venerdì 7 novembre 2008

Ospiti stranieri

Alessandro, nato a Napoli, è Assistent Professor all'Università di Duesseldorf
Carlo, nato a Piacenza, è Phd Student a Postdam
Giovanni, nato a Modena, lavora a Parigi
Cristina, nata a Faenza, lavora alla Durham University
Paolo, nato a Torino, è Post Doc in Spagna
Sono solo alcuni casi che mi capitano tra le mani quando liquidiamo collaborazioni scientifiche con ospiti stranieri. Certo anche gli stranieri veri, quelli nati all'estero, spesso e volentieri li vediamo finiti a lavorare in un paese diverso da quello di origine. Il ricercatore tedesco che lavora in Olanda, il Russo che è professore negli USA, ecc. Quando si sente parlare di "fuga di cervelli", espressione un po' ridicola, viene da pensare a scienziati famosi. Poi ti capitano fra le mani i documenti di identità di questi "ospiti stranieri" e vedi che si tratta semplicemente di ragazzi e ragazze, nati magari in provincia, e finiti a lavorare da qualche altra parte nel mondo. E allora pensi alla storia che ci sta dietro quel documento di identità. Pensi alla famiglia che li vede una volta ogni tanto quando c'è l'occasione. Pensi che forse ad Alessandro, Carlo, Giovanni, Cristina e Paolo sarebbe piaciuto fare il loro mestiere di ricercatore in Italia.
In ogni caso, fossi un giovane laureato, non avrei dubbi e andrei a lavorare all'estero, soprattutto in un paese europeo. Una ragazza di Bologna, Barbara, che lavora all'Università di Colonia, tempo fa mi spiegava quanti vantaggi aveva trovato in Germania dove, per esempio, può scalare dalle tasse tutto quello che le serve per il suo lavoro (acquisto di computer, libri, ecc.).
Chi glielo fa fare di tornare in Italia?

21 commenti:

  1. Mah, la vera domanda e' chi ce lo fa fare, a noi, che cervelli in fuga non siamo, di rimanere in questa italia fascistoide, ecco.

    Avessi l'opportunita' di farlo me ne andrei subito. Anzi... una opportunita' ce l'ho. Praticamente una carta verde sotto il cuscino... quasi quasi...

    ...vado a fare le valigie. Grazie per l'idea.
    Addiooooo!

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  2. Il brutto è DOVER andare via, ma io penso che sia una straordinaria esperienza andare a studiare o lavorare all'estero e che ogni ragazza/o italiano dovrebbe farla; dovrebbe spettarle per legge
    marina

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  3. No, Dario, aspettamiiiiii!

    Si', Marina, la cosa brutta e' non avere scelta. Io pero' andrei via non solo per motivi di lavoro ma anche per il resto (aria fascistoide, pochi servizi e inefficienti, ecc.). Personalmente non ho motivi per emigrare. Sono per fortuna "sistemata" (lavoro fisso e buono, casa, ecc.). Mi metto pero' nei panni dei giovani, penso alle prospettive che possono avere i miei figli e francamente piuttosto che trascinarsi fino a 35-40 anni precari sulle spalle delle famiglia, ecco, il passo lo farei.

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  4. Triste il paese dove la gioventù migliore è costretta, (e frequentemente non per scelta, ma per necessità), a emigrare.
    Un paese dove gli euro scorrono a fiumi in quiz demenziali propinati dalla televisione pubblica, dove i manager che per incapacità o disegno, portano alla bancarotta le aziende che gestiscono, sono retribuiti con stipendi e liquidazioni faraoniche,un paese dove i politici nominati dal potere, hanno emolumenti principeschi, confrontati con i loro colleghi di altri paesi Europei.
    Un paese che non investe nella ricerca, anzi mortifica i nostri giovani ricercatori con stipendi da miseria e precarietà ultradecennale.
    Nessuna meraviglia quindi se questi giovani se ne vanno; certo che andare all'estero può essere motivo di arricchimento culturale e anche finanziario, ma andare all'estero perché costretti dal bisogno e dalle mortificazioni, allontanati da un paese che si vanta di essere la quinta potenza mondiale è drammatico per tutti noi.
    Sileno

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  5. Uno dovrebbe scegliere di andare via e non essere costretto. E soprattutto in questo modo facciamo il male dell'Italia che, se continuerà così, diventerà il sud dell'Europa, come è successo al sud del'Italia. Anch'io trovo orribili queste definizioni "fuga dei cervelli" "eccellenze" e così via. Un abbraccio, Giulia

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  6. Be'... direi che indice del fenomeno che i cervelli se ne vanno per necessita' e non per volonta' sta nel fatto che i cervelli stranieri che se ne vanno dal loro Paese finiscono ovunque fuorche' in Italia.

    Ma che banalita' ho mai detto!?

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  7. Ma lo siamo già il sud dell'europa, e non solo geograficamente.

    La fuga di cervelli mi fa pensare a un dottore scemo che conosco: il suo cervello si è dato alla fuga; peccato che il resto sia rimasto qui. ;)

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  8. A proposito di quiz demenziali a cui accenna Sileno, consiglio di vedere a tutti il video di Neri Marcore' che imita il conduttore di Affari tuoi e con la sua consueta aria finta accattivante gli fa pagare tutti i debiti Alitalia ecc
    http://www.rai.tv/mpplaymedia/0,,RaiTre-Parlaconme%5E8%5E147647,00.html
    Si ride ma quel programma lo trovo veramente odioso.

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  9. Quale programma, odi? Affari tuoi (e bon, come non odiarlo?) o Parla con me (e perche', perbacco?)?

