Qui avevo pochi mesi. Dall'abitino leggero di mia madre e dalla capote tirata giù si capisce che siamo in piena estate. Sono "alla guida" della Cinquecento di mio padre: la sua prima auto. Una grande conquista allora per un giovane avere un'auto. Forse i ragazzi di oggi la danno un po' troppo per scontato. Particolare piccante: noto che avevo già il neo sulla coscia sinistra.
Questa foto purtroppo è un po' sciupata ma l'ho voluta pubblicare per l'oggetto che vedete in primo piano: un giradischi con tanto di 45 giri. Siamo sempre nell'estate del 1963 ed io, seduta sul seggiolone ancora non mi dilettavo ad inserire i 45 giri nel mangiadischi come avrei fatto di lì a qualche anno.
A proposito di apparecchi elettrici ecco spuntare, in quest'altra foto, dietro le mie gambine nude una grossa radio a valvole, che faceva bella mostra sul mobile. Anche il vestitino di mia madre (sulla destra) ci rivela la moda di quel tempo (e anche la sua magrezza). Se penso che mia nonna Vanda (sulla sinistra) aveva l'età che io ho oggi!
A proposito di apparecchi elettrici ecco spuntare, in quest'altra foto, dietro le mie gambine nude una grossa radio a valvole, che faceva bella mostra sul mobile. Anche il vestitino di mia madre (sulla destra) ci rivela la moda di quel tempo (e anche la sua magrezza). Se penso che mia nonna Vanda (sulla sinistra) aveva l'età che io ho oggi!
Ci avviciniamo a Natale ed ecco i giocattoli di quarantacinque anni fa. Un automobilina di metallo (la plastica ancora non imperversava del tutto)e un paperotto di gomma tra le mani di mia nonna.
Sulla destra troneggia il primo e mitico frigo dei miei genitori, un possente e indistruttibile FIAT. Sul frigo si intravvede appena un vaso di ceramica regalato da mio nonno che viveva a Montelupo Fiorentino (zona di ceramisti) e che ho ancora (grazie a mia madre che non butta via nulla).
Ma ecco le vetrine natalizie della mia infanzia: molte palle di vetro per l'albero, qualche bambola e diverse macchinine. Niente Winx o Gormiti.
Di questa foto non so bene l'anno.Ma ecco le vetrine natalizie della mia infanzia: molte palle di vetro per l'albero, qualche bambola e diverse macchinine. Niente Winx o Gormiti.
Presumo di avere circa tre anni e stringo la bambola preferita del momento. Si chiamava Roberta e, portento della tecnologia, cammina! Come sono orgogliosa di questo vestitino (insolito per me sempre sportiva) che mi fa sembrare più bambola di Roberta! Ma almeno così gli estranei una volta tanto non mi prendono per un bambino, io che ho sempre i capelli corti e i pantaloncini. Sono sulla terrazza della nostra casa (nostra si fa per dire in quanto siamo in affitto e solo dopo molti anni e molti sacrifici i miei riusciranno a comprarsi un appartamento). Siamo al settimo piano di un palazzo di periferia ed infatti la vista è costituita soprattutto da altri palazzi fine anni cinquanta inizio anni sessanta (anche se essa si estende fino al Cupolone ed alle colline).
Questa foto invece porta dietro l'annotazione della data: 1966 (chissà perché andava tanto di moda fare fotografie davanti allo specchio).
Sono nella camera dei miei genitori. Si nota l'arredamento delle camere da letto che dovevano durare tutta una vita. Armadio di legno lucido con un grande specchio e tappezzeria a fiori. Sapete cosa è l'oggetto misterioso sullo sfondo a sinistra? L'unico televisore di casa: a valvole, in bianco e nero, talmente prezioso che veniva coperto perché non prendesse polvere.
Sono nella camera dei miei genitori. Si nota l'arredamento delle camere da letto che dovevano durare tutta una vita. Armadio di legno lucido con un grande specchio e tappezzeria a fiori. Sapete cosa è l'oggetto misterioso sullo sfondo a sinistra? L'unico televisore di casa: a valvole, in bianco e nero, talmente prezioso che veniva coperto perché non prendesse polvere.
Ed infine eccomi un po' più grandicella (ma neanche tanto visti gli incisivi mancanti) con il mio vestito cucito dalla mamma. Sono sempre nella sua camera ma davanti al cassettone questa volta, su quale spicca un orologio carillon a forma di gondola veneziana. Mi ricordo che, mentre suonava, il gondoliere e la ballerina si muovevano a tempo.
Grazie ad Unodicinque per l'idea.
Vedo che siamo tutti in vena di ricordi!!!!
