martedì 3 febbraio 2009

Quanto vale il lavoro del pubblico dipendente?

Nella famigerata legge 133 dell'agosto 2008 (figlia dell'altrettanto famigerato decreto legge 112 del giugno 2008), l'attuale governo ci ha messo tante di quelle cose e così diverse tra loro che viene da pensare che l'avessero "covata" per tutta la durata (purtroppo breve) del governo Prodi. Talmente tante cose che l'opposizione, che già dorme, secondo me, di molte cose non n'è nemmeno accorta.
Oggi ve ne racconto una che, sia pur marginale, non so quanto sia nota.
"Nell'ambito del processo di riorganizzazione e razionalizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di progressiva riduzione del numero dei dipendenti pubblici" un dipendente di un ente pubblico, come quello per cui lavoro, per gli anni 2009-2010-2011, può chiedere di essere esonerato dal servizio nel corso del quinquennio antecedente la data di maturazione dell'anzianità massima contributiva di 40 anni. La sua richiesta è irrevocabile e sarà oggetto di valutazione discrezionale da parte dell'ente che potrà, sulla base delle proprie esigenze funzionali ed organizzative, accogliere o meno la domanda. Non si tratta di "cessazione" ma di "sospensione" del rapporto di lavoro. Il personale non presta attività lavorativa ma percepisce trattamento economico temporaneo pari al 50% di quello complessivamente goduto al momento del collocamento nella posizione di esonero e matura i contributi previdenziali in misura intera. In questo periodo non si può instaurare rapporti di lavoro dipendente con altri soggetti pubblici o privati ma si può svolgere lavoro autonomo e attività di volontariato (incentivata, infatti in tal caso il trattamento economico è elevato al 70%). Al momento del collocamento a riposto per raggiunti limiti di età il dipendente avrà diritto alla pensione come se fosse rimasto in servizio.

Traducendo in italiano il burocratichese della circolare di cui ho riportato il contenuto: i dipendenti pubblici che lavorano almeno da 35 anni (e che hanno la facoltà di lavorare fino ad altri cinque) possono nei prossimi tre anni stare a casa (o fare volontariato o lavoro autonomo) a metà stipendio continuando a maturare la pensione come se lavorassero.
Non ho capito se questo "metà stipendio" elargito senza nessuna prestazione lavorativa lo paga l'ente di appartenenza o l'INPS o chi altro. Comunque sia esce tutto dalle tasche del contribuente.

Prima di esprimere un mio parere su quanto sopra mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di questa operazione.

-------------------------------------------------------

Altri miei post sui pubblici dipendenti:

La frustrazione di chi fannullone non è
Psicologia dell'utente
Non mi sento motivata
Civil servant

10 commenti:

  1. Razionalizzando il lavoro e motivando i dipendenti, la produttività sicuramente aumenterebbe di gran lunga a beneficio di tutta la collettività.
    I prepensionamenti servono solo a sperperare denaro pubblico e ad aumentare il lavoro nero mentre l'organizzazione del lavoro non cambia e la burocrazia inutile rimane.
    Sileno

    RispondiElimina
  2. Bhè è una delle tante differenze esistenti tra il lavoro pubblico e quello privato..
    Non per fare demagogia, ma che mi dici invece di tutti quei politici che dopo 2 anni e mezzo (!) ottengono la pensione (eh non certo a due euro...)?
    Tanto paga sempre Pantalone...

    RispondiElimina
  3. Non so, a me non sembra una grande idea...voglio dire, la razionalizzazione non si fa mandando a casa delle persone produttive, e continuando a pagarle, ma magari motivandole _all' interno_ dell' ente in cui lavorano...però da "lavoratore saltuario" non mi esprimo più di tanto su questioni che temo di non capire del tutto.

    RispondiElimina
  4. Io penso che in Italia dovevamo votare per Obama, si lo so che sto dicendo una stupidaggine ma sinceramente se non si presenta uno come lui nel nostro Paese io non voto più...in America diminuisce il peso della spesa pubblica sui contribuenti e si dimezzano gli stipendi ai manager earrivando a licenziare i fannulloni e in Italia si fanno queste cose assurde che paghiamo sepre noi oltre ad osannare i dirigenti che ci mandano allo sfacelo...scusa lo stato confusionario con sto cercando di spiegarmi ma come sempre sono indignata per tante di quelle cose che se dovessi dirle tutte dovrei passare le giornate a scrivere e non posso...sei insuperabile cara, spero che la prossima sia una bella notizia...ti abbraccio...Carmela

    RispondiElimina
  5. Carmela, come dice Curzio Maltese, in Italia uno come Obama non lo fanno nemmeno avvicinare alle sezioni di partito.

    RispondiElimina
  6. O.T. Per adesso posso solo ringraziarti per gli apprezzamenti. Poi verrà pure il tempo in cui potrò partecipare, qui da te, in casa di una persona della quale ammiro qualità che, se fossero almeno un pochino più estese, renderebbero questo nostro paese più amabile e non così vuoto come ci appare.
    Grazie, Artemisia
    Un caro saluto :-)

    RispondiElimina
  7. io l'avevo già sentita da un'amica quando è uscita (parecchio tempo fa tra l'altro).
    L'ho trovata semplicemente scandalosa e non riuscivo a crederci.
    ci troveremo a pagare persone che non lavorano, anche perchè credo che la cosa sia una buona opportunità, lo stipendio di un dipendente pubblico a "fine carriera", se confrontato con i nuovi standard, è comunque buono.