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  10. Affari tuoi, of course. Parla con me invece e' uno dei miei programmi preferiti come anche il grande Marcore' (che fa parte della mia listasalvagente). Avete visto anche l'outing della Gelmini che confessa di essere calabrese e di non capirci un tubo di scuola e di universita'? Imperdibile.

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  11. Come hai ragione Arte, via da queste sponde, dove alcuni assassini voglione levarci perfino i fondi _già destinati_...già destinati !!!!!
    Va buò, hai visto mai che davvero me ne vado a dottorarmi a Tolosa !

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  12. ...non datemi addosso: io non reggo più manco "Parla con me". Per vendere film e libri di "sinistra" si va a "Parla con me" o da Fazio. Non so...: vedo finzioni anche lì...
    Andare all'estero? Francamente non riesco a vedere soluzioni per l'Italia...

    depresso

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  13. Giam... ho paura che se non vuoi veder vendere niente devi spegnere la tv. Che, per altro, non sarebbe nemmeno una cosa sbagliata.
    E' che vendere e' proprio lo scopo della tv.

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  14. Dai, giam. Primo non ti deprimere. Secondo perche' dovremmo darti addosso? Ognuno guarda quello che gli pare in TV. A me piace "Parla con me". O meglio, piaciono Marcore', Celestini, la Cortellesi quando c'era, la Guzzantina (Sabina per niente), la Banda Osiris. Trovo interessanti alcune interviste della Dandini (non tutte). Trovo pietoso Vergassola e ripetitivo Rivera. Tutto qui. Non e' che scelgo in base al fatto che e' di sinistra. Ballaro' per esempio non mi piace. Di Fazio guardo pochissimo (quasi esclusivamente il pezzo di Albanese). Tutto qui.
    In realta' ha ragione Dario: la cosa migliore e' spengerla la TV.
    O semmai, come faccio io, guardare sempre tutto registrato in modo da scorrere la pubblicita' e tutte le parti che non interessano.

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  15. ...infatti non guardo quasi per niente la tv... Ho scperto che siamo una delle famiglie che giarda meno la tv: abbiamo una sola tv in sala (di quelle che ogni tanto gli devi assesta' una botta per vedere meglio), mentre noi si mangia in cucina; i figli usano internet (litigi: abbiamo un solo PC); certe volte accendo la tv per farmi rimbeccillire un po' da qualche film ammericano, ma poi mi viene la nervatura (intendesi: mi innervosisco) e manco quello riesco a vede'; non amo il calcio (l'unico sport amato è stato la pesca subacquea, notoriamente privo di spalti e tribune); pur essendo ancora sensibile al fascino femminile, le ragazzine con il culetto in bella vista che ballano e dicono "scopami-scopami", le prenderei a schiaffoni e mi anaeroticizzano.
    Seguo molto "Report", ma l'ultima puntata ho deliberatamente evitato di guardarla, che senno' dormivo male...
    Ieri sera ho guardato "Anno Zero" per Obama. Tutti entusiasti. Zucconi un latro po' e mi si metteva a piangere. D'accordo: anche a me istintivamente mi resta pure simpatico Barak, anche io avverto la speranza che accende, anche io ho sussulti a sentirlo parla'. Poi mi chiedo: ma davvero riuscirà? come? chi sarà disposto a rinunciare? ed a cosa ed a quanto? gli edge-found si fionderanno sulle energie pulite et similia e ci faranno derivati anche lì? quanto della mirabile biografia di Obama e signora è frutto di manipoli di press-agent?

    ...scusate l'off-topic...

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  16. Anch'io, Giam, non riesco ad appassionarmi troppo per l'elezione di Obama, anche se la vedo sicuramente una cosa positiva. Rimando al post sul blog di Dario che esprime esattamente il mio pensiero.
    Anche noi abbiamo una televisione in quattro che sta quasi sempre spenta. I ragazzi ci vedono le sacre partite (forse i Simpson all'ora di pranzo, non lo so, non ci sono a casa e chissa' che succede). Per mio marito potremmo tranquillamente venderla. Io registro tutto quello che mi interessa tramite vcast e me lo guardo sul PC con calma quando ho voglia e tempo (qualche film, Report, Anno Zero, Parla con me, Le storie di Augias, Blu notte, qualcosa di Fazio, La storia siamo noi).
    Ecco, per quanto riguarda i PC abbiamo raggiunto la pace familiare solo da quando ne possediamo uno a testa!

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  17. Volevo scrivere che , pur non essedo giovane laureata, mi domando anche io cosa ci sto a fare qui in Italia. Ma vedo che lo ha già scritto Dario.
    Ti pareva :-)

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  18. Mi unisco a Marina e Giulia...La cosa avvilente è dover andare all'estero per necessità o perchè no ti prendono in considerazione.Un esperienza all'estero,però,aiuta a comprendere e a farsi comprendere.
    Cristiana

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  19. ARTEMISIA,cara Artemisia,ho preso il primo facsimile che ho trovato
    Ora ho corretto.
    Ciao
    Cristiana

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  20. Se penso a questa cosa mi deprimo!
    Come se non bastassero gli altri mille motivi per deprimersi che ci hanno fornito e ci forniscono i nostri governanti di destra e di sinistra.

    Per non deprimermi devo scegliere:
    O me ne frego?
    O mi incazzo?

    Ho scelto:

    M'INCAZZO COME UN BUFALO INFURIATO!

    (Come dici anche tu, quando ce vo, ce vo.)

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  21. Dai 20 ai 31 anni sono stata lavoratrice all'estero: USA, Pakistan, Iran, India
    Stupendo. E' stato un periodo fecondo e non esito suggerire a tutti qualche anno all'estero.
    Poi, come la maggioranza dei miei colleghi, siamo tornati con un bel gruzzoletto, tanta esperienza e abbiamo messo su la Nostra Azienda.
    P@ola

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