In questo periodo sono particolarmente stanca. Avverto dei segnali allarmanti di mancanza di lucidità (tipo versare le lenticchie nel bicchiere anziché nel piatto). Spero sia semplicemente la stanchezza e la mancanza di un adeguato numero di ore di sonno, altrimenti c'è veramente da preoccuparsi.
Una delle cause della mia stanchezza (certamente non la sola) è che da qualche mese (direi dal rientro dalle ferie) mi ritrovo un carico di lavoro maggiore del normale: e' un continuo fare le corse per rispettare le scadenze, grane da risolvere, conflitti da mediare, complicazioni anche per le operazioni di routine. Un'emergenza dopo l'altra. Mi sembra di non riuscire mai a mettermi in pari. Per esempio ultimamente abbiamo fatto di tutto per far rientrare numerosi pagamenti entro una certa data passata la quale sarebbero slittati, per motivi fiscali, all'anno nuovo. Ho fatto le corse per portare questi pagamenti ieri alla banca presso la quale abbiamo la tesoreria, ma, arrivata lì, ho appreso che, non essendoci il funzionario addetto a queste operazioni, questi mandati di pagamento non ce li potevano prendere in considerazione. Ma la banca è privata o pubblica?
Io continuo a prendermela e ad arrabbiarmi, poi improvvisamente, come un flash, mi viene in mente il ministro Brunetta e la sua crociata contro i cosiddetti "fannulloni".
Eh no, caro ministro, non solo io, come tanti dipendenti pubblici, non mi sento fannullona ma mi offendo pure. Anzi, sono proprio stufa di questi luoghi comuni secondo i quali i dipendenti pubblici non fanno un tubo. Certo che ci sono i fannulloni nella pubblica amministrazione! Ma tutti sanno benissimo chi sono. I dirigenti lo sanno per primi, ma allargano le braccia. Preferiscono non affrontare il problema e caricare gli altri del loro lavoro. E gli altri? Bischeri? Onesti? Coglioni? O semplicemente gente a cui piace fare le cose con un minimo di amor proprio? Gente che non riesce a tenere le pratiche lì ferme per dedicarsi ai fatti propri perché sa che quella pratica ferma potrebbe mettere in difficoltà la ditta o il collega che aspettano quel rimborso o quel compenso?
E comunque che strumenti hanno i dirigenti per far lavorare i veri fannulloni? Oltre ad una bella ramanzina che possono fare?
Talvolta con la mia collega che, come me, è capufficio ci sfoghiamo. Ci sono nostre impiegate che non rispettano l'orario di lavoro. Niente di eclatante, per carità. Ci saranno casi ben peggiori. Ad esempio, dilatano la pausa pranzo (che sarebbe prevista di mezz'ora, leggasi MEZZ'ORA) per andare dal parrucchiere o andare a casa a preparare il pranzo alla figlia, ecc. Che fare? Fare una telefonata anonima ai carabinieri? Denunciarle alla magistratura?
Non ci siamo. Caro ministro, non è con i suoi spot che si rimedia ai mali dell'amministrazione pubblica.
I dipendenti pubblici non si dividono in fannulloni di sinistra iscritti alla CGIL da una parte e onesti lavoratori di destra dall'altra. Non è così. I lavoratori pubblici (ma anche privati a quanto di mi dicono amiche che lavorano in grandi aziende) si dividono in quelli che si prendono a cuore quello che fanno e quelli che se ne fregano. Stop. E' solo incoraggiando e incentivando i primi che si combatte i secondi. Non c'è verso: il senso del dovere, la capacita' di iniziativa o ce l'hai o non ce l'hai. Non c'è coercizione che tenga.
Scusatemi per questo sfogo. Era tanto che ce l'avevo sullo stomaco.
Una delle cause della mia stanchezza (certamente non la sola) è che da qualche mese (direi dal rientro dalle ferie) mi ritrovo un carico di lavoro maggiore del normale: e' un continuo fare le corse per rispettare le scadenze, grane da risolvere, conflitti da mediare, complicazioni anche per le operazioni di routine. Un'emergenza dopo l'altra. Mi sembra di non riuscire mai a mettermi in pari. Per esempio ultimamente abbiamo fatto di tutto per far rientrare numerosi pagamenti entro una certa data passata la quale sarebbero slittati, per motivi fiscali, all'anno nuovo. Ho fatto le corse per portare questi pagamenti ieri alla banca presso la quale abbiamo la tesoreria, ma, arrivata lì, ho appreso che, non essendoci il funzionario addetto a queste operazioni, questi mandati di pagamento non ce li potevano prendere in considerazione. Ma la banca è privata o pubblica?
Io continuo a prendermela e ad arrabbiarmi, poi improvvisamente, come un flash, mi viene in mente il ministro Brunetta e la sua crociata contro i cosiddetti "fannulloni".
