Mi riconosco un grande limite: non riesco a litigare. In realtà per chi mi sta accanto è un pregio. Odio alzare la voce, odio aggredire, odio discutere, odio polemizzare, ecc. Mi costa una tale fatica! Tra l'altro penso che nella maggior parte dei casi mantenere la calma sia la cosa migliore perchè si dimostra di essere superiori all'altro, di essere sicuri di sè, di non aver bisogno di imporsi. Talvolta invece sento che ho ragione e che il mio interlocutore ha torto e sarebbe mio dovere verso me stessa farmi valere ma ... non ce la faccio. Mi faccio molta rabbia ma probabilmente ho un "super Io" grande come una casa che mi impedisce di esprimere sentimenti negativi verso gli altri probabilmente per paura di giocarmi la loro stima (vedi Perche' siamo infelici?) , stima di cui spesso non me ne importa un fico secco.
Tutta questa autoanalisi da quattro soldi per dire che la gente litiga spesso e volentieri ma il più delle volte non ce ne sarebbe bisogno. Basterebbe ascoltare con calma le ragioni dell'altro e scoprire che alla base del conflitto magari c'è solo un malinteso.
Recentemente in ufficio mi sono arrivate da una mia collega di un'altra sede, che di solito è molto precisa, delle pratiche incomplete. Poichè tra i dipendenti pubblici purtroppo lo sport nazionale è riuscire-a-far-fare-agli-altri-quello-che-dovresti-fare-te, ho preso subito male la cosa pensando che la mia collega volesse mollarmi, per un motivo che non condividevo, la conclusione di queste pratiche.
L'istinto sarebbe stato quello di alzare il telefono e dirgliene quattro. Il mio super Io di cui sopra invece mi diceva di lasciar correre e di finire le pratiche in silenzio. Il mio raziocinio mi diceva invece che lasciando perdere la cosa oggi si sarebbe creato un precedente e che un domani sarebbe stato difficile rivendicare il mio diritto a non occuparmi di questo lavoro che spetta a lei.
Alla fine ho trovato la soluzione: le ho scritto un email (la mia timidezza mi fa esprimere in modo più puntuale per iscritto, a parole ho sempre paura di impappinarmi o di non sapere cosa rispondere) nel quale, con molta cautela ("ci deve essere un malinteso", "se non ho capito male", ecc.) le scrivevo che quel tipo di pratiche mi dovevano arrivare complete. Ha funzionato: mi ha scritto scusandosi e promettendomi di finire lei il lavoro.
Questo piccolo episodio è stata una gradita conferma di come tante volte (non sempre purtroppo) confrontandosi in modo civile e pacato, con un briciolo di umiltà, si evita di litigare. Chissà se, applicando in larga scala il metodo, si potrebbero addirittura evitare le guerre!
Tutta questa autoanalisi da quattro soldi per dire che la gente litiga spesso e volentieri ma il più delle volte non ce ne sarebbe bisogno. Basterebbe ascoltare con calma le ragioni dell'altro e scoprire che alla base del conflitto magari c'è solo un malinteso.
Recentemente in ufficio mi sono arrivate da una mia collega di un'altra sede, che di solito è molto precisa, delle pratiche incomplete. Poichè tra i dipendenti pubblici purtroppo lo sport nazionale è riuscire-a-far-fare-agli-altri-quello-che-dovresti-fare-te, ho preso subito male la cosa pensando che la mia collega volesse mollarmi, per un motivo che non condividevo, la conclusione di queste pratiche.
L'istinto sarebbe stato quello di alzare il telefono e dirgliene quattro. Il mio super Io di cui sopra invece mi diceva di lasciar correre e di finire le pratiche in silenzio. Il mio raziocinio mi diceva invece che lasciando perdere la cosa oggi si sarebbe creato un precedente e che un domani sarebbe stato difficile rivendicare il mio diritto a non occuparmi di questo lavoro che spetta a lei.
Alla fine ho trovato la soluzione: le ho scritto un email (la mia timidezza mi fa esprimere in modo più puntuale per iscritto, a parole ho sempre paura di impappinarmi o di non sapere cosa rispondere) nel quale, con molta cautela ("ci deve essere un malinteso", "se non ho capito male", ecc.) le scrivevo che quel tipo di pratiche mi dovevano arrivare complete. Ha funzionato: mi ha scritto scusandosi e promettendomi di finire lei il lavoro.
Questo piccolo episodio è stata una gradita conferma di come tante volte (non sempre purtroppo) confrontandosi in modo civile e pacato, con un briciolo di umiltà, si evita di litigare. Chissà se, applicando in larga scala il metodo, si potrebbero addirittura evitare le guerre!
Davvero scrivere può essere una soluzione, sei sola, puoi cancellare se sbagli... Anch'io adotto questa tecnica o a volte, come dici tu, preferisco tacere anche se sono molto impulsiva è la mia prima reazione sarebbe arrabbiarmi... Con l'età si sempera anche un po' il proprio carattere. Un abbraccio Giulia
RispondiElimina(Non importa essere lenti nella lettura, a volte è meglio perchè assapori meglio il libro e lo comprendi di più)
Anch'io sono contro le litigate aggressive.. forse perchè abbiamo lo stesso carattere!!
RispondiEliminaSecondo me poi, la litigata è meglio evitarla, ma talvolta, se fatta in modo costruttivo è anche sinonimo di crescita.. qualche volta uno schiaffo che ti rimette i piedi per terra, altre volte un modo (brusco) per capire i limiti e le criticità dell'altro.
L'importante è mantenere ognuno il rispetto per l'altro, limitare la litigata al semplice fatto in sè (non allargando quindi il discorso), cercare senza pregiudizi una risposta e soprattutto, tra un botta e risposta, avere anche l'umiltà e il coraggio di scusarsi per i propri errori.
Scusa la lungaggine ;-)
sPunto
Ciao Artemisia,
RispondiEliminaeccomi approdata nel tuo blog bello e divertente.
Il giardino responsabile mi ha fatto veramente sorridere,il mio terrazzo è assolutamente irresponsabilissimo, non ti dico la fatica per mantenerlo!!!!!!
Ciao Artemisia,
RispondiEliminaeccomi approdata nel tuo blog bello e divertente.
E' la terza volta che provo ad inserire un commento, spero che sia quella fortunata.
Il post sul giardino responsabile mi ha fatto ridere tanto, io ho un terrazzo assolutamente non responsabile, non ti dico che fatica!!!!!
ancora una volta, qunado ho dei dubbi, credo che la cosa migliore sia l'equilibrio. Cioè una persona litigiosa è squilibrata, pero' occorre anche far valere le proprie ragioni quando serve, senza violenza, con calma ma determinazione.
RispondiEliminabacio
con l'avanzare dell'età ho imparato a... morsicarmi la lingua e a riflettere
RispondiEliminaspesso così trovo una versione diversa e una soluzione non aggressiva
poi parlo anche ma è tutta un'altra cosa, xchè mi è passata la rabbia e divento pacata e più responsabile di ciò che dico
hai mai letto il libro di daniel Goleman L'intelligenza emotiva ed Bur?
x me è stato fondamentale leggerlo parecchi anni fa x imparare ad usare l'intelligenza delle emozioni, cos' necessaria sul lavoro
e sono sempre più convinta che si può dire tutto, ma c'è modo e modo di dire le cose, sempre e comunque!!!
ciao un saluto erica