RispondiEliminaAnche Maurizia ed io oggi ci siamo lasciati prendere dai tempi andati. Sarà stato che oggi "l'aquila" è venuto a pranzo a casa nostra e poi ha passato il pomeriggio a fare il presepe, proprio come in quel tempo in cui era ancora nel nido.
Pace e benedizione
Julo d.
Come accade spesso, mi hai semplicemente deliziato !! Chi quegli anni li ha vissuti e chi no si approccia in maniera diversa a questi vostri "come eravamo". A me sembra quasi di vedere e sentire parlare di un "periodo mitico", una sorta di leggenda, tanti sono gli anedotti e i racconti, le foto e i ricordi, e con quanto affetto sempre ! Non so se tra vent' anni potrò mettere lo stesso affetto in un mio ipotetico "come ero" !
RispondiEliminaDi sfuggita:non sei cambiata molto da come eri nell' ultima foto, e soprattutto, nella foto con tua madre e tua nonna ho faticato a capire che tu eri la bambina e non la donna a destra: vi assomigliate tanto tanto !
Julo: un abbraccio a te, Maurizia e all'aquilotto!
RispondiEliminaBelphagor: che carino! Sì è vero. Io e mia madre ci assomigliamo abbastanza ma io non sono mai stata magra come era lei :-(
Stai tranquillo: anche per te verrà il momento del bel tempo che fu! Non avere premura.
grazie per la citazione :o) Questi viaggi all'indietro sono si pieni di malinconia ma anche di stupore. Perché , secondo me, ci sono periodi storici che segnano cambiamenti più marcati, una discontinuità che avvia un' epoca nuova. Io sono nato nel '52, la guerra era in fondo finita da poco e si ricominciava veramente da zero; quindi ho vissuto tutto quel desiderio di migliorare la propria condizione sociale, quello sforzo immenso di riemergere dopo le privazioni degli anni bui. C'era una sorta di "verginità" nelle donne e negli uomini che si affacciavano alla vita. E poi il '68! Oggi mi fa rabbia chi ne parla come dell'inizio di tutti i mali di oggi, dimenticando invece quell'esplosione spesso gioiosa di vita, i colori, le grida, gli slogan , soprattutto il taglio netto con tutto quello che era stato in precedenza. E la musica.
RispondiEliminaGrazie Arte per aver dato il tuo contributo e vorrei dire a Belphagor, che so comunque rispettoso di questi nostri viaggi a ritroso, che la testimonianza diretta di avvenimenti e costumi che ci hanno preceduto è un'esperienza preziosa per capire da dove veniamo.
Mi hai riportato indietro negli anni, quando mi affacciavo all'adolescenza.
RispondiEliminaNon lo so se dipende dal fatto che ero giovane, ma li ricordo come anni di gran fermento e di speranza.
Cominciava il benessere e noi ci rendevamo conto che saremmo vissuti meglio dei nostri padri.
Le tue foto evocano una grande tenerezza e una bella famiglia.
Grazie di aver condiviso quei momenti con noi.
Ciao
Sileno
me che bello!!!
RispondiEliminaseıamente come mı pıaccıono le foto!! (soprattutto quelle ın bıanco e nero!!!) davvero delızıata, grazıe =)
Bellissimo! :-)
RispondiEliminaMi sono soffermato davanti alla sesta foto, quella di te davanti alla vetrina di natale.
Ma che faccia incazzusa! ;-)
Be si son piu' belle queste immagini che le parole rivolte al Brunetta di turno! A me rasserena sempre soffermarmi sulle foto del passato, non solamente le mie ma anche quelle dei miei parenti, ne ho parecchie e tutte tenute alla perfezione, per me sono dei cimeli da collezione. Pensa che in una delle mie passeggiate ho recuperato praticamente dalle immondizie una vecchia foto di una signora con attorno 8 cuccioli di san bernardo... era meravigliosa e non capisco come abbiano potuto gettarla!
RispondiEliminaUn caro saluto
Dona
Bellissima idea. Complimenti per il tuo tuffo nel passato.
RispondiEliminaAnche mia nonna (l'unica che ho visto, quando ero piccolo) aveva se non sbaglio un orologio a forma di gondola come il tuo, vostro.
Si, si, penso proprio di si.
Mi fai ricordare quando andavo da lei a mangiare 'la pappa al pomodoro' e di quando mi regalarono il mio primo, penso, giocattolo, un aereoplano che si muoveva con un telecomando che oggi ho ancora.
Grazie per la tua presenza nel mio guesbook!Ora capisco chi è quella bimba felice.
RispondiEliminaCristiana
Bellissima idea, Arte...mi hai fatto venire voglia di andare a casa dei miei a recuperare le foto di quell'epoca, e passarle allo scanner per fare la stessa operazione - ricordo...
