Se c'è una cosa che mi fa entrare il nervoso è non ricordare dove ho messo una cosa. "Devi essere più ordinata", mi dico. Da ora in avanti mi ci metto di impegno. "Da ora in poi ogni cosa subito al suo posto", mi riprometto.
Ma qual è il suo posto? Bella domanda! Ci sono cose che ce l'hanno per loro natura: le posate pulite è ovvio che stiano nel cassetto delle posate. Il rendiconto del mese appena trascorso, lo sanno tutti, va nell'inserto "Rendiconti 2009". Fosse tutto così chiaro sarebbe facile. Ma dove mettere i moduli da far compilare agli ospiti stranieri? Mah, direi in questa cartellina, dove ci sono le pratiche degli ospiti ci possono stare anche i moduli. Finché un giorno trovo che è molto più pratico e logico metterli sullo scaffaletto dove ci sono altri moduli tipo quelli delle trasferte. Buona idea: lo scaffaletto dei moduli.
Passa il tempo, neanche tanto, e mi chiedono un modulo per ospiti stranieri: "Certo! Sta qui nella cartellina degli ospiti!". Ed invece non ci sta. "Porca miseria! Dove li ho messi i moduli? Sono sempre stati qui, sono sicura". Imprecazioni varie. Mentre mi arrendo e mi accingo a scaricarli di nuovo dalla rete, ecco che mi casca l'occhio sul cosiddetto "scaffaletto moduli". :-(
Non ce la farò mai ad essere veramente ordinata.
Non ci riesco a seguire tutte le volte lo stesso ragionamento.
Non metterò mai nella stessa cartella lo stesso tipo di file.
Mio marito mi consola dicendomi che questo significa essere più creativi, avere un cervello più elastico, un'intelligenza più completa.
Sarà! Il mio cervello non è riproducibile ma io continuo ad innervosirmi. E voi?
Ma qual è il suo posto? Bella domanda! Ci sono cose che ce l'hanno per loro natura: le posate pulite è ovvio che stiano nel cassetto delle posate. Il rendiconto del mese appena trascorso, lo sanno tutti, va nell'inserto "Rendiconti 2009". Fosse tutto così chiaro sarebbe facile. Ma dove mettere i moduli da far compilare agli ospiti stranieri? Mah, direi in questa cartellina, dove ci sono le pratiche degli ospiti ci possono stare anche i moduli. Finché un giorno trovo che è molto più pratico e logico metterli sullo scaffaletto dove ci sono altri moduli tipo quelli delle trasferte. Buona idea: lo scaffaletto dei moduli.
Passa il tempo, neanche tanto, e mi chiedono un modulo per ospiti stranieri: "Certo! Sta qui nella cartellina degli ospiti!". Ed invece non ci sta. "Porca miseria! Dove li ho messi i moduli? Sono sempre stati qui, sono sicura". Imprecazioni varie. Mentre mi arrendo e mi accingo a scaricarli di nuovo dalla rete, ecco che mi casca l'occhio sul cosiddetto "scaffaletto moduli". :-(
Non ce la farò mai ad essere veramente ordinata.
Non ci riesco a seguire tutte le volte lo stesso ragionamento.
Non metterò mai nella stessa cartella lo stesso tipo di file.
Mio marito mi consola dicendomi che questo significa essere più creativi, avere un cervello più elastico, un'intelligenza più completa.
Sarà! Il mio cervello non è riproducibile ma io continuo ad innervosirmi. E voi?
Arte, se ti può consolare io ricordo distintamente di aver messo il mio diploma di maturità in un posto "perchè in questo posto non me lo posso scordare". Non è necessario aggiungere che ad oggi non ho la più pallida idea di dove sia questo posto!!
RispondiEliminaCmq il disordine è creativo, ma secondo me solo nella fase di "brain storming", nella generazione di idee; nella fase dello sviluppo delle stesse, mi sono reso conto che l ordine è fondamentale!
Ma che fai, Belphagor, ti laurei brillantemente e subito dopo ti metti a leggere il mio blog? Ma vai a festeggiare, no? E daje!!!
RispondiEliminaconcordo con belphagor...
RispondiEliminae aggiungo che ad un po' di disordine bisogna rassegnarsi, una sorta di resa incondizionata!
(al proposito dovrei scrivere un post sul mio ufficio... ma non credo ci siano parole per descriverne il casino...)
A scanso di equivoci preciso che dell'ordine estetico non me ne importa un fico secco. A me basterebbe ritrovare le cose quando mi servono. Idem per i file quando li archivio. Perchè devo sempre fare una search?
RispondiEliminaLo trovo frustrante e non mi consola affatto pensare di essere creativa. Anzi, mi suona un po' di scusa.
Io mi consolo con le parole di tuo marito: sono simile a te! Però mi innervosisco: ormai ci convivo con me medesima e il disordine suo! :-)
RispondiEliminaIl mito protoromantico del disordine creativo andava bene per mia nonna Abelarda. Basta pensare a quel grand'uomo di Licio Gelli che ordinatamente, maniacalmente, dall'età di 14 anni ha redatto migliaia di schede perfettine su assolutamente tutte le persone che conosceva. Poi, quando ne aveva bisogno, zacchete, le trovava al primo colpo...per ricattare, minacciare, far pressioni...Lui, così facendo, se l'è sfangata. Io nel mio mar d'Aral di inutili nodi sul fazzoletto e inutilissimi scarabocchi sulle mani, sono ancora qui che mi agito...
RispondiEliminaEcco, Chiara: proprio cosi'! Io vado avanti a sveglie del cellulare e post-it appiccicati dovunque.
RispondiEliminaPurtroppo penso che sia indole personale... Io sono ancor peggio di te... pensa, per farti un esempio delle mie dimenticanze quotidiane, che ogni sera devo prepararmi tutto quel che mi serve per uscire la mattina.. altrimenti è matematico che dimentichi qualcosa (spesso importante) tanto che sia costretto a tornare indietro a casa a prenderlo.
RispondiEliminaLe persone ricche interiormente,sono disordinate,hanno altri pensieri che le assorbono.
RispondiEliminaCristiana
L'ordine è una bella cosa, quando si ha il tempo sistematico per organizzarlo. Se si ha fretta, ci scappa il cambiamento di collocazione. In ufficio mettere tutto nei raccoglitori appositi aiuta a risparmiare tempo, in casa ognuno fa quello che vuole. Non preoccuparti chi più chi meno non brilla in super organizzazione.
RispondiEliminaUn caro saluto, Annamaria.
Mi consolo se perfino a te succede di dimenticare dove hai messo qualcosa.
RispondiEliminaIo di " posti sicuri" devo averne qualche centinaio, ma non c'è niente meglio di un "posto sicuro"
per perdere definitivamente qualcosa di importante.
Ciao Sileno
Io sono rassegnato al mio disordine... Purtroppo.
RispondiEliminaO per fortuna?
Secondo me "purtroppo", Fabio. Io non mi arrendo.
RispondiEliminaE come se m'innervosisco!!!Il bello è che mi devo pure ricordare gli oggetti degli altri!!!Non bastano i miei!!!Sarà la vecchiaia???
RispondiEliminaBoh, io alcune volte me ne esco dicendomi: 'questo/a non è al suo posto'; e la/o sistemo. Poi però mi prende la mania e inizio a ordinare tutte le zone in mio possesso: zona computer, camera da letto, bagno, scrivania dove studio... Ogni cosa anche se è messa male di un millimetro la ordino. Ogni mese ho questo tick. Chissà...
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