heinz!"
A volte invidio chi può comprare quello che diavolo gli pare...
Sono una consumatrice attenta all'ambiente e alla giustizia sociale, consapevole dell'importanza delle sue scelte nell'orientare il mercato ("ogni acquisto è un voto"). Perciò, per prima cosa, mi devo ricordare la cassetta ripieghevole e le borse di tela per evitare di acquistare buste di plastica di cui è invaso il mondo.
Entro nel supermercato. Primo reparto: frutta e verdura. Attenzione a prendere solo frutta e verdura di stagione. Le susine sono spagnole? Vuol dire che è ancora troppo presto. Meglio il cavolo nero di provenienza toscana che le melanzane di provenienza campana: ha fatto meno chilometri e quindi ha inquinato meno. Le banane solo se ci sono quelle del Fair Trade. Non sia mai che sovvenzioni le multinazionali che spruzzano antiparassitari dall'aereo mentre sotto ci sono i braccianti che lavorano!
Si passa agli yogurt, con buona pace di Pallante che vorrebbe che me lo facessi da me. Non ho tempo e lo yogurt lo compro. Si', ma non parli di Danone o Nestlè: vade retro! Opto per la Yomo (che almeno è italiana) oppure per la Mukki facendo attenzione che tra gli ingredienti non ci siano cose strane tipo l'aspartame. Per la colazione meglio il barattolone da mezzo chilo così si riducono i rifiuti rispetto a confezioni più piccole.
Stasera cuciniamo il pesce? "Provenienza Oceano Pacifico": non se ne parla! "Allevato in Grecia": si potrebbe fare ma chissà cosa danno da mangiare a questi pesci. "Pescato Mediterraneo": e sia, anche se il Mediterraneo ormai di pesci non ne ha più.
Carne? Solo qualche fettina per i figli. Non me ne intendo dei vari pezzi e allora prendo quella in offerta.
Proseguo così tra mille domande e mille dubbi. Attenzione agli ingredienti, spesso scritti in carattere microscopico, per non beccarsi il succo di frutta con i coloranti (mi è successo). Attenzione alla provenienza (delle noci californiane non se ne parla, sai quanti chilometri hanno fatto e quanta CO2 hanno prodotto?). Attenzione al produttore: dietro il marchio Fattoria Osella si nasconde la Philip Morris, una delle peggiori multinazionali americane. Attenzione ovviamente alla scadenza. Il prezzo? Ecco quello proprio non ce la faccio a confrontarlo.
"Mamma, si compra la Coca Cola?"
"Ma sei pazzo! Sai quanti sindacalisti ha ucciso in Colombia?"
"Fattoria Scaldasole è etico?" chiede il marito, "Ma no, per carità, è dell'americana Heinz!"
A volte invidio chi può comprare quello che diavolo gli pare...
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mercoledì 20 giugno 2007
Perchè siamo infelici?
Quello che segue è un tema che scrissi a diciassette anni, un periodo piuttosto difficile per me, e che mi fece prendere un bel voto. Ho ritrovato in questi giorni la brutta copia.
Io non posso sapere se tutti siamo infelici. Se mi guardo attorno però vedo che tutti hanno dei problemi anche se li nascondono dietro un atteggiamento scherzoso e spensierato oppure se addirittura non ne sono coscienti. In ogni modo ci dovranno pur essere delle persone realizzate e serene interiormente. Io non sono certo tra quest'ultime essendo quasi continuamente in crisi.
Analizzando la mia infelicità, mi viene spontaneo guardare indietro e ricercarne le cause nella vita che ho condotto finora. Mi sono accorta che nel mio ambiente familiare ho sempre avuto addosso come un marchio il ruolo della "grande", della "brava", di colei che deve dare l'esempio ed essere il modello per gli altri. Mi sono portata dietro questa situazione anche fuori della famiglia, soprattutto nell'ambiente scolastico.
