sabato 16 giugno 2012

Quei cinque ragazzi fucilati al Campo di Marte


Cinque ragazzi di poco più di vent'anni. Cinque giovani di campagna che di politica non si erano mai occupati. Semplicemente non volevano arruolarsi nell'esercito della nuova Repubblica Sociale Italiana. Chi aveva la mamma gravemente ammalata e voleva restarle accanto. Chi semplicemente di guerra non ne voleva sapere.
Fucilati davanti ad una schiera di reclute terrorizzate e davanti agli abitanti del Campo di Marte trascinati a forza a vedere lo spettacolo terribile del plotone che non voleva sparare e dei cinque disgraziati che urlavano disperati "Mamma! Mamma!". Due di loro non morirono subito e le loro urla di dolore furono fatte cessare dallo spietato torturatore fascista Mario Carità.
L'ultima notte e l'esecuzione di Guido Targetti, Antonio Raddi, Leandro Corona, Ottorino Quiti e Adriano Santoni è ben raccontata di questo articolo di Patria Indipendente.
Pur avendo frequentato tante volte lo Stadio Comunale di Firenze non avevo mai notato il sacrario che ricorda il luogo ove avvenne la fucilazione e dove ho fatto servizio di piantonamento per conto dell'ANPI in occasione del concerto di Madonna. I fan in coda sotto il sole di tanto in tanto gettavano sguardi incuriositi verso questo luogo senza avere il coraggio di varcarne il cancello. Così mi sono avvicinata ed ho chiesto loro se volevano sapere il motivo di questo monumento. Qualcuno mi ha guardato con aria ebete ma altri hanno provato curiosità e alla fine del mio brevissimo racconto hanno preso volentieri l'opuscolo che avevamo in distribuzione: due ragazze romagnole, un ragazzo brasiliano, che ha fatto il parallelo con i loro anni di dittatura, e uno fiorentino che mi ha persino chiesto informazioni sull'ANPI.
Piccoli semini gettati perché non si perda la memoria di cinque ragazzi di innocenti uccisi ingiustamente.

2 commenti:

  1. I frutti di tre decenni di televisione "commerciale" altamente educativa sono maturati e così "l'aria ebete"; ora qualche piccola pianta in fase di crescita ha bisogno di essere educata per vedere oltre le nebbie e sapere che la barbarie è ancora in agguato.
    Brava Artemisia!

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    1. Beh, anche stare in coda sotto il sole cocente alle tre del pomeriggio aspettando i comodi di una rock star e dopo aver pagato un salato biglietto, immagino che non dia un'aria troppo "vispa". :-)

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