Sono d'accordo con padre Alex Zanotelli quando dice che il cittadino non vota solo quando si reca alle urne ma anche quando fa la spesa. Di qui l'importanza di un manuale che ci aiuta a capire chi c'è dietro un marchio, quali sono le imprese che producono i cibi e gli oggetti che compriamo, come si comportano nei confronti dell'ambiente, dei lavoratori, dei paesi poveri, se hanno sedi nei paradisi fiscali, ecc. E' uscita la nuova edizione della Guida al Consumo Critico a cura del Centro Nuovo Modello di Sviluppo.
Per chi non la conosce, la guida presenta una prima parte introduttiva dove spiega cosa vuol dire praticare un consumo responsabile secondo i diversi aspetti implicati (consuma sobrio, libero da scorie, corto e naturale, equo, senza crudeltà, democratico, sovrano). In seguito vengono analizzati i vari prodotti alimentari e di igiene per quanto riguarda la loro utilità e le loro implicazioni ambientali e sociali, con schede di veloce consultazione dei vari marchi.
Nella parte successiva vengono spiegati azienda per azienda sia i comportamenti positivi che le critiche riguardo a trasparenza, abuso di potere, sicurezza e diritti dei lavoratori, ecc. Infine (e questa credo sia una novità della nuova edizione) c'è una breva guida alla scelta dei prodotti in base agli imballaggi, all'energia necessaria per produrli ed al loro impatto ambientale per smaltirli.
Per chi ha letto le precedenti edizioni, la nuova è ugualmente utile perché le imprese sono in continua fusione e cessione dei vari marchi.
Il primo approccio per chi si avvicina al consumo critico può dare un senso di scoraggiamento perché, ad essere esigenti, si trova difficilmente una azienda senza macchia. Ma l'importante, secondo me, è essere informati e sensibilizzati. Per il resto, privilegiando certi aspetti rispetto ad altri secondo la nostra sensibilità personale, fare la spesa non è poi una cosa così tremenda.
Per chi non la conosce, la guida presenta una prima parte introduttiva dove spiega cosa vuol dire praticare un consumo responsabile secondo i diversi aspetti