La conseguenza di tutto ciò su me stessa è che avviso dei forti sensi di colpa quando non riesco a realizzare quello che gli altri (e forse anche la sottoscritta) si aspettano da me. Nonostante che mi ripeta che sbagliare è umano, sono angosciata dall'idea che tutti, esplicitamente o no, mi rimproverino i miei errori e arrivo perfino ad odiare espressioni come: "mi aspettavo", "non mi aspettavo", "delusione", ecc.
Giungo anche all'assurdità di sentirmi responsabile se un film non è piaciuto a colui che è con me: le critiche al film mi fanno sentire in colpa come se fossero rivolte a me stessa. Nello stesso modo mi sento talmente in colpa quando rifiuto un piacere a qualcuno (magari per motivi molto validi), che finisco per farglielo.
Probabilmente questo è anche il motivo per cui non credo in Dio: se egli esistesse, per me sarebbe un altro a cui dover render conto. I piccoli peccati che quasi continuamente abbiamo sulla coscienza, per me sarebbero causa di nuove angosce. Quindi preferisco pensare che Dio non esista.
Questa situazione è ciò che io ho individuato come causa della mia infelicità. Ma gli altri perchè sono infelici? Forse alla base di tutto sta la nostra società che ci porta all'ossessione di superare gli altri, di essere sempre i primi a qualsiasi costo (tanto per dare per l'ennesima volta la colpa alla società), oppure sta l'inquietudine dell'uomo di voler essere sempre perfetto mentre la sua natura lo rende imperfetto. Forse l'infelicità nasce dall'eterno conflitto tra lo spirito che vuole "inalzarsi libero" e il corpo che lo tiene legato ai suoi limiti, alle sue sofferenze, ai suoi bisogni.
Analizzando la mia infelicità, mi viene spontaneo guardare indietro e ricercarne le cause nella vita che ho condotto finora. Mi sono accorta che nel mio ambiente familiare ho sempre avuto addosso come un marchio il ruolo della "grande", della "brava", di colei che deve dare l'esempio ed essere il modello per gli altri. Mi sono portata dietro questa situazione anche fuori della famiglia, soprattutto nell'ambiente scolastico.
La conseguenza di tutto ciò su me stessa è che avviso dei forti sensi di colpa quando non riesco a realizzare quello che gli altri (e forse anche la sottoscritta) si aspettano da me. Nonostante che mi ripeta che sbagliare è umano, sono angosciata dall'idea che tutti, esplicitamente o no, mi rimproverino i miei errori e arrivo perfino ad odiare espressioni come: "mi aspettavo", "non mi aspettavo", "delusione", ecc.
Giungo anche all'assurdità di sentirmi responsabile se un film non è piaciuto a colui che è con me: le critiche al film mi fanno sentire in colpa come se fossero rivolte a me stessa. Nello stesso modo mi sento talmente in colpa quando rifiuto un piacere a qualcuno (magari per motivi molto validi), che finisco per farglielo.
Probabilmente questo è anche il motivo per cui non credo in Dio: se egli esistesse, per me sarebbe un altro a cui dover render conto. I piccoli peccati che quasi continuamente abbiamo sulla coscienza, per me sarebbero causa di nuove angosce. Quindi preferisco pensare che Dio non esista.
Questa situazione è ciò che io ho individuato come causa della mia infelicità. Ma gli altri perchè sono infelici? Forse alla base di tutto sta la nostra società che ci porta all'ossessione di superare gli altri, di essere sempre i primi a qualsiasi costo (tanto per dare per l'ennesima volta la colpa alla società), oppure sta l'inquietudine dell'uomo di voler essere sempre perfetto mentre la sua natura lo rende imperfetto. Forse l'infelicità nasce dall'eterno conflitto tra lo spirito che vuole "inalzarsi libero" e il corpo che lo tiene legato ai suoi limiti, alle sue sofferenze, ai suoi bisogni.
domenica 17 giugno 2007
Due buone notizie
Quando giorni fa mi sono riproposta di pubblicare tutte le buone notizie che avrei incontrato, nel mio animo di natura pessimista, mi sono detta: "Chissà se troverò materiale!". E invece bisogna essere ottimisti come scrive sempre il buon Mirco.
