sabato 4 settembre 2010

Dalle Alpi Marittime si vede il mare


Aspre, rocciose, solitarie e poco note, le Alpi Marittime non sono affatto prive di fascino. Dimenticate le malghe, le mucche al pascolo, i boschi e i sentierini confortevoli di altre zone alpine. Lì dominano i valloni di detriti dal meraviglioso silenzio assordante costellati da nevai e piccoli laghetti dai colori incredibili. La fatica della salita su massi e ciottoli di tutte le forme e dimensioni è compensata in cima al valico dalla vista che spazia fino alla Costa Azzurra.
Mi ci voleva proprio questo breve trekking da rifugio a rifugio intorno al Massiccio dell'Argentera. Almeno una volta l'anno sento proprio il bisogno del silenzio e dell'aria delle montagne vere, di spaziare con lo sguardo sopra le vette aguzze che si stagliano sul cielo terso, di fare scorta di quell'aria fina da ricordare nelle nebbiose giornate cittadine che mi aspettano.
E poi sono contenta di aver condiviso finalmente un viaggio con il mio compagno sperimentando (per fortuna positivamente) il fatto di aver lasciato i ragazzi da soli a casa. Abbiamo incontrato davvero poche persone e abbiamo avuto una gran fortuna con il tempo. Cosa volere di più?

Alcune foto del viaggio e la traccia GPS del percorso.


Altri post sui miei viaggi a piedi:
Perché fare un viaggio a piedi?
I misteri dei tufi etruschi
Uno dei "salotti buoni" del pianeta Terra
Di ritorno dal Parco Nazionale d'Abruzzo
Engadina
Corsica Mare e Monti
Di ritorno dalla Val Maira
Il sentiero dell'Inglese (Aspromonte)
Il Cammino di Francesco
Sulcis Iglesiente

13 commenti:

  1. Proprio niente,donna fortunata!
    Cristiana

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  2. Cara amica, il tuo post è ricco di immagini bellissime, di riferimenti e notizie davvero interessanti. I luoghi fotografati sono magici; lo specchio delle acque fra i monti, gli stambecchi che pascolano, le cime mozzafiato. Mi sono piaciute le tue considerazioni sulle motivazioni di chi decide di intraprendere un viaggio a piedi, impressioni che si accomunano con quelle del libretto donatoti da Suor Priscilla. "Il pellegrino porta con sè il necessario e vive a contatto con la natura che diversamente non è vissuta, quando frettolosamente la osserviamo" è un po' la sintesi di ciò che ho letto nel tuo post. San Francesco era in simbiosi con la natura, quindi con il suo Creatore.
    Chi non ha problemi di sorta, dovrebbe fare un'esperienza come la tua, io con la mia discopatia non potrei.
    Buon weekend.
    un abbraccio

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  3. Caspita, Annamaria, ti sei letta proprio tutto! Mi fa piacere. Comunque, se ti può consolare, anch'io ho una leggera discopatia (che tengo sotto controllo con la ginnastica medica).

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  4. OT. Cara Artemisia, sempre puntuali i tuoi interventi. Dalla prossima settimana mi dedicherò più agli altri che a me stesso.
    Un caro saluto
    Frank57

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  5. Si', questi paesaggi sono davvero affascinanti.
    Ma a me i luoghi privi di vita mettono tristezza, seppure bellissimi.
    Vuoi mettere il suono di un campanaccio al collo di una vacca in lontananza piuttosto che il fruscio incessante del vento tra le orecchie? ;-)

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  6. Si' anch'io preferisco montagne piu' verdi, pero' non le Marittime non sono affatto piene di vita. Se hai visto le foto sono piene di camosci, stambecchi, marmotte e rapaci che volteggiano.

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  7. Complimenti per il distacco.
    E poi mi sembra di capire che ne è valsa la pena.

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  8. Orca, sono andato adesso a guardare le foto. Che meraviglia!

