sabato 18 ottobre 2008

Cicala o formica?

In questo periodo il lavoro mi sta assorbendo più tempo e più energia del solito e non riesco a ritagliarmi momenti per navigare in rete, leggere i post e informarmi in modo un po' approfondito. Ho seguito quindi un po' superficialmente la questione della crisi finanziaria che è presentata dai media come una catastrofe. Confesso che ci capisco poco però è da tempo che rifletto sul fatto che ci sono persone che sentono talmente forte il bisogno di spendere da ricorrere disinvoltamente all'indebitamento ed altre che invece cercano la sicurezza del risparmio a costo di rinunciare a qualche voglia. Si potrebbe in questo senso sintetizzare dividendole in cicale e formiche.
Io, per carattere e anche per l'educazione che ho ricevuto, mi sento sicuramente formica. Mi tranquillizza l'idea di avere qualche risparmio da parte (cercando di investirlo tra l'altro in modo sicuro e anche etico a costo di ricavarci poco). Persino nella banca del tempo prevista dal nostro contratto di lavoro ho bisogno di avere qualche ora fatta in più da poter prendere di recupero in caso di bisogno. Sto male se nel portafoglio ho meno di 20 euro, non parliamo poi se mi capita di andare in riserva con la benzina. L'idea di avere debiti da pagare mi crea un'ansia spaventosa. Mi ritengo fortunata perché i casi della vita non mi hanno mai messo in condizioni di averli.
Sfortuna a parte, ci sono però i tipi cicala che invece queste situazioni se le vanno proprio a cercare. Un esempio classico è una mia collega che si lamenta sempre di essere in rosso sul conto corrente salvo poi, appena può, sperperare il poco che riesce a racimolare in cose frivole come trattamenti estetici per cosce e glutei o vacanze sulla neve o monili o anche spettacoli teatrali (spesa non frivola ma controindicata per chi è sempre sull'orlo del fallimento). Non riesco proprio a capire questo tipo di persone. La sua tipica risposta semiseria alle obiezioni che le vengono fatte è: "Ma non dicono che bisogna fare girare l'economia?".
A me, povera formichina sempre più orientata verso la decrescita, vengono i brividi. Talvolta mi sento antiquata ma poi quando leggo che è sempre più diffusa l'abitudine ad indebitarsi, incoraggiata dalle banche, non solo per necessità ma anche per potersi permettere il superfluo, ecco allora non mi sento più tanto fuori posto.
Per citare un interessante articolo di Zygmunt Bauman (Il mondo drogato della vita a credito)
segnalatomi dal buon Nestorburma:
"I clienti che restituiscono puntualmente il denaro preso in prestito sono l'incubo dei prestatori. Le persone che si rifiutano di spendere denaro che non abbiano già guadagnato e si astengono dal prenderlo in prestito, non sono di alcuna utilità ai prestatori - perché sono quelli che (spinti dalla prudenza o da un senso antiquato dell'onore) si affrettano a ripagare i propri debiti alle scadenze."
E voi vi sentite più cicala o più formica?

30 commenti:

  1. Io più formica...
    maaa..., hem, mia moglie più cicala; nella versione che io ha dato della poesia di La Fontaine, ricordi?

    Semmai vedi qui:

    http://fortikajxuloesperantablogo.blogspot.com/search/label/Poezia%20Areno%20-%20Agone%20Poetico

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  2. Sì, Irnerio, molto carina la tua rivisitazione della storia ma non tutti i giorni passa un impresario che ci scrittura per il bel canto!

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  3. anch'io l'avevo letto l'articolo, interessante, niente di nuovo, ma ti fa lo stesso chiedere "ma come è possibile"
    troppa pubblicità, troppo poco spirito critico? mah...
    io sono formica, ma nn è uno sforzo. non mi viene da comprare una cosa se non ne sento il bisogno tutto qui, e evidentemnte ho meno bisogni di tanti altri...

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  4. E' stato quando qualche anno fa ho venduto a mia sorella la mia parte di una casa, con pagamento rateizzaro mensile, che mi sono chiesta
    "ce la farà? Andrò in contro a problemi ? E se dovesse morire ? O avere un incidente?"
    Ho capito perchè le Banche chiedono così tante garanzie.
    Ma le finanziarie prestano soldi a chiunque...a loro poco importa se le persone sono consapevoli o meno...loro prestano e prestano...
    P@ola

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  5. Ebbene, mi confesso, sono una formica, ho risparmiato da ragazzo, ho risparmiato da giovane, risparmio - meno - da adulto... adulto? noooo, sono ancora un ragazzino... poco spendaccione.

    Rino.