Questa settimana mi sono imbattuta in addirittura due notizie.
Una è che Rahmatullah Hanefi, medico di Emergency, è stato prosciolto dalle accuse di collaborazionismo con i talebani ed è uscito dal carcere. Questa notizia mi rende molto contenta perchè il suo arresto mi aveva fatto una rabbia incredibile e ancora di più mi ha fatto imbestialire il fatto che, passata "di moda" la vicenda Mastrogiacomo, l'attenzione sulla sorte di chi ha contribuito a liberarlo fosse del tutto svanita. Siccome si sa che la vita di un Afgano non fa notizia come quella di un occidentale, non ci speravo proprio che tutto venisse risolto.
L'altra buona notizia è che, a seguito delle proteste, la società petrolifera texana Panther Oil ha rinunciato alle trivellazioni nell'area di Noto. Ieri, appena ho sentito la notizia, ho pensato alla mia amica blogger Carmela che aveva invitato a firmare la petizione lanciata da Camilleri. E' una cosa senz'altro positiva che una corporation americana abbia dovuto fare un passo indietro ma bisogna stare attenti perchè ho già letto altre notizie che raffreddano l'entusiasmo. Per esempio, sul L'Unità di oggi si legge che realizzeranno comunque 8 pozzi su 21 e che comunque continuerà la ricerca del gas invece del petrolio.
In ogni caso la ricerca di buone notizie continua...
Una è che Rahmatullah Hanefi, medico di Emergency, è stato prosciolto dalle accuse di collaborazionismo con i talebani ed è uscito dal carcere. Questa notizia mi rende molto contenta perchè il suo arresto mi aveva fatto una rabbia incredibile e ancora di più mi ha fatto imbestialire il fatto che, passata "di moda" la vicenda Mastrogiacomo, l'attenzione sulla sorte di chi ha contribuito a liberarlo fosse del tutto svanita. Siccome si sa che la vita di un Afgano non fa notizia come quella di un occidentale, non ci speravo proprio che tutto venisse risolto.
L'altra buona notizia è che, a seguito delle proteste, la società petrolifera texana Panther Oil ha rinunciato alle trivellazioni nell'area di Noto. Ieri, appena ho sentito la notizia, ho pensato alla mia amica blogger Carmela che aveva invitato a firmare la petizione lanciata da Camilleri. E' una cosa senz'altro positiva che una corporation americana abbia dovuto fare un passo indietro ma bisogna stare attenti perchè ho già letto altre notizie che raffreddano l'entusiasmo. Per esempio, sul L'Unità di oggi si legge che realizzeranno comunque 8 pozzi su 21 e che comunque continuerà la ricerca del gas invece del petrolio.
In ogni caso la ricerca di buone notizie continua...
giovedì 14 giugno 2007
Del mio meglio
Premesso che da bambina mi sarebbe piaciuto tanto essere una scout ma non mi è stato permesso. Premesso che spesso l'attività di scoutismo piace tanto ai genitori, che la ritengono giustamente educativa, formativa e divertente. Premesso che raramente quello che piace ai genitori piace anche ai figli ed è giusto che sia così. Premesso quanto sopra, permettetemi uno sfogo sul mio fallimento di madre di scout.
Mio figlio più grande si è fatto i suoi quattro anni di lupetto negli scout laici (CNGEI ). Si è divertito nonostante non ci siano stati grandi successi nello sciogliere il suo carattere timido e riservato. Dopo il primo anno di reparto (12-15 anni) non ne ha voluto più sapere perchè non si è trovato bene nel nuovo ambiente.
Mio figlio più piccolo è partito invece molto più motivato ed entusiasta ma recentemente ci ha annunciato che non ne vuol sapere nemmeno di finire questo che è il suo terzo anno.
