martedì 10 febbraio 2009

Che fatica!

Sono stanca. Non il fisico, ma il cervello è stanco. Mi sento a stento energie per andare al minimo, per fare le cose ordinarie, quelle che si fanno con poco sforzo. Ed invece mi sembra che mi venga richiesto uno sforzo sempre maggiore.
Sono ventisei anni che lavoro per questo ente e otto che mi occupo di contabilità. Ho sempre notato l'alternarsi di periodi intensi con altri più calmi nei quali poter tirare il fiato e darsi un ritmo blando. Invece da alcuni mesi il fiato non lo tiro mai. Sarò io che invecchio ma non riesco più a star dietro a tutte le continue novità che, chissà come mai, complicano invece di semplificare (e il DURC, il CIG, l'Equitalia, il RUP, l'Unicredit). La lista delle cose da fare non diminuisce mai perché è tutto un interferire di gente con le richieste più varie, spesso su cose in cui io non c'entro nulla. E difendersi certe volte è quasi più faticoso che ottemperare.
A casa, fermo restando il preziosissimo aiuto del marito, c'è sempre qualcosa che si somma alle incombenze normali e quotidiane che già basterebbero da sole e avanzerebbero. Sciocchezze, per fortuna, pero', per fare un esempio, se il figlio grande, mosso da raptus di gelosia, tronca in due il cavo da chitarra elettrica del fratello, a chi toccherà mai andare a ricomprarlo?
E il tempo libero per le cose che mi piace fare? Sempre troppo poco. Le giornate, le ore, i minuti sono sempre troppo corti e mai dilatabili. Ed ecco la sensazione di essere costantemente in ritardo: 58 post di amici e 152 "politici" da leggere; due lezioni degli Amici dei Musei da sbobinare; ad ascoltare Fahrenheit sono meta dicembre; per Le Storie, Parla con me e Controradio solo alla settimana passata; le puntate de La Storia siamo noi, che mi piacciono un casino, si accumulano tanto che ormai non le conto più; non parliamo dei numerosi film, libri e audiolibri in lista d'attesa. E i post? Sono diverse le idee appuntate nel file-promemoria ma quando mi ritroverò a svilupparle chissà se mi ricorderò che cosa volevo dire!
Insomma costantemente in ritardo. Un po' come questo computer che sempre più spesso comincia a "rullare" e mi fa vedere dopo secoli le parole che scrivo. Ecco, cosi' mi sento oggi: a scoppio ritardato.
Ma forse il motivo è semplicemente che anche stanotte il sonno è saltato. Forse basterebbe dormire decentemente per ritrovare le energie. Chissà! Vedremo.

14 commenti:

  1. Confermo quando non si dorme è tutto più difficile,anche le cose più semplici.

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  2. Mamma mia ! La mancanza di sonno è deleteria e, se vuoi la mia, anche abbastanza depressiva. Stasera in parte credo di capirti,dopo una giornata campale in clinica ad analizzare dati ed a farmi smontare e rimontare la tesi dalla prof. ! Al supermercato avrei voluto picchiare qualcuno ! Per il resto tieni duro, cerca di rubare ogni singolo secondo che ti rimane...e stai lontana dall' Unicredit !!!!!!!

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  3. Il sonno è importante, quando manca la visione della vita non è limpida e non è facile concentrarsi. Troppi impegni durante il giorno, secondo me oltre il lavoro che ti tocca tutti i giorni, per il resto assegna ad ognuno un giorno preciso, giusto per non andare in tilt.
    Ciao cara ti auguro una serena serata che concilia il sonno.
    Bacioni, Annamaria.

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  4. A volte l'eccesso di attenzione su un determinato tipo di lavoro stanca, avvilisce, abbatte. Certo, occorrerebbe staccare, ma spesso non ci è consentito e allora, personalmente, mi rifugio in una buona gita domenicale in mezzo ai monti, solo, io e Rino, magari ammirando qua e là la natura, sfiorando l'acqua di un ruscello, ascoltando un passerotto cantare, o camminare a piedi nudi su di un prato. Mi aiuta.
    In ogni modo, è un gran bene poter vivere la vita con piena attività e passione.

    Rino.

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  5. Hai ragione, Rino, una passeggiata nel silenzio e nella natura ci vorrebbe proprio, ma questa pioggia non dà tregua ultimamente. Non vedo l'ora che arrivi la primavera.

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  6. ..in effetti, all'inizio che ti leggevo, vedevo che raccontavi tante esperienze di camminate...
    su, su non farti scoraggiare dalla pioggia..!

    Stefi

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  7. Come ti comprendo... ed io di lavoro alle spalle ne ho "soltanto" 13...
    Ma i problemi, le difficoltà e gli impegni di questi tempi purtroppo non sono avidi ma anzi dietro all'angolo come le pioggie di questi tempi.
    Non ce la faccio veramente più... spero soltanto che Iddio ci dia la forza per farci uscire da questo periodo nefasto un pò per tutti. A proposito, perchè non fai un sondaggio su chi si sente felice, sereno o riposato in questo periodo? Troveresti, secondo me, un risultato interessante....

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  8. Potrebbe essere un'idea, Spunto. Temo pero' che spesso la gente si lamenti anche quando non ne ha motivo. Piace lamentarsi (a me per prima) perche' e' una richiesta di attenzione.

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  9. Credo che il forte coinvolgimento emotivo di questi ultimi giorni abbia degli effetti, per le persone sensibili, anche sulla qualità della vita.
    Nel tuo caso, poi, sapendo quanto sei dinamica e attiva, un po' di stanchezza si paga.
    Stacca un po' la spina e, se ci riesci, passa qualche giorno immersa nella Natura.
    Un forte abbraccio.
    Sileno
    PS: Che tu sia "lamentosa", non fa proprio parte del tuo carattere.

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  10. Su, forza. Che io ho dormito 9 ore eppure ho ancora sonno! :-)

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  11. Se la burocrazia ti ha saturata, leggiti (o rileggiti) COMMA 22 di Joseph Heller. Si ride a crepapelle, ci si indigna, si inorridisce, si piange.

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  12. tutto vero rıguardo al sonno... ıo quando sono nelle tue condızıonı torno a casa da scuola appendo un cartello ın camera mıa "non dısturbare, quı gıace un cane con la rabbıa...." e dormo fıno al gıorno dopo.
    poı ıl lavoro sı accumula... ma gıuro che é una delızıa... =) un abbraccıo

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  13. Cara Artemisia, ma quanti spunti!
    Mi sono limitato a scorrere alcuni post e che belle sollecitazioni. Che anima viva e pulsante che sei.
    Mi rifarò leggendo con calma (ma la sigla de "La freccia nera" STREPITOSA!).
    Un caro abbraccio

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  14. Eh, Frank, vedi un po' che ti sei perso ;-)

    Saretta: magari potessi farlo!

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