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  6. Beh io mi ritengo formica, tanto da rimanere un paio di volte a piedi perchè era finita la benzina (io ho una renault 4 che non ha la spia lampeggiante quando si è in riserva...) Ciao giò

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  7. Su questo punto ho un problemino: ovvero ho incamerato una certa riluttanza a spendere da parte materna ed un sano, senza esagerare, "ma se li hai qualche sfizio levatelo" (per sfizio vedi alla voce una cinquantina di euretti all' oviesse per tre capi, mica un mese all hilton !) da parte paterna. Quindi mi succede di fare delle spese, salvo poi sentire la voce di mammina (stile Psycho) che mi chiede "Oddio che hai fatto !!!!"

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  8. Belphagor, conosco bene questo tipo di "voce di mammina". Ne ho parlato anche in un vecchio post: Spilorcia o parsimoniosa.
    Comunque 50 euro per tre capi all'Oviesse non si può considerare uno sfizio. Mi sembri assai sobrio.

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  9. Io sono decisamente più formica... a proposito dell'indebitamento: prova a comprare un'auto (beninteso per scherzo...) con un assegno e vedrai quante storie ti fanno... proprio perchè ogni cosa ormai è spinta verso la concezione dell'indebitamento

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  10. Anche io formica. Ma qui il modello che si sta ultimamente diffondendo anche in Italia con gli istituti di credito, esiste gia` da anni.
    Gli inglesi spendono molto piu` di quello che hanno!
    Pensa che il sistema delle carte di credito qui funziona come dei veri e propri prestiti.
    Per farti un esempio, io ho 2 carte di credito e se sommo il credito mensile a disposizione ho circa £10000 al mese!!!
    Come dici tu, chi paga in tempo (e quindi non scattano gli interessi) e` l'incubo del prestatore!
    Pensa che la mia carta di credito ti rida` l'1% di quello che hai speso ogni mese indietro in contanti, perche` sanno che il 99% della gente non ripaga il debito in tempo e quindi deve pagare interessi altissimi e si possono permettere di regalarti l'1%.
    Nel mio caso invece ci perdono...!

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  11. ma secondo me la questione è posta in modo impreciso (scusami Artemisia, non è una critica). Parliamo di risparmio: se sei formica vuol dire che risparmi e se risparmi vuol dire che hai un "surplus" di risorse finanziarie. E queste risorse dove le tieni? Diciamo che le persone più prudenti le tengono in conto, o alla posta o in titoli di stato; ma i soldini che loro versano in banca, alla posta o allo stato non è che rimangono in un cassetto, no sono in qualche modo rimessi in circolazione. E dove? Molti clienti in questi giorni mi hanno detto, vabbè ora disinvesto tutto e lo tengo in conto. Bravo! così la banca salta e tu ti ritrovi con un pugno di mosche. Si, vabbè ma i depositi in conto sono garantiti fino a centotremila euro! E' vero, ma pensi che i tuoi eurini te li diano il giorno dopo il fallimento della banca, o magari dovrai aspettare mesi o magari anche anni per rivederli?!? Vabbè, allora ci sono i titoli di stato! Ok , e cosa ci fa lo stato con i nostri soldini? Magari li da a quelle stesse banche da cui noi li abbiamo tolti per salvarli. ottimo! così trasformiamo un capitale di debito in capitale di rischio. per non parlare del fatto che (e questo credo di averlo già scritto proprio qui da te) togliere denaro dal circuito produttivo ci impoverisce tutti, come è successo in giappone in questi ultimi dieci anni: un paese sempre più risparmiatore e sempre più povero!
    Scusa lo sproloquio Arte, ma questo è un argomento fondamentale per me, perchè penso che in un mondo sano e che progredisce, la funzione del risparmio sia quella , prima di tutto, di finanziere le imprese che danno lavoro , creano benessere per tutti. Poi , certo, c'è un grosso problema di regole e trasparenza, ma è per quello che dovremmo batterci prima di tutto.
    PS: io sono la metà "spendacciona" di Belphagor. La cosa buffa è che quando (raramente, viste le sue esigue entrate) si compra qualcosa . lo comunica a me perchè sa che io approvo. :o)

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  12. Penso che , lo sai, io non posso che darti ragione. Mi piace la filosofia di Dario relativa alla 'decrescita felice'. E' salutare per tutti. Occorre tornare un po' indietro, occorre che ci siano delle botte per fare capire alla gente che non bisogna fare i passi più lunghi della gamba altrimenti non si vede dove si mette il piede e si rischia di metterlo in fallo.
    Io sono una formica di quelle che non te ne rendi conto, sai quelle dei pini...nere..enormi ?? Ecco, proprio quelle. Mia madre mi ha sempre insegnato di non comperare mai nulla per il quale non avessi i soldi, figurati che scuola !!!!
    E così....io non faccio rate, non faccio cambiali, non ho fatto un mutuo....l'unico lusso è usare la carta di credito ma non sforo mai il tetto di liquidità che mi sono posto.
    In ogni caso....occorre che tutti si faccia un passo indietro, non era possibile andare avanti di questo passo. Vedremo come andrà..in ogni caso nonostante sia ottimista, sono convinto che non si sia ancora toccato il fondo..purtroppo...e le persone che non ce la fanno in Italia...sono sempre di più.
    Ma continuano a votare Berlusconi...quindi...ognuno è causa del proprio male anche se spesso causano il male anche a chi Berlusconi non l'ha votato.
    E poi... diciamolo...Berlusconi da sempre...porta sfiga...quando c'è lui al governo sono sempre successe le peggiori cose quindi...speriamo che cambi presto rotta in tutti i sensi.