Eh no, caro ministro, non solo io, come tanti dipendenti pubblici, non mi sento fannullona ma mi offendo pure. Anzi, sono proprio stufa di questi luoghi comuni secondo i quali i dipendenti pubblici non fanno un tubo. Certo che ci sono i fannulloni nella pubblica amministrazione! Ma tutti sanno benissimo chi sono. I dirigenti lo sanno per primi, ma allargano le braccia. Preferiscono non affrontare il problema e caricare gli altri del loro lavoro. E gli altri? Bischeri? Onesti? Coglioni? O semplicemente gente a cui piace fare le cose con un minimo di amor proprio? Gente che non riesce a tenere le pratiche lì ferme per dedicarsi ai fatti propri perché sa che quella pratica ferma potrebbe mettere in difficoltà la ditta o il collega che aspettano quel rimborso o quel compenso?
E comunque che strumenti hanno i dirigenti per far lavorare i veri fannulloni? Oltre ad una bella ramanzina che possono fare?
Talvolta con la mia collega che, come me, è capufficio ci sfoghiamo. Ci sono nostre impiegate che non rispettano l'orario di lavoro. Niente di eclatante, per carità. Ci saranno casi ben peggiori. Ad esempio, dilatano la pausa pranzo (che sarebbe prevista di mezz'ora, leggasi MEZZ'ORA) per andare dal parrucchiere o andare a casa a preparare il pranzo alla figlia, ecc. Che fare? Fare una telefonata anonima ai carabinieri? Denunciarle alla magistratura?
Non ci siamo. Caro ministro, non è con i suoi spot che si rimedia ai mali dell'amministrazione pubblica.
I dipendenti pubblici non si dividono in fannulloni di sinistra iscritti alla CGIL da una parte e onesti lavoratori di destra dall'altra. Non è così. I lavoratori pubblici (ma anche privati a quanto di mi dicono amiche che lavorano in grandi aziende) si dividono in quelli che si prendono a cuore quello che fanno e quelli che se ne fregano. Stop. E' solo incoraggiando e incentivando i primi che si combatte i secondi. Non c'è verso: il senso del dovere, la capacita' di iniziativa o ce l'hai o non ce l'hai. Non c'è coercizione che tenga.
Scusatemi per questo sfogo. Era tanto che ce l'avevo sullo stomaco.
Civil servant, il mio primo post sull'argomento scritto in era ante-Brunetta.
Caro Brunetta, quanta miopia..., un'interessante (anche se un po' lunga) e accorata lettera di un funzionario pubblico.
Nella foto: il luogo del mio sudore (si fa per dire)
Un articolo per concludere il tuo post: http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=35985&sez=HOME_ECONOMIA
RispondiEliminaArte, è difficile essere "onesti" (nel senso più lato del termine), e i momenti peggiori sono quelli in cui uno si chiede se ne vale la pena...
RispondiEliminaMai fare di tutta l'erba un fascio, diceva qualcuno.
RispondiEliminaLodevole post.
Rino.
Uno sfogo sacrosanto. Il punto è che si generalizza e non si cerca invece di isolare chi davvero ha quel comportamento.
RispondiEliminaOggi si spara nel mucchio e si fa solo tanta demagogia.
Ciao
Daniele
Ciao Daniele, ben trovato. Qualcosa mi dice che ci conosceremo presto. :-)
RispondiEliminahai tutta la mia solidarietà.
RispondiEliminada anni bazzico nella p.a. perchè ci lavora mia madre a anche mio marito in diverse, e ci ho lavorato anch'io.
I fannulloni ci sono eccome, soprattutto negli enti grandi, ma poi senti raccontare le stesse cose da amici che lavorano in grandi aziende (di questo nessuno parla, invece). I primi spesso sono i dirigenti.
E come sempre ci sono quelli che lavorano, che vengono danneggiati dai fannulloni, sia come immagine che nella serenità sul lavoro.
La crociata di Brunetta è scandalosa perchè piglia dentro tutti, frustrando ancora una volta chi fa il suo invece di proteggerlo da chi non lo fa. Con il rischio di far passare a tutti la voglia di lavorare.
Ma non è un caso, è solo un modo di incattivire l'opinione pubblica, così da convincerla che la p.a. non serve ed è un'inutile sperpero e operare tagli indiscriminati con il plauso "del popolo italiano". E' una pura e semplice strumentalizzazione con fini precisi.
E' un'opinione personale, ovviamente.
Anche la mia è un'opinione personale, ma sai come gongolano quelli che in un'altra epoca erano definiti "qualunquisti" e oggi sono i benpensanti che scaricando il loro livore contro i dipendenti pubblici, si autorisarciscono dalla paura che hanno di essere scoperti, perché lavorano in nero e non pagano tasse.
RispondiEliminaOggi hanno trovato il loro campioncino che cavalca il qualunquismo in cambio di un pugnetto di voti; non credo che dopo la cura Brunetta i lavoratori del settore pubblico saranno più motivati e i fanulloni, (che si annidano in tutti gli strati della società), saranno puniti.
