giovedì 20 ottobre 2011

Il cheesecake dell'Elena


Tra i pochi negozi del quartiere che frequento, questa piccola bottega mi aveva subito incuriosita per la cura con cui era stata arredata. "Dolci e torte" recitava l'insegna, ma non si trattava di una pasticceria nel senso tradizionale del termine, di quelle in cui si fa a fare colazione la domenica, per intendersi. L'aspetto era quasi di una gioielleria e aveva anche degli orari un po' particolari, se ricordo bene.
Dall'esiguo assortimento dei dolci esposti in vetrina si capiva che erano fatti con ingredienti freschi e di stagione; niente a che vedere con quei dolci surgelati da tirare fuori dal frigo due ore prima dell'uso. Vi lavorava Elena, una ragazza semplice, dal sorriso dolce, simpatica ed estroversa. Stava sempre nel laboratorio retrostante a preparare le sue prelibatezze ed infatti, per accedere al negozio, bisognava suonare il campanello e farsi aprire.
Quando compravo un dolce da lei, chiedeva sempre se era per qualche occasione, per darmi candeline o decorazioni varie, mi chiedeva come era stata la riuscita dell'acquisto precedente e talvolta mi parlava dei suoi problemi familiari col padre malato e fratelli che non l'aiutavano.
Mi è dispiaciuto quando ha chiuso (e tra l'altro no so nemmeno che fine abbia fatto) anche se capisco che non poteva avere grande mercato. I suoi prezzi erano congrui per l'ottima qualità degli ingredienti ma di sicuro alti comparandoli a quelli dei dolci più industriali.
Ci mancano le torte dell'Elena e in particolare ci manca il suo cheesecake di cui mio figlio andava matto.
E adesso si apre il toto-negozio: cosa ci verrà al suo posto?

4 commenti:

  1. myouviMa quanti negozi così stanno chiudendo!
    Da me c'era una sarta bravissima,aveva un piccolo laboratorio dove potevi fare un abito nuovo o rimodernare quello che avevi. Sparita nel nulla come chissà quanti altri.
    Che tristezza!
    Passavo di qua.

    s.

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  2. Sono momenti difficili anche per le attività consolidate e radicate nel quartiere da anni e quindi penso sia stato impossibile riuscire a mantenere aperta una piccola pasticceria così particolare. Lo stesso era successo per un altro negozio in zona, aperto con speranza da una giovane coppia e chiuso nel giro di pochi mesi.
    La cosa più triste è vedere ragazzi giovani e pieni di buona volontà costretti a chiudere dopo aver investito in un'onesta attività in proprio.
    Dolores

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  3. Dalle parti mie, chiuso un negozio apre una banca (abbiamo avuto un periodo in cui addirittura ce ne erano 7 in appena 100m).
    A parte i scherzi, è veramente triste quando chiude un negozio: chissà la storia, il disagio economico e psichico dietro, il menefreghismo delle istituzioni, lo sconcerto anche dei clienti...
    Spero tanto che la ragazza abbia qualcuno che le dia sostegno...

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  4. Noooo odioooo quando mi chiudono i miei negoziiii!!! (che così sembrano i miei di proprietà... ma tanto avrai capito!)

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