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  13. NON E' RICCO CHI HA PIU' SOLDI MA CHI HA MENO BISOGNI

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  14. ahimè, mi vergogno, ma io sono sempre stata un po' cicala... non perchè amo spendere così per niente, ma perchè mi aveva sempre fatto orrore la dfavola della cicala e della formica... Io allora mi ero identificata con lei e avevo odiato la formica. Ecco il mio imprinting... Giulia

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  15. Seneca, non sono un'esperta come te quindi posso non essere stata chiara. Ma la domanda non era dove investite i risparmi ma se spendete tutto quello che avete oppure se preferite mettere qualche soldo "da parte". Da quale parte e' un altro problema e su questo hai perfettamente ragione. Per inciso ho un irrazionale istintiva antipatia per la finanza, non me ne volere, non ti dico che sarei per metterli sotto il materasso ma poco ci manca.

    Giulia: non c'e' niente di cui ti debba vergognare. E' solo questione di temperamento. La mia collega non e' affatto pentita di essere un tipo cicala, anzi, se ne vanta. Se tutto va come deve andare, voi cicale vivete sicuramente meglio di noi paurose formiche!

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  16. Mah... io mi sento molto formica, per quanto, per la verita', una formica dovrebbe mettere via qualcosa, e io invece non ci riesco proprio. In effetti sono abbastanza cicala, perche' ho speso molti soldi prima di averli guadagnati, visto che ho un mutuo sulle spalle che mi portero' fino quasi alla pensione, ammesso che la pensione mai arrivera'. Insomma, sono una formica dentro, ma sono condizionato dalla vita ad essere una cicala.

    Detto questo, pero', non so se dal punto di vista morale sia piu' giusto essere formiche o cicale, perche' se da un lato fare come l'amica tua che spende tutto in frivolezze e' cosa che mi sembra brutta, anche chi lavora fino alla stanchezza per avere dei soldi li' da parte a far niente mi pare non tanto furbo.
    E in ogni caso, dal crollo del capitalismo che ci si prospetta nei prossimi anni, chi dei due si salvera'?
    La mia risposta e' nessuno. La logica della cicala e della formica deve cambiare in un nuovo modello... mmmh... quello del ragno? Cioe' quello di colui che sta li' ad aspettare che qualcosa gli cada nella rete per mangiarselo. Il minimo sforzo per il risultato della sopravvivenza. Cioe' bisogna sperperare di meno, ma anche produrre di meno e quindi guadagnare di meno. Questa e' la mia idea di decrescita felice, ecco.

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  17. Mmmh... leggo ora il tuo commento precedente al mio. Evidentemente sono andato fuori tema.

    Di nuovo!!!! :-/

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  18. ma forse il punto è proprio quello: il materasso è la nostra rovina!:o)
    Ad ogni modo non volevo fare nessuna lezione, anzi scusa se il mio tono è stato supponente, né pretendo di essere un "tecnico". è solo il mio lavoro ecco. Rimane il pento centrale e cioè che forse dovremmo essere tutti "moderatamente" cicale e , per la parte formica, evitare il materasso :o))

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  19. Ci mancherebbe, Seneca, e' giusto che tu faccia lezione visto che e' il tuo lavoro! Io parlo pero' sempre di temperamento personale. Non di opportunita', ne' (Dario) mi permetterei di dare un giudizio morale. Semplicemente io (e forse un po' tutte le formiche) STO MALE se non ho una piccola riserva, che sia di ore lavorate in piu', che sia di benzina, che sia di soldi. Tutto qui. Poi se verro' travolta dalla crisi del capitalismo non lo so e penso che ci possa fare poco. Non faccio nessun sacrificio per mettere "da parte" i soldi e nemmeno (Dario) lavoro di piu' per questo scopo. Puo' darsi che mi goda la vita meno dei tipi cicala pero' sto bene cosi'. Non sento il bisogno dei trattamenti estetici o dell'ultimo giocattolo tecnologico o degli orecchini che vanno di moda ora. Non me ne importa nulla. Certo, se mi va di spendere 25 euro in dolcetti di marzapane (acquisto appena fatto!) lo faccio, non sto a pensare se e' frivolo oppure no.
    Tutto qui.