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  9. Sai cosa, Arte?
    Anche a me, come sai, piace andare in montagna per escursioni. Pero' l'abbiamo sempre fatto in giornata.
    Quello che non riesco a capire e' come si fa a organizzarla, una cosa che prevede uno o piu' pernottamenti in rifugio.
    Cioe', io immagino che si stabilisce le date, si prenota nei rifugi (eh si', che' se poi non c'e' posto, che fai? Torni indietro?). E poi se capita che programmi tre giorni e al secondo piove? Insomma, com'e' che si gestisce la cosa?

    E' che ci piacerebbe fare un bel giro e star via magari anche un po' di piu'! Ma come si fa? Bisogna per forza andare in gruppo organizzato?

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  10. No, non e' necessario fare parte di un gruppo organizzato (anche se e' ovviamente molto piu' comodo).
    Ti posso dire come ci siamo organizzati noi: abbiamo comprato una guida dove c'erano tutte le informazioni sugli itinerari, i rifugi, ecc. e una cartina. Abbiamo cercato in rete dei giri organizzati da varie associazioni (giusto per avere uno spunto) e poi abbiamo calcolato tempi e dislivelli. Abbiamo prenotato i rifugi ma non ce n'era assolutamente bisogno di questo periodo.
    Credo che i rifugi non ti possano mandar via se arrivi la sera. Nella peggiore delle ipotesi ti offrono il locale invernale (quello che sta sempre aperto).
    Riguardo al tempo e' essenziale l'attrezzatura per la pioggia (mantella, pantaloni impermeabili, coprizaino, ecc.). Se le condizioni dovessero essere proibitive e sei in alta quota, si rimane un giorno in rifugio. Se poi e' possibile meglio guardare le previsioni e slittare semmai di qualche giorno la partenza.
    Il primo trekking autorganizzato lo abbiamo fatto nel 2006 nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Avevamo anche il figlio piccolo che aveva 10 anni. E' stato molto bello. Abbiamo avuto fortuna con il tempo ma avevamo calcolato che in caso di tempo veramente brutto invece di passare il valico tra una valle e l'altra avremmo preso la corriera.
    A Pasqua in Umbria invece ho preso l'acqua tutto il santo giorno. :-(

    Tu che sei vicino alle montagne ti conviene cominciare con un finesettimana o un trekking di tre giorni. Poi vedrai che ci prenderai gusto.

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  11. Infatti avevamo gia' pensato al Sentiero Italia nella parte compresa nel triangolo Lariano (tra Como e Bellagio, per intendersi. E' fattibile facendo tappa intermedia in un paio di rifugi.
    Piu' difficile ma anche piu' bello e' quello sulle montagne a nord di Como, lungo il confine tra italia e svizzera. Ci sono un sacco di rifugi, ed avevamo pensato ad un paio di essi per un percorso a tappe. Ma li' diventerebbe difficile in caso di mal tempo, perche' una volta lassu', l'unico modo per scendere e' a piedi.

    L'attrezzatura da pioggia potremmo anche procurarla, ma i sentieri diventano ben piu' difficili in condizioni del genere. Per non parlare di quanto ingestibili diventino i nostri cani.

    Ho guardato la traccia GPS, ed in effetti, se non ho capito male, non e' poi cosi' lungo il trekking che avete fatto. Direi sui dieci chilometri in totale? Certo in montagna una distanza non significa niente, perche' dipende piu' dalla difficolta'...

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  12. La mappa con la traccia e' venuta un po' una schifezzina in quanto sta su due pagine di google map (ho appena modificato il link che ora punta sulla prima pagina).
    Comunque e' stato un giro ad anello in quattro tappe da Terme di Valdieri. Non mi ricordo i km giornalieri (mi pare dai 15 ai 20) ma piu' che altro era faticoso perche' quasi tutto su massi e talvolta poco stabili e sui 1000 m di dislivello al giorno.
    Quanto torna l'amante del GSP te lo faccio sapere, se vuoi.

    Forse il Sentiero Italia e' descritto anche su internet, no?

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  13. Mizze, 1000m di dislivello a 20km al giorno per quattro giorni, direi faticosissimo!

    Si', il sentiero italia nel triangolo lariano lo trovi anche su internet. Un'altra cosa che mi piacerebbe e' la via francigena nel tratto piemontese e anche nella variante valdostana, e anche qui trovi molte informazioni in giro.

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