Mi sento molto frustrata perchè vedo gli altri bambini e bambine, ragazzi e ragazze che si divertono e fanno cose che difficilmente i ragazzi hanno la possibilità di fare in termini di avventura, di libertà, di autonomia. I ragazzi grandi, chiamati Rover (16-18 anni) partecipano ad attività di volontariato interessanti e formative. I capi scout possono essere più o meno bravi e coinvolgenti ma sono comunque ragazzi e ragazze che sacrificano parte del loro tempo e delle loro energie in questa attività di volontariato sociale.
E' vero che l'aspetto rituale (cerchi, gerarchie, saluti e cerimonie) può risultare talvolta un po' pesante ma devo dire che su questo punto la CNGEI, rispetto all'AGESCI, è meno rigida e non ha la parte "catechistica" che invece ha l'AGESCI.
Da quello che mi hanno insegnato al finesettimana per genitori (ebbene sì, mi sono fatto pure quello) lo scopo dello scautismo è quello di "creare cittadini consapevoli". Chissà se l'attività fin qui svolta dai miei figli servirà in questo senso.
Comunque sia, visto che il motto dello scout è "del nostro meglio", io la mia parte come mamma sento di averla fatta (5xmille compreso!).
Mio figlio più piccolo è partito invece molto più motivato ed entusiasta ma recentemente ci ha annunciato che non ne vuol sapere nemmeno di finire questo che è il suo terzo anno.
Mi sento molto frustrata perchè vedo gli altri bambini e bambine, ragazzi e ragazze che si divertono e fanno cose che difficilmente i ragazzi hanno la possibilità di fare in termini di avventura, di libertà, di autonomia. I ragazzi grandi, chiamati Rover (16-18 anni) partecipano ad attività di volontariato interessanti e formative. I capi scout possono essere più o meno bravi e coinvolgenti ma sono comunque ragazzi e ragazze che sacrificano parte del loro tempo e delle loro energie in questa attività di volontariato sociale.
E' vero che l'aspetto rituale (cerchi, gerarchie, saluti e cerimonie) può risultare talvolta un po' pesante ma devo dire che su questo punto la CNGEI, rispetto all'AGESCI, è meno rigida e non ha la parte "catechistica" che invece ha l'AGESCI.
Da quello che mi hanno insegnato al finesettimana per genitori (ebbene sì, mi sono fatto pure quello) lo scopo dello scautismo è quello di "creare cittadini consapevoli". Chissà se l'attività fin qui svolta dai miei figli servirà in questo senso.
Comunque sia, visto che il motto dello scout è "del nostro meglio", io la mia parte come mamma sento di averla fatta (5xmille compreso!).
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martedì 12 giugno 2007
Costi della politica, l'esempio della Sardegna
Basta sono stufa di leggere e sentire solo cattive notizie e di deprimermi sempre di più. Da oggi ogni volta che mi imbatterò in una buona notizia, anche piccola, anche una lieve speranza o una magra consolazione, la voglio pubblicare. Ho bisogno di ottimismo.
Da L'Unità del 10 giugno 2007:
Costi della politica, l'esempio della Sardegna di Soru
Da L'Unità del 10 giugno 2007:
Costi della politica, l'esempio della Sardegna di Soru
L'ufficio stampa della Regione Sardegna comunica che nel 2004 c'erano 3 auto blu per ciascuno dei 12 assessorati della Regione (36), 3 per il presidente e la possibilità anche per i dirigenti di usarle negli spostamenti a Roma.
Ora il presidente ne dispone di una, gli assessori ne hanno una a testa, mentre ogni assessorato è dotato di un'auto di servizio (totale 14) che - si precisa - "non è definita auto blu". "Non è mai stata acquistata una nuova auto blu negli ultimi tre anni, per muoversi a Roma nelle loro trasferte i dirigenti della Regione usano il taxi e gli assessori usano l'auto dell'amministrazione solo negli orari di ufficio", informa la Giunta Soru. "Gli stessi assessori non utilizzano auto blu per gli spostamenti da casa al lavoro e per essere accompagnati alle loro abitazioni fuori città".