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  20. E brava con i tuoi dolcetti al marzapane, una bomba di kilocalorie!!Io sono dell'opinione che MAI su deve andare in rosso,e se avanza qualcosa ci si può togliere qualche sfizio.Il mio vicino di casa,per esempio,(non quello che sistematicamente mi uc cide le piante,l'altro)è il classico esempio di cicala fatta persona:ha 2 mutui sulla casa, se compra qualcosa è sempre a rate (e compra tante cose!),e va sempre in giro per il mondo...eppure lo stipendio è simile a quello di mio marito!La domanda è;come fa?

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  21. Offresi dolcetti, Carla. Se ti va passa. :-)

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  22. Lo sai che non potrei mai,mi salterebbe tutto il programma kilocalorico della giornata!Stasera devo andare a teatro non posso permettermi nemmeno 1 etto in più,a proposito ho sentito una pessima critica nei confronti dello spettacolo di stasera,te l'hai già visto?

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  23. Arte, mi scuso. Rileggendo il mio commento sembra che esprimessi un giudizio sul tuo comportamento. E invece non era cosi', malgrado le apparenze.

    Quel che volevo dire (che pero' va un po' fuori tema, ma ormai mi conosci ;-)) e' questo:
    - Il comportamento della cicala non e' "sostenibile" (in effetti definirlo morale e', da parte mia pisciare un po' alto). Non lo e' perche' segue la logica del consumo, che e' quella che genera il cataclisma finanziario che stiamo subendo. Il capitalismo consumista, del resto, si basa proprio su questo tipo di logica, e quindi, sgretolandosi il capitalismo, la cicala ne risente.
    - Il comportamento della formica, del resto, e' altrettanto "non-sostenibile" (evito di usare l'espressione "insostenibile", perche' mi pare fuorviante). Non e' sostenibile perche' si occupa di produrre comunque un eccesso di ricchezza, che pero', per natura della formica, non viene consumata. Se qualcosa viene prodotto, quel qualcosa deve essere consumato, il che implica che se non lo consumo io perche' sono formica, c'e' qualcun altro che deve consumarlo, a scapito del fatto che io accumulo ricchezza. Il capitalismo che si sgretola quindi, compromette anche questo tipo di comportamento, perche' non mi consente di accumulare ricchezza, anche se mi consente di accumulare soldi.
    In altre parole, la cicala produce tanto per consumare tanto, e se tutto implode si ritrova col culo per terra perche' ha consumato tutto quel che ha prodotto. La formica produce tanto per consumare poco, in modo da risparmiare molto, e se tutto implode si ritrova col culo per terra perche' quello che ha risparmiato non vale piu' nulla.
    La mia idea di decrescita felice e' che si consuma di meno, ma siccome si consuma di meno si produce anche di meno, e quindi si risparmia di meno, ecco.

    Questo a prescindere dalla tua formicolita'! ;-)

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  24. Chiaro che non voglio accaparrarmi il copyright della "decrescita felice". In realta' non sono informatissimo sull'argomento, ma credo che la mia interpretazione di questa espressione non sia totalmente ortodossa. In questo senso dicevo "la mia idea di decrescita felice"

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  25. Don't worry, permaloso mio, l'ho capito benissimo che non era un giudizio su di me. E poi mi sa che siamo talmente d'accordo sul produrre di meno e consumare di meno che ci troveremo insieme col culo per terra a farci compagnia. ;-)

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  26. Ma anche io ho paura, è questo il bello. Sono una cicala paurosa: è possibile? Un abbraccio, Giulia

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  27. Cicala, sempre. Ma mai indebitandomi. Facendo le cose che mi piace fare, che poi sono anche cose semplici. In realtà i miei soldi li spendo in viaggi e vacanze.
    In banca non ho mai avuto niente, se non quel poco di danaro di transito, che poi spendo puntualmente.
    Ho uno strano rapporto con i soldi, rapporto fisico, intendo: mi fanno orrore, mi ripugnano. Per questo non li trattengo mai. E non sono paurosa : ho sempre lavorato e sono disposta a fare qualsiasi lavoro, sono convinta che non morrò mai di fame. Spero di non sbagliarmi :-)

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  28. Quando mi metto da parte dei soldi ci riesco, bene o male, ma non mi bastano mai... E se i miei si trovano in rosso, ci vado anche io, e mi ritrovo a spendere ciò che avevo messo da parte ricominciando da capo a rimetterli da parte e non riesco mai a comprarmi ciò che volevo. Sigh,

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  29. Senz'altro una cicalona,ma non per me,per gli altri,prima fra tutti mia figlia.
    Cristiana

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  30. adoro il marzapane :o))) Divento subito un'inarrestabile cicala!

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