lunedì 23 novembre 2009

Leggere e scrivere


Leggere

Elisabetta Rasy nel suo libro "Memorie di una lettrice notturna" dipinge venticinque ritratti di autrici del Novecento alle quali si sente particolarmente legata ma più che altro racconta il suo amore viscerale per la lettura. Una passione che risale all'età di otto-nove anni quando essa, come ci racconta a Fahrenheit Radio 3, non sapeva che i libri avessero un autore e pensava che le storie si autorappresentassero. Solo dopo qualche anno ha scoperto che dietro un libro c'è una persona che lo scrive, con le sue virtù e le sue fragilità, e che può anche essere una donna. Sono sicura che molti amici blogger, che so essere lettori forti, si ritroveranno in questo amore quasi morboso verso la lettura e verso l'oggetto libro che racconta Elisabetta Rasy: la sensazione tattile delle prime copertine di finta pelle, la rilettura ossessiva di alcuni libri (pare che abbia letto un centinaio di volte Piccole donne), il fatto che spesso non si ricorda molto di un libro ma si ricorda benissimo il posto o la circostanza dove si è letto.
Leggere per la Rasy non è un evasione ma un invasione nella realtà, uno strumento per essere più presenti al mondo. Ricorda di essere stata rimproverata a scuola perchè leggeva sotto il banco Il Rosso e Nero. Ve l'immaginate oggi un ragazzo o una ragazza che leggono di nascosto sotto il banco? Io no. I suoi genitori la rimproveravano perchè leggeva fino a tarda notte, mentre adesso è assai più comune lamentarsi perchè i nostri figli non leggono.

Scrivere

Anche nella puntata di Le Storie Diario Italiano, dove è stato ospite Luca Ricci autore dell'ironico racconto "Come scrivere un best seller in 57 giorni", si è parlato di libri ma dall'altro punto di vista: quello di chi li scrive. Pare che il consulente dell'editore del primo manoscritto della Recherche di Proust abbia commentato che "non capiva come un individuo avesse bisogno di scrivere trenta pagine per descrivere come si rivoltava nel letto prima di dormire".
In effetti, come ha detto anche Luca Ricci, oggi bisogna essere veloci a tutti i costi, anche e soprattutto nella cultura. Un tempo si poteva fare zapping solo con la televisione mentre oggi si può fare surfing (pare che si dica così) in rete saltando da un pagina all'altra senza necessariamente finire di leggerle. Una forma di conoscenza tutta improntata sulla superficie e sulla velocità. Mi è parsa interessante la definizione che l'ospite ha dato del linguaggio letterario che è tale non semplicemente perchè è scritto (anche un email, un SMS, una chat sono scritte ma sono semplicemente forme orali trascritte) bensì perchè "oppone resistenza". Non so se ho capito bene questo concetto però devo dire che l'ho associato subito al confronto che capita di fare tra i blog e facebook. Non voglio di certo affermare che i blog sono letteratura, ma per me scrivere un post comporta una riflessione, qualcosa che si pondera e poi si scrive (e, per quanto mi riguarda, si rilegge e si ritocca più volte). Penso che invece facebook, twitter o le chat siano invece parole scritte d'impulso.

Come invidio chi ha un rapporto con la lettura come quello descritto da Elisabetta Racy perchè, io al contrario, ho ben presente "la resistenza" che i libri mi oppongono!

9 commenti:

  1. Profonda riflessione sulla lettura e nel contempo altrettanto profonda riflessione sulla lettura nei nostri giorni; ormai veramente si macina tutto a ritmi forsennati, ma quanto di quello che ingurgitiamo alla fine resta e da frutto?
    IO, devo rallentare.
    Un abbraccio
    Sileno

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  2. Oh, si, i libri oppongono davvero un sacco di resistenza: non solo alla nostra comprensione, ma anche alla nostra dispersione:-)
    Nel senso che affrontare quelle 100-200-500 pagine obbliga a focalizzare il cervello su una cosa sola per volta...ed usarlo a fondo, cosa che oggi è sempre più difficile, distratti dagli infiniti "rumors" in cui siamo immersi.

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  3. Mi procurerò senz'altro il libro della Rasy, come tu giustamente sottolinei sembra scritto apposta per noi drogati di lettura lol. Quanto alla differenza tra blog e social network, è un tema molto interessante, che mi piacerebbe approfondire - ma prima dovrei trovare il tempo e la voglia di andarci, su Facebook, per "studiarlo sul campo". Per ora non è molto che ho scoperto i blog, e mi piacciono (non tutti ovviamente) proprio perché c'è da leggere. Quel poco che ho visto di Twitter mi sembra un po' futile (ma ripeto ho visto poco).

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  4. secondo me se tu avessi più tempo a disposizione e potessi leggere quando ti salta la il libro al naso, diventeresti lettrice...
    marina

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  5. Il fatto stesso che tu legga non deve farti sentire indietro ad altri lettori: ci sono persone che non si approcciano neanche alla lettura e preferiscono qualcos'altro. Un tempo non c'erano le sollecitazioni di oggi e leggere era l'unica evasione, per cui moltissimi divenivano buoni lettori, tranne coloro che non sapevano leggere. Oggi tutto si è velocizzato, per forza sono tante le alternative, ma colui che sente la lettura continuerà a farlo, solo che bisogna anche saper leggere se lo si fa superficialmente, non porta frutti.
    Interessante post, come sempre cara.
    un saluto mattutino

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  6. I libri sono davvero una grande risorsa, quelli però che ti attirano perchè, come non tutte le persone ti piacciono, così non devono piacere necessariamente tutti i libri.
    Ma quando ne trovi uno che ti tocca il cuore, allora sì è una cosa molto bella.
    Concordo con Marina: un giorno vincerai la resistenza...
    Un abbraccio

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  7. Marina ha perfettamente ragione. E' una questione di tempo e anche di energia residua. Infatti in vacanza leggo molto di piu' e mi godo anche di piu' quello che leggo.

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  8. cara Artemisia leggerò sicuramente l'autrice di cui parli nel post
    io sono un vecchio topo di biblioteca ed adoro leggere da sempre
    i libri mi avvolgono per ore portandomi in un altro mondo, mi rilassano e mi allontanano dalla realtà quotidiana
    sono magici e alcuni veramente speciali
    io amo anche scrivere e non lascerei mai un blog per FB o Tw
    per nessun motivo al mondo
    un caro saluto erica
    mi spiace per il tuo molesto spammer

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