lunedì 27 aprile 2009

Ci sono ragazze che ... /2

Al contrario di quella dei minori migranti, l'infanzia e l'adolescenza nei paesi industrializzati occidentali è un periodo dorato, nel senso che i nostri ragazzi, nella maggior parte dei casi e per fortuna, hanno tutto: affetto, attenzione, istruzione, una casa, nutrizione a sufficienza, possibilità di giocare e socializzare con i coetanei, cure mediche, stimoli culturali, ecc. E' giusto che sia così. Ma i nostri ragazzi purtroppo sono oggetto di attenzione anche del mercato come abbiamo visto anche in questo post.
Sarà una mia personale impressione di madre di figli maschi, ma credo che le bambine e le ragazze siano più tartassate dai modelli imposti dal mercato che le portano ad essere adolescenti precoci, Lolite troppo in erba chiamate a far parte del coro delle aspiranti veline, modelle, ballerine, fidanzate di calciatori. L'interessante puntata di Fahrenheit Radio 3 che, partendo da un allarme lanciato dall'associazione "Liber" tramite un seminario dal titolo "Ombelico generation", ha denunciato il fatto che anche la letteratura per l'infanzia si sta adeguando a questi modelli femminili "commerciali".
Secondo Loredana Lipperini, autrice di "Ancora dalla parte delle bambine", il problema non è tanto nella televisione quanto nella scuola e cita l'indagine che una giovane sociologa ha fatto sui libri di testo delle elementari. Dall'indagine è emerso che anche in questi libri il modello suggerito è quello di una femminilità leziosa, fragile, vanitosa ma anche piccina, invidiosa, pronta a farsi branco. La maggior parte delle donne adulte viene rappresentata o mentre si trucca o mentre si veste o mentre sfaccenda in casa o mentre sale su uno sgabello perché c'è un topo. Questi sono i modelli che vengono proposti alle bambine insieme ai programmi televisivi ed insieme anche ai libri che si legano a quei programmi.
Non so a voi ma a me sono venuti i brividi leggendo l'articolo di Massimo Gramellini su La Stampa dove si racconta di una maestra di terza elementare che ha indetto un concorso tra i bambini per eleggere la più bella della classe.
Loredana Lipperini sottolinea che, accanto alla scarsa qualità dei modelli, c'è anche la precocizzazione. Oggi si comincia ad essere legati a stili adolescenziali verso i dieci anni. Il target di alcuni cartoni per bambine con femminilità molto scosciata, ma anche molto stupida, sono le bambine di cinque anni. Il merchandising dedicato alle bambine di quell'età non è più fatto di bambole ma di cosmetici. Ciò si lega a quanto abbiamo visto in questo post a proposito del libro di Anna Oliviero Ferraris "La sindrome di Lolita".
Come si può pensare che anche la letteratura per l'infanzia non attui, per questioni di mercato, una rincorsa scellerata a questi modelli?

12 commenti:

  1. Sì oggi la socializzazione di genere dequalificnte per la donna è sempre più precoce
    vedi mutandine leopardate per bimbe di tre anni!
    marina

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  2. E' vero, è una lotta incessante e faticosa quella del normalizzare mia figlia , da sola contro i media....e le sue amiche....

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  3. Io non so se il fatto che mia sorella non sia così sia dovuto al fatto che essere la terza dopo due fratelli maschi l ha immunizzata verso un eccesso di leziosità, se è un merito dei miei, semplice culo (sono assai convinto che il culo conta almeno un 50% nel come si cresce), merito di essere una scout...non so.
    So però che alcune delle sue amiche si conformano a questo modello, e sono quelle che più mi fanno tristezza: forzate di una (finta) maturità che sarebbe così bello e dolce invece rimandare...

