Ci sono. Non sono ancora incantata ad inseguire le bellezze dell'Aspromonte. Semplicemente non ho avuto un attimo per tirare il fiato. Questa settimana è passata senza che io me ne accorgessi. Il lavoro in ufficio è particolarmente pressante. 857 post da leggere (110 di amici). Sono ricominciate (per fortuna) tutte le mie trasmissioni preferite (Blu Notte, Le Storie, Parla con me, Anno Zero, Ambiente Italia, oggi anche Report). Gli impegni familiari si fanno più intensi. Soprattutto la mia attività di tassista, sorte comune a tutti i genitori di figli adolescenti. Se poi capita una richiesta di aiuto per i compiti (che un tempo avrei salutato come una benedizione del cielo e che ora, devo ammetterlo, mi trova spiazzata) non si può dire di no. Oltretutto lo faccio volentieri anche se si somma a tutte quello cose che mi ero ripromessa di fare in questa domenica, prima fra tutte scrivere un nuovo post.
E così non ho saputo nemmeno dare un titolo un po' meno banale a questo post scritto in fretta e furia nel quale vorrei parlare di due o tre sollecitazioni avute in questa settimana, nessuna particolarmente eclatante ma tutte degne almeno di una piccola nota.
Allora cominciamo.
Da circa quindici giorni è in edicola
Il Fatto Quotidiano. L'ho comprato solo nel fine settimana affiancandolo a L'Unità (che mi sembra si stia facendo meno interessante ma non è certo il momento di abbandonarla). Non è per un motivo economico , ma proprio durante la settimana non ce la faccio a leggere i quoditiani. La prima impressione è stata quella di un giornale un po' troppo
grillino ma adesso lo sto apprezzando sempre più perchè è un concentrato di firme una più valida dell'altra (da Enrico Fierro a Marco Lillo, da Carlo Vulpio a Sandra Amurri, da Furio Colombo a Bruno Tinti).
Ho appreso con dispiacere che dal 7 settembre la trasmissione di Radio2 "
Alle otto della sera", una finestra di cultura con firme molto prestigiose (quali Luciano Canfora, Giordano Bruno Guerra, Piergiorgio Odifreddi, Valerio Massimo Manfredi, Franco Cardini, Demetrio Volcic), è stata declassata a settimanale anzichè giornaliera per lasciare il posto ad una di intrattenimento. In diversi post ho raccontato il piacere che mi ha dato imparare tante cose dalle monografie di questa trasmissione che ascolto scaricandola in podcast (come "
La caduta di Costantinopoli", "
Fabbriche", "
La battaglia di Adrianopoli" e altri che sono recensiti
nella mia biblioteca personale). Io lo vedo come un piccolo segnale negativo cioè che si vuole il pubblico radiotelevisivo sempre più ignorante e l'ho scritto anche nell'email di protesta che ho inviato sia alla redazione
alleottodellasera@rai.it sia nella form
Contatta la RAI.
Non voglio scrivere niente sull'attualità perchè la situazione politica italiana è sempre più scoraggiante e non mi piace lamentarmi. Solo un piccolo accenno sulla scuola che mi tocca da vicino. Dalla scuola media frequentata da mio figlio minore arriva l'ennesimo grido di dolore, cioè l'ennesima circolare in cui "
La Dirigente scolastica, il Collegio docenti e il Consiglio di Istituto ritengono doveroso e necessario informare le famiglie della difficile situazione finanziaria in cui versa questa istituzione scolastica e delle preoccupazioni per la gestione del servizio". In poche parole 122.359,42 euro di credito verso il MIUR, assegnazioni del ministero per il momento:
ZERO euro. In pratica non hanno i soldi neppure per i registri e i libretti delle giustificazioni. Nel frattempo al liceo scientifico di mio figlio maggiore, gli studenti hanno deciso di occupare di nuovo. Questi ragazzi hanno tutte le ragioni per protestare e soprattutto, alla loro età ,hanno diritto a sperare che qualcosa cambi, che si possa fare qualcosa. Purtroppo però le occupazioni dell'anno scorso non hanno portato grandi risultati e quindi temo che questa decisione porterà loro solo danno perchè perderanno preziosi giorni di lezione. Analogamente a quello che stanno facendo gli operai, dovrebbero, a parer mio, inventarsi sistemi di lotta diversi, ad impatto mediatico più eclatante e originale (non dico salire sul tetto ma qualcosa che faccia notizia).
Infine, almeno una nota positiva ci vuole. Ieri sono ricominciate le visite guidate con gli
Amici dei Musei. Questa settimana sono andata al
Museo Bardini che ha riaperto dopo dieci anni di restauro. Gli ambienti sono stati riportati esattamente come li voleva il grande antiquario fiorentino che ha donato la sua immensa collezione alla città. Pareti blu, luce dal soffitto, opere esposte come nella sua show room. Un ottimo lavoro fatto dalla direttrice e curatrice Antonella Nesi con i soldi del mio comune. Ogni tanto qualcosa di cui andare orgogliosi.
Buona settimana!