"Per la villa di rappresentanza della Presidenza, costo inutile ed emblema del potere, mai utilizzata in questa legislatura, è stata recentemente avviata la trasformazione in una scuola materna per i figli dei dipendenti regionali e il parco che la circonda aperto a tutti e restituito alla città".
Sono infine stati ridotti gli enti e le società partecipate.
Ora il presidente ne dispone di una, gli assessori ne hanno una a testa, mentre ogni assessorato è dotato di un'auto di servizio (totale 14) che - si precisa - "non è definita auto blu". "Non è mai stata acquistata una nuova auto blu negli ultimi tre anni, per muoversi a Roma nelle loro trasferte i dirigenti della Regione usano il taxi e gli assessori usano l'auto dell'amministrazione solo negli orari di ufficio", informa la Giunta Soru. "Gli stessi assessori non utilizzano auto blu per gli spostamenti da casa al lavoro e per essere accompagnati alle loro abitazioni fuori città".
"Per la villa di rappresentanza della Presidenza, costo inutile ed emblema del potere, mai utilizzata in questa legislatura, è stata recentemente avviata la trasformazione in una scuola materna per i figli dei dipendenti regionali e il parco che la circonda aperto a tutti e restituito alla città".
sabato 9 giugno 2007
Aspirante vegetariana
Ci sono almeno quattro buoni motivi per essere vegetariani:
- per sentimento di pietà verso gli animali;
- per la salute;
- per l'ambiente;
- per giustizia sociale.
Per quanto riguarda gli animali, il mio amico blogger Alessio ha illustrato in modo crudo ma puntuale la vita degli animali negli allevamenti intensivi (prima parte e seconda parte ) e credo che non esista persona che non inorridisca venendo a conoscenza di questa attività.
Per quanto riguarda la salute, è ormai dimostrato che l'eccesso di proteine animali fa male. Non parliamo poi dei veleni che si accumulano a causa dei farmaci che vengono dati agli animali.
Molti però non tengono nella dovuta considerazione il nefasto impatto ambientale che gli allevamenti intensivi comportano sia a causa delle enormi risorse naturali che assorbono, sia per le deiezioni, sia a causa della deforestazione per fare spazio ai pascoli.
Infine, dal punto di vista della giustizia sociale, il consumo eccessivo di carne della opulenta civiltà occidentale fa sì che sempre più superficie terreste sia destinata all'allevamento degli animali sottraendola alla coltivazione di cereali che, a parità di superficie, sfamerebbe molte più persone.
Ciò nonostante io non sono vegetariana perchè non mi sento di fare una scelta "integralista". Se il nostro organismo è in grado di assimilare proteine animali e di utilizzarne i principi nutritivi, non vedo il motivo per eliminare completamente questo tipo di alimenti. Dal punto di vista della salute, se è vero che mangiare molta carne fa male, gli esperti di nutrizione ci raccomandano anche di variare l'alimentazione e quindi sarebbe importante includere un po' tutti gli alimenti nelle dovute proporzioni.
In definitiva penso che un consumo di carne e pesce moderato (per moderato intendo non più di una volta alla settimana) e di qualità (cioè di prodotti ottenuti con metodi tradizionali e rispettosi degli animali e dell'ambiente) comporterebbe un giusto equilibrio per la salute del consumatore e del pianeta senza bisogno di rinunciare al piacere che di tanto in tanto (diciamolo francamente) un bel pezzo di carne procura.
Ecco perchè mi piace definirmi "aspirante vegetariana".
Per quanto riguarda la salute, è ormai dimostrato che l'eccesso di proteine animali fa male. Non parliamo poi dei veleni che si accumulano a causa dei farmaci che vengono dati agli animali.
Molti però non tengono nella dovuta considerazione il nefasto impatto ambientale che gli allevamenti intensivi comportano sia a causa delle enormi risorse naturali che assorbono, sia per le deiezioni, sia a causa della deforestazione per fare spazio ai pascoli.