Ciao
Sileno
Rettifico: fanulloni in fannulloni.
RispondiEliminaDici bene Liber: "con il rischio di far passare a tutti la voglia di lavorare". Peccato (o per fortuna) che la voglia di lavorare (o amor proprio che dir si voglia) è talmente radicata in chi ce l'ha che, non lavorando, sarebbe il primo a star male. Su questo forse si conta.
RispondiEliminaConcordo pienamente.
RispondiEliminaNon sopporto queste generalizzazioni che ti costringono, per esempio, agli "arresti domiciliari" anche se ti sei rotto un braccio. E' ovvio che con un braccio rotto non puoi lavorare, ma perché devo stare confinato in casa tutto il giorno per questo? Cos'è una punizione?
Ingiustizia pura.
Ti capisco proprio Artemisia! Io provavo la stessa rabbia quando mi sentivo dare della nullafacente in quanto insegnante! Mi dispiace che tu sia così pressata da tante incombenze in questo periodo. Non c'è nessuno cui tu possa scaricarne qualcuna?
RispondiEliminati abbraccio, marina
quello di Brunetta è uno spot esattamente come quello sulla sicurezza: pura semplificazione. Non risolve nulla ma fa arrivare alla gente un messaggio esplicito. Indicare un nemico aiuta a canalizzare il malessere di una società che non sa più dialogare, distinguere e, ahimè, più di tutto non ha voglia di sforzarsi nemmeno un po' per capire che i problemi a volte sono complessi. D'altra parte cosa ha fatto la Gelmini? La scuola non funziona: grembiulino, cinque in condotta e via andare.
RispondiEliminaUna volta ho sentito Mantovano affermare l'utilità del maestro unico per superare il trauma che i bambini avrebbero nel passare da una figura di riferimento unica (a suo dire) cioè la famiglia ad una situazione, la scuola appunto, dove le figure diventano due o tre. Ecco direi che la semplificazione aiuta la gente a non porsi tanti problemi, indica un obiettivo semplice da "abbattere" e lascia credere che quella sia la soluzione.Poi basta non parlare più di sicurezza in tv o diffondere numeri a caso sulla diminuzione dell'assenteismo.
Grazie a tutti per la solidarietà.
RispondiEliminaMarina: tocchi un tasto dolente. Confesso che la mia capacità di delega (quello che tu chiami "scaricare) difetta alquanto. Delegare, che comporta istruire e poi verificare, fa fatica. Spesso far da sè è più immediato dà più sicurezza sui risultati. Lo so che è sbagliato. Me lo ripeto continuamente e mi sforzo di cambiare ma poi ci ricasco. E comunque vedi, il fatto di essere capufficio (con relativa indennità) per me vuol dire prendermi a cuore tutte le faccende del mio ufficio. Lo so anche questo forse non è corretto. Mi sento il dovere di guadagnarmi quell'indennità. E allora se manca il magazziniere mi sento in dovere di andare a ritirare il pacco dal corriere, se manca la collega degli ordini o delle fatture (magari assente ingiustificata!) mi sento in dovere di servire l'utente al posto suo. Lo so. E' sbagliato ma non è facile modificare il proprio comportamento. Si ricasca sempre lì. Poi mi do di stupida, però ci ricasco. Scusatemi!
Denuncia per diffamazione?
RispondiEliminaDiffamazione di chi, Pandoro?
RispondiEliminaUn post davvero ben fatto ed interessante!!
RispondiEliminaConcordo con te di non fare un erba un fascio..ma una piccola regolata bisognava darla..
Benvenuto, Dual. Non ho capito a quale regola ti riferisci. Io non mi riferisco a nessuna norma in particolare, mi riferisco alla campagna denigratoria di una categoria. Le norme sulle assenze per malattie non mi trovano d'accordo ma non sono la cosa più grave. Le accetto pure, ma solo se sono affiancate da un'operazione di moralizzazione generale che entri nel merito di chi fa il proprio dovere e chi no. Lo so che è difficile, lungo e faticoso ma è l'unica strada giusta e anche efficace, il resto è spot. Chi si dava malato può anche aver rinunciato all'assenza, ma, stai pur certo, la sua presenza non sarà produttiva. Abbiamo risolto qualcosa?
RispondiEliminaRagionissima... del resto sai come la pensoa a riguardo. Un abbraccio, Giulia
RispondiEliminaTi racconto questa:un collega di mio marito(statale) dopo essere smontato dal servizio verso le 23.30 la mattina successiva doveva presentarsi a lavoro alle 7.30.Non arrivava e casualmente è stato trovato in macchina che dormiva ubriaco fradicio ,naturalmente la macchina parcheggiata all'interno del recinto del luogo di lavoro,incapace di svolgere le sue funzioni di AUTISTA!!Forse è a soggetti come questi a cui si rivolge Brunetta.
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