lunedì 19 settembre 2011

Ma perché tutto in questo periodo?


Dalla fine di agosto una specie di tour de force di feste, incontri, dibattiti, serate, occasioni. Prima la Festa Democratica sull'Informazione, poi l'Incontro Nazionale di Emergency, infine la Festa Regionale di Sinistra Ecologia Libertà. Vogliamo metterci anche il Festival del Viaggio e la Festa de Il Fatto Quotidiano? Praticamente tutti i giorni c'è qualcosa di un qualche interesse e ogni volta la difficile scelta tra i vari eventi concomitanti oppure tra il crollare a letto vinta dal sonno o infilare la porta di casa ed andare.
Alla Festa Democratica ho accuratamente evitato i big ed ho seguito invece con molto interesse altre iniziative minori ma molto più valide come la presentazione del libro "Informazione, istruzioni per per l'uso",  del giovane giornalista Giulio Sensi,  l'incontro con Debora Cartisano, conosciuta quest'estate in Calabria e che ho riascoltato molto volentieri, e il dibattito sul ruolo delle donne nell'informazione.
Alla Festa del PD si vive un certo dualismo tra la forte presenza di spazi commerciali, che la rendono troppo simile ad una fiera paesana, e l'atmosfera ancora casareccia e spontanea che si respira negli stand del partito dove si trova la parte migliore del PD, quella dei volontari, anziani o giovani, che ancora si sentono di prestare il loro tempo e le loro energie senza alcun ritorno che non sia un bel momento di socialità. Non è un caso che il ricordo migliore di questa festa siano per me le squisite ficattoline dello stand del Valdarno e gli ottimi cocktail preparati da mio figlio allo stand dei Giovani Democratici.
Un po' sottotono quest'anno l'Incontro Nazionale di Emergency, sarà perché mancava Gino Strada (collegato via Skype dal Dafur), sarà che le serate conclusive erano un po' più povere di ospiti, sarà che il pubblico non era straripante come le altre volte (forse proprio a causa della spietata concorrenza di altri avvenimenti contemporanei).
Per fortuna la Festa del Fatto Quotidiano alla Versiliana si può rivedere, anche un po' per giorno, sul sito del giornale. Non è la stesa cosa che esserci, ne sono consapevole, ma riesco in tal modo a non perdermi nessuno degli ottimi dibattiti dei tre giorni. Tra questi segnalo quello sull'economia (condotto da Stefano Feltri) che mi ha permesso di capire molte cose di cui si è parlato in questi mesi, e quello sulla politica con un incontenibile Maurizio Landini.
Quanto ad atmosfera "ruspante" la Festa Regionale di SEL batte tutti. Vi ho seguito un agghiacciante film sui fatti di Genova del 2001, "Bella ciao", prodotto da Carlo Freccero per la RAI e mai messo in onda ed un dibattito sulla manovra economica che vedeva ospiti diversi sindaci. Dopo un fugace intervento di Massimo Zedda, richiestissimo giovane sindaco di Cagliari, con la sua semplicità lontana anni luce dal teatrale Renzi (ha esordito con un applauditissimo "compagne e compagni" confessando umilmente di non essere "nuovo" ma di esser cresciuto a "pane e politica"), hanno parlato i sindaci di San Godenzo ("che potremmo vendere per fare cassa? Noi abbiamo tanti alberi nel nostro comune, che hanno il difetto che non pagano le tasse, ma hanno il pregio che almeno stanno zitti e non dicono cazzate come certi esponenti del governo"), quello di Lamezia Terme che deve placare le ire delle mamme che non hanno di che pagare la mensa per i figli, quello di Rio nell'Elba e il vulcanico Massimo Borghi, sindaco di Gavorrano, che con la sua voce tonante ha denunciato il fatto che tagliare i piccoli comuni significa tagliare spazi di democrazia e non "costi della politica", che sono ben altri a partire dagli apparati regionali.
Insomma un periodo intenso accompagnato da una domanda di fondo: ma perché la sinistra riesce a litigare persino costringendo i simpatizzanti a dividersi tra gli eventi organizzati in contemporanea?

2 commenti:

  1. Vorrei che fossero solo quelli da te denunciati i mali della sinistra: "eccesso di dibattiti", purtroppo la gran parte di questi dibattiti scivolano come acqua sul teflon per la maggior parte degli italiani intossicati dal pallone e incapaci di reagire anche quando vengono privati di servizi essenziali in un Paese civile, aumentano le tasse, ( escluse quelle dei ricchi, quel 10% che possiede il 50% delle ricchezze del Paese)e vengono ridotte pensioni e stipendi e posti di lavoro.

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  2. Io non riesco a stare dietro a tutti i tuoi spunti...

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