    Per esempio mia madre (che lo farà di sicuro), diploma e lavoro sicuro senza neppure concorso, 36 ore settimanali, ha uno stipendio che non è confrontabile con quello mio o dei miei amici (tutti laureati) coetanei (circa il doppio se rapportato alle ore di lavoro effettive), quindi se farà così, si troverà a guadagnare senza lavorare quello che guadagnerei io in un anno se lavorassi 36 ore e facessi 30 giorni di ferie.

    questo non per dire che chi ha fa male a goderselo (ci mancherebbe), ma che ci sono delle differenze di trattamento che ti lasciano allibito.

    Così come cittadini ci perderemo due volte: manterremo gente che non sta lavorando, perdendo al contempo lavoratori pubblici e quindi servizi. E poichè i servizi hanno una valore anche economico (per non parlare del valore della qualità della vita), sono più che convinta che il saldo sarà negativo.

    Odio "spandere" sentimenti negativi, ma mi sento davvero sconfortata.

    RispondiElimina
  8. Cara Artemisia, forse si torna solo al passato... abbiamo già dimenticato i "baby pensionati" della scuola o della sanità (donna sposata con figli POTEVA, non doveva, pensionarsi con 15 anni 6 mesi e 1 g di contribuzione..., (in parte causa della prima riforma pensionistica per sanare i conti)? ma anche nel privato non si scherzò..vogliamo ricordare le migliaia di "pre-pensionamenti" della grande industria e del suo indotto? Senza parlare della costante è più generosa, a livello europeo, assistenza pubblica alle imprese: la cassa integrazione..(spero non vi siano sfuggiti i dati di oggi...)
    E che sia stato l'Inps o il Ministero o il Fondo vattelapesca a pagare poco importa, sono sempre i soldi della collettività.
    Piuttosto c'è da chiedersi perchè non si sia mai voluta fare una vera politica contro il lavoro nero... un puntuale gettito contributivo è quello che permette la corresponsione delle pensioni. E la popolazione, comprendendo gli immigrati regolari, è in aumento..
    Ma ormai è tutto un inganno... potresti dedicare un post di denuncia per ogni articolo del dl 133, t'è sfuggito quello che riguarda la cartolarizzazione degli immobili del demanio militare?? e la possibilità di costituire spa che potranno acquistarli sottocosto come è già stato per il patrimonio immobiliare di molti enti pubblici e prima di riaffittarli a prezzo di mercato ai vecchi proprietari qualche immobile è stato venduto ad alcuni politici (credo ne abbiamo approfittato tutti gli schieramenti, chi più chi meno)?? tanto per citare il primo che mi viene in mente.
    Anzi, tutto fa parte di una ben orchestrata strategia senza potere di opposizione.. Ormai è in corso una guerra di tutti contro tutti,
    privato vs pubblico, funzionale al compiersi della strategia: lo smantellamento dello stato sociale, la privatizzazione di tutto... devono solo fare attenzione a che non si svuoti del tutto un numero pericoloso ed incontrollabile di pance...
    Scusa le digressioni e la mancanza di sintesi.
    Stefi molto, ma molto stanca

    RispondiElimina
  9. Allora: non ho voluto esprimere il mio parere su questa operazione nel post, per fare un esperimento. A me questa cosa ha indignato, ma mio marito mi ha detto che secondo lui non c'è niente di strano e mi ha un po' smosciata. Mi fa piacere comunque che tra voi qualche reazione ci sia stata.

    Secondo me ci sono due aspetti.
    1) quello della collettività che paga queste persone per stare a casa. E su questo ha ragione Stefi (che è molto più esperta di me): questi soldi si sommano ai tanti altri erogati senza un servizio come contropartita. (Liber, non so quanti ne usufruiranno, probabilmente essenzialmente donne perchè per un padre di famiglia avere metà stipendio senza avere un doppio lavoro non è proponibile).

    2) è dalla parte del dipendente pubblico che trovo la cosa più grave. Il messaggio è chiaro: del dipendente pubblico anziano non so che farmene, perchè non rende, non è motivato, mi occupa una scrivania, mi consuma corrente, riscaldamento, telefono, ecc. Meglio toglierselo dai piedi prima possibile a costo di pagarlo per stare a casa. E il lavoro che sta facendo? O non faceva niente e allora chissenefrega, o faceva poco e allora lo fa il collega che tanto fa poco anche lui, o assumo uno schiavo-precario che fa per due e costa poco, oppure, se è molto utile, gli dico di no (vedi potere discrezionale dell'ente).

    Io, come dipendente pubblica, trovo questo molto triste. E mi fermo qua.

    RispondiElimina
  10. forse non sono riuscita a dirlo molto bene, era un po' in quel "perdendo al contempo lavoratori pubblici e quindi servizi",
    certo che questa scelta denigra l'operato del lavoratore pubblico... piuttosto che tenermelo a stipendio pieno lo pago la metà ma me lo levo dai piedi.
    è assolutamente offensivo oltre che dannoso per tutti, e ne beneficieranno quelli che tanto non fanno niente, come il solito a scapito di quelli che invece fanno il loro (cui magari proprio per questo, come dici tu, non verrà concessa l'opzione). La vittoria dei fannulloni, insomma!

    (P.S. credo che degli uomini qualcuno usufruirà... pensa ai tanti tecnici comunali che generalmente fanno già un secondo lavoro)

    RispondiElimina