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  4. Secondo me un po' tutte queste cose che hai citato, Belphagor, dove per "culo" intenderei la sua naturale predisposizione.
    Personalmente sono sempre stata un "maschiaccio" e non credo che sarei mai diventata una femmina-civetta. Se fossi stata bombardata dalla pubblicita' e dall'esempio materno, probabilmente il risultato sarebbe stato solo un maggior senso di inadeguatezza. Per esempio, da piccola ho sofferto tanto perche' ho sempre avuto i capelli corti. Pensa che mi mettevo continuamente cenci in testa per simulare i capelli lunghi (in un paese musulmano sarei stata contenta di portare il velo, chi lo sa).
    Ora che posso scegliere, apprezzo cosi' tanto la praticita' dei capelli corti che non me li farei mai allungare.
    Non lo so. Con i "se" si va poco lontano.

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  5. Credo che nella femminuccia sia insita la leziosità,l'atteggiarsi, il voler essere al centro dell'attenzione. Sta alla mamma, in primis, non coltivare questi atteggiamenti, cercando di distogliere l'attenzione dai modelli ricorrenti. Molto spesso sono gli adulti che favoriscono gli eccessi: l'infanzia deve vestirsi d'infanzia, non può imitare la maturità, sarebbe una tremenda stonatura che avrebbe effetti dannosi anche sulla psiche delle bimbe. Interessante post, un caro abbraccio.
    Annamaria

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  6. Parto dalla base: i bambini riflettono usi, costumi, idee dei genitori, degli adulti con cui stanno in contatto. Come possono essere educati quando gli stessi genitori non hanno la minima concezione di educazione? Come possono crescere con calma rispettando le leggi della Natura quando a 3-4 anni sono indotti dal padre e dalla madre, o addirittura dai nonni, a giocare a fare i grandi?
    Il tutto con le dovute eccezioni, e meno male!

    Rino.

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  7. Rino, ...? Ci manca il "sottotitolo". Oibò! :-)

    Annamaria: ecco la riflessione della Lupperini era esattamente questa: quanto è innato e quanto è indotto? Niente di nuovo visto che si rifa alla medesima domanda contenuta nel famoso libro della Elena Gianini Bellotti. Mannaggia, ce lo avevo quel libro! Che fine avrà fatto? Ne sai qualcosa, Carla? :-)

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  8. a me sembra che a noi femmine la società cerca sempre e comunque di fregarci, non sia mai che diventiamo troppo indipendenti.
    adesso spacciano per libertà quello che di fatto è solo un ritorno all'arcaico, ovvero donna = oggetto, possibilmente sessuale e decorativo.
    se penso a mia mamma che ha lottato per anni perchè la barbie non entrasse in casa nostra... sarà stata estremista (che poi oggi sta esattamente all'altro estremo) ma devo dire che sotto questi aspetti la sto veramente rivalutando...

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  9. OT Ho scoperto casualmente il blog "Miss Kappa" e sono attonito.

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  10. Quando si vede una bimba seduttiva, con vestite e atteggiamenti da adulta, date un'occhiata alla mamma o al papà: vedrete sicuramente un'esagerata gratificazione, come se la bellezza della figlia fosse l'unica o la più importante risorsa della loro vita.
    Per lasciare in pace i bambini, per farli crescere coi propri ritmi naturali, ci vogliono semplicemente dei genitori che stiano in piedi da soli e che non abbiano bisogno dei figli-stampelle. Sono i genitori a trasmettere ai figli tutte le ansie: di prestazione, di crescita, di perfezione, ecc. Bisogna seguire in prima persona e quindi proporre ai figli interessi e valori alternativi interessanti, magari in modo giocoso, oltre a quei tre proposti dalla società e dai mass-media: successo, soldi e bellezza.

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  11. Bella la tua idea di rimandare ad articoli e a post precedenti.
    Le mie nipoti tenderebbero a guardare trasmissioni becere,al pomeriggio,ma io non lo permetto.All'inizio si lamentavano,ora lo hanno accettato.Onestamente devo dire che sono ambedue molto bambine ( 9-11),per fortuna.
    Quella della miss a scuola mi sembra veramente un'assurdità.
    Qualche genitore,si sarà lalentato?!?
    Cristiana

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  12. Ciò è causato dalla televisione moderna, dal 'passaparola' ossia io faccio questo, tu per essere degna di essere amica/o mia/o devi farlo anche te, e dalla mancanza di un educazione da parte dei genitori.

    Sigh, che società...

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