Infine, dal punto di vista della giustizia sociale, il consumo eccessivo di carne della opulenta civiltà occidentale fa sì che sempre più superficie terreste sia destinata all'allevamento degli animali sottraendola alla coltivazione di cereali che, a parità di superficie, sfamerebbe molte più persone.
Ciò nonostante io non sono vegetariana perchè non mi sento di fare una scelta "integralista". Se il nostro organismo è in grado di assimilare proteine animali e di utilizzarne i principi nutritivi, non vedo il motivo per eliminare completamente questo tipo di alimenti. Dal punto di vista della salute, se è vero che mangiare molta carne fa male, gli esperti di nutrizione ci raccomandano anche di variare l'alimentazione e quindi sarebbe importante includere un po' tutti gli alimenti nelle dovute proporzioni.
In definitiva penso che un consumo di carne e pesce moderato (per moderato intendo non più di una volta alla settimana) e di qualità (cioè di prodotti ottenuti con metodi tradizionali e rispettosi degli animali e dell'ambiente) comporterebbe un giusto equilibrio per la salute del consumatore e del pianeta senza bisogno di rinunciare al piacere che di tanto in tanto (diciamolo francamente) un bel pezzo di carne procura.
mercoledì 6 giugno 2007
Sondaggio familiare
Mi sono divertita ad inventare un sondaggio/intervista e a proporlo in famiglia. Non è niente di serio e tanto meno di statistico.
F sta per femmina, M per maschio. Il numero indica l'età.
Qual è la cosa o l'attività che odi di più?
M11 - Studiare.
M55 - Fare le faccende domestiche.
M14 - Studiare.
F44 - Fare le faccende domestiche.
F42 - Visita ai parenti acquisiti.
F66 - Stirare
M69 - Lavarmi
F12 - Andare a scuola.
M7 - Andare a scuola.
M43 - Quando il governo aumenta il bollo (grazie Prodi!)
Qual è la cosa o l'attività che ti fa impazzire?
M11 - giocare a calcio e ascoltare e suonare musica.
M55 - Leggere un bel libro.
M14 - Giocare a calcio.
F44 - Camminare nella natura in una giornata di sole.
F42 - Andare a teatro.
F66 - Visitare un posto nuovo.
M69 - Fare musica.
F12 - Fare il bagno in mare.
M7 - Giocare a calcio.
M43 - Guidare.
Cosa vorresti fare da grande o cosa avresti voluto fare?
M11 - Ci sto pensando ma non lo so.
M55 - Il fisico.
M14 - Non so.
F44 - L'insegnante.
F42 - La costumista teatrale.
F66 - La guida turistica.
M69 - Il musicista.
F12 - Non so.
M7 - Lo scenziato pazzo.
M43 - Il militare.
La cosa o l'attività che fai quando ti vuoi rilassare.
M11 - Giocare al computer.
M55 - Leggere un bel libro.
M14 - Giocare al computer.
F44 - Navigare in internet, leggere i blog.
F42 - Un bagno caldo.
F66 - Leggere.
M69 - Fare musica.
F12 - Leggere.
M7 - Giocare al computer.
M43 - Guardare la TV.
Il personaggio famoso con cui vorresti passare una serata.
M11 - Alessandro Rosina.
M55 - Non lo so.
M14 - Con nessuno.
F44 - Marco Travaglio.
F42 - Nessuno.
F66 - Non so.
M69 - Margherita Hack
F12 - Zac Efron
M7 - Fabrizio Moro
M43 - Rossella Brescia
Il tuo sogno nel cassetto.
M11 - Suonare in una band.
M55 - Il trekking sulla via Licia.
M14 - Andare bene a scuola.
F44 - Cambiare lavoro.
F42 - La costumista teatrale.
F66 - Fare la guida turistica.
M69 - Suonare uno strumento.
F12 - Non so.
M7 - Giocare a biglie
M43 - Non so
Il lato del tuo carattere che ti piace di più.
M11 - La popolarità nella mia classe.
M55 - Il senso dell'umorismo.