RispondiEliminaSe ripenso alla mia infanzia (padre operaio Fiat, mamma casalinga, due figlioli), mi tornano in mente un sacco di dettagli meravigliosi: l'appartamento di Torino - una camera e cucina senza riscaldamento, con soltanto la stufa di ghisa a legna - in cui si viveva in quattro senza patemi, organizzando la sera i letti - ecco perchè poi mi son trovato bene a fare il camperista:-).
Pochi, adorati giocattoli.
Le gite in montagna (senza sci o accessori tecnologici).
E poi le 500, ed i viaggi fino dai parenti in Veneto che duravano un'intera giornata: il portapacchi carico di valigie, le ferie collettive alla Fiat con le partenze di massa alla chiusura della fabbrica. Ed il ritorno con le forme di formaggio sotto i sedili:-)))
Ed altre mille cose, ma per raccontarle sarà necessario un post.:-)
Non so se eravamo più felici: semplicemente, vivevamo come si poteva e come veniva, senza nemmeno porci il problema; e questo ci consentiva di godere di ogni attimo, di vivere giorno per giorno intensamente.
Mi fa piacere che vi sia piaciuta l'idea e aspetto le vostre gallerie di ricordi.
RispondiEliminaPandoro, ma di dove era la tua nonna? La pappa al pomodoro, se non sbaglio, e' un piatto delle nostre parti.
Uhm... la pappa col pomodoro, l'orologio a forma di gondola... non e' che siete parenti?
RispondiEliminaIo mi ricordo un orologio incastonato in una stautetta di ceramica a forma di cerbiatto che aveva mio nonno. Chissa' che fine ha fatto quell'orribile pezzo d'arte!
anch'io tendo spesso a viaggiare indietro nel tempo, pero' mi ritrovo con una grande malinconia, quindi ho deciso di pensare al presente, senza dimenticare il passato, ma nemmeno rimpiangerlo.. Speriamo di riuscirci.
RispondiEliminaciao
comunque complimenti per le belle foto..
RispondiEliminaGrazie Mirco. Ma in realta' io non lo rimpiango affatto il passato. Queste foto le guardo con tenerezza, ma non con rimpianto. Io ero piccola ed ero felice, ma so che i miei avevano grossi problemi economici ed anche una certa tensione in casa con mia nonna. Di buono c'era solo che eravamo tutti piu' giovani :-))
RispondiEliminaDecisamente un album ricco di ricordi dei bei tempi andati.. grandissimo e brillante post... specialmetne di questi tempi!
RispondiEliminaChe bellissima carrellata e quanti ricordi!
RispondiEliminami hai proprio fatto un regalo!
marina
Che bella carrellata di ricordi e che belle fotografie... E' bello consocerti di più. Un abbraccio, Giulia
RispondiEliminaCarissima, è da tanto che non passo a commentare da te. Ne ho fatti di progressi, da un mese ho anch'io un blog, non sono venuta prima, scusa! In questo mese ho cercato di imparare e l'affanno è stato quotidiano, ma ne è valsa la pena. Ho tanti amici nel Web ed ho fatto nuove scoperte. Questo post è veramente nostalgico, romantico e sentimentale. Che belle le tue foto, tornare indietro nel tempo è bello, rivedere come eravamo, come erano i nostri ambienti tocca il cuore e saltano agli occhi valori come la semplicità, la genuità, l'importanza della famiglia e dell'essere di quei tempi. Ti auguro una buona serata e ti lascio un abbraccio. Annamaria*
RispondiElimina(il mio blog:
isabel49.splinder.com)
Nono, è che io la chiamavo così perchè sentivo spesso quella canzone di ???? che faceva: "viva la pappaaaaaaaa, col pomo pomo pomo pomodorooo!"
RispondiElimina=)
Ciao Annamaria, sono contenta che ti sei lanciata anche tu nell'avventura! Vado subito a leggere il tuo blog.
RispondiEliminaPandoro: ma come fai a conoscere quella canzone? Era la mia preferita quanto avevo tre anni!!!
Voglio la gondola carillion: sarebbe perfetta nella mia collezione di oggetti kitsch. Dammela, chiedimi ciò che vuoi :-)
RispondiEliminaAnna: ho paura che se ne sia disfatta persino mia madre che non butta via nulla. Spiacente!
RispondiEliminaEheh! Anche io di cose ne so!
RispondiEliminaCommento di mamma: l'automobilina rossa non era di plastica ma di metallo, perchè era del mitico e viziatissimo zio Vito.
RispondiEliminaCommento di babbo: nella foto con la nonna e la mamma, sullo sfondo c'è la radio con ben 5 valvole.
RispondiElimina