M14 - Non lo so.
F44 - La capacità di mettermi nei panni degli altri.
F42 - La buona capacità di socializzazione.
F66 - Essere estroversa.
M69 - L'equilibrio raggiunto.
F12 - Non so
M7 - Ridere
M43 - La pacatezza.
Il lato del tuo carattere che ti piace meno.
M11 - L'irascibilità.
M55 - La timidezza.
M14 - La timidezza.
F44 - La timidezza.
F42 - Poco tollerante.
F66 - L'indecisione.
M69 - La timidezza.
F12 - La timidezza.
M7 - Disobbedire ai genitori.
M43 - L'irascibilità
Chi manderesti volentieri a quel paese se potessi?
M11 - La maestra di inglese.
M55 - Diversi colleghi.
M14 - Non so
F44 - Diversi colleghi.
F42 - I parenti acquisiti.
F66 - Tutti i politici.
M69 - Tutti i politici.
F12 - Tutti gli antipatici
M7 - I miei amici Alessandro e Daniele
M43 - Un vicino di casa.
F sta per femmina, M per maschio. Il numero indica l'età.
Qual è la cosa o l'attività che odi di più?
M11 - Studiare.
M55 - Fare le faccende domestiche.
M14 - Studiare.
F44 - Fare le faccende domestiche.
F42 - Visita ai parenti acquisiti.
F66 - Stirare
M69 - Lavarmi
F12 - Andare a scuola.
M7 - Andare a scuola.
M43 - Quando il governo aumenta il bollo (grazie Prodi!)
Qual è la cosa o l'attività che ti fa impazzire?
M11 - giocare a calcio e ascoltare e suonare musica.
M55 - Leggere un bel libro.
M14 - Giocare a calcio.
F44 - Camminare nella natura in una giornata di sole.
F42 - Andare a teatro.
F66 - Visitare un posto nuovo.
M69 - Fare musica.
F12 - Fare il bagno in mare.
M7 - Giocare a calcio.
M43 - Guidare.
Cosa vorresti fare da grande o cosa avresti voluto fare?
M11 - Ci sto pensando ma non lo so.
M55 - Il fisico.
M14 - Non so.
F44 - L'insegnante.
F42 - La costumista teatrale.
F66 - La guida turistica.
M69 - Il musicista.
F12 - Non so.
M7 - Lo scenziato pazzo.
M43 - Il militare.
La cosa o l'attività che fai quando ti vuoi rilassare.
M11 - Giocare al computer.
M55 - Leggere un bel libro.
M14 - Giocare al computer.
F44 - Navigare in internet, leggere i blog.
F42 - Un bagno caldo.
F66 - Leggere.
M69 - Fare musica.
F12 - Leggere.
M7 - Giocare al computer.
M43 - Guardare la TV.
Il personaggio famoso con cui vorresti passare una serata.
M11 - Alessandro Rosina.
M55 - Non lo so.
M14 - Con nessuno.
F44 - Marco Travaglio.
F42 - Nessuno.
F66 - Non so.
M69 - Margherita Hack
F12 - Zac Efron
M7 - Fabrizio Moro
M43 - Rossella Brescia
Il tuo sogno nel cassetto.
M11 - Suonare in una band.
M55 - Il trekking sulla via Licia.
M14 - Andare bene a scuola.
F44 - Cambiare lavoro.
F42 - La costumista teatrale.
F66 - Fare la guida turistica.
M69 - Suonare uno strumento.
F12 - Non so.
M7 - Giocare a biglie
M43 - Non so
Il lato del tuo carattere che ti piace di più.
M11 - La popolarità nella mia classe.
M55 - Il senso dell'umorismo.
M14 - Non lo so.
F44 - La capacità di mettermi nei panni degli altri.
F42 - La buona capacità di socializzazione.
F66 - Essere estroversa.
M69 - L'equilibrio raggiunto.
F12 - Non so
M7 - Ridere
M43 - La pacatezza.
Il lato del tuo carattere che ti piace meno.
M11 - L'irascibilità.
M55 - La timidezza.
M14 - La timidezza.
F44 - La timidezza.
F42 - Poco tollerante.
F66 - L'indecisione.
M69 - La timidezza.
F12 - La timidezza.
M7 - Disobbedire ai genitori.
M43 - L'irascibilità
Chi manderesti volentieri a quel paese se potessi?
M11 - La maestra di inglese.
M55 - Diversi colleghi.
M14 - Non so
F44 - Diversi colleghi.
F42 - I parenti acquisiti.
F66 - Tutti i politici.
M69 - Tutti i politici.
F12 - Tutti gli antipatici
M7 - I miei amici Alessandro e Daniele
M43 - Un vicino di casa.
domenica 3 giugno 2007
Vorrei ...
Vorrei più tempo per fare le cose che mi piacciono.
Vorrei che il mio lavoro mi entusiasmasse di più.
Vorrei dei figli più affettuosi.
Vorrei dei familiari più ordinati.
Vorrei guardarmi intorno e vedere più onestà a tutti i livelli.
Vorrei vedere più rispetto per le cose di tutti.
Vorrei vedere meno egoismo e più solidarietà.
Vorrei vedere più educazione e senso civico.
Vorrei provare più ottimismo riguardo il futuro dei miei figli.
Vorrei che il mio paese avesse un progetto in cui tutti possano credere.
Vorrei poter rivivere i momenti magici della mia vita.
Vorrei un mondo diverso.
Oggi mi è presa così...
venerdì 1 giugno 2007
Il giardino "responsabile"
La mia casa ha un giardino. Oddio, "giardino" è una parola grossa. Si tratta infatti di un fazzoletto di terra (15/20 mq) annesso ad altri fazzoletti di terra. Durante i primi anni in cui abitavamo in questa casa mi sono cimentata in una qualche attività di giardinaggio ma non essendo brava come Erica , anzi, essendo veramente una schiappa dal punto di vista manualità, le mie fatiche non sono mai state ripagate da risultati decenti: il prato era sempre pieno di erbacce, i gatti più o meno randagi scacazzavano amabilmente sulla terra dove avevo seminato, le piante aromatiche seccate una dopo l'altra, e così via.
Demoralizzata, mi sarebbe piaciuto una bella piastrellatura che avrebbe, se non altro, reso il piccolo spazio utilizzabile, ma in casa ha vinto la mozione ambientalista di mio marito di creare un giardino "responsabile". L'idea è di far sì che ogni pianta sia responsabile della propria sopravvivenza, lasciando fare alla natura il suo corso, lasciando nascere tutta la biodiversità spontanea senza intervenire minimamente con innaffiature, potature, ecc. Alle poche piante che abbiamo comprato (salvia, rosmarino, timo) abbiamo fatto un discorso chiaro: "Dove andrai la vita sarà dura. Se non te la senti dillo subito, che noi non ti compriamo".
Le foto scattate circa un mese fa mostrano il risultato. Attualmente invece stanno vincendo alla grande delle piccole fragoline rosse totalmente insipide che piacciono tanto ai merli.
Demoralizzata, mi sarebbe piaciuto una bella piastrellatura che avrebbe, se non altro, reso il piccolo spazio utilizzabile, ma in casa ha vinto la mozione ambientalista di mio marito di creare un giardino "responsabile". L'idea è di far sì che ogni pianta sia responsabile della propria sopravvivenza, lasciando fare alla natura il suo corso, lasciando nascere tutta la biodiversità spontanea senza intervenire minimamente con innaffiature, potature, ecc. Alle poche piante che abbiamo comprato (salvia, rosmarino, timo) abbiamo fatto un discorso chiaro: "Dove andrai la vita sarà dura. Se non te la senti dillo subito, che noi non ti compriamo".
Le foto scattate circa un mese fa mostrano il risultato. Attualmente invece stanno vincendo alla grande delle piccole fragoline rosse totalmente insipide che piacciono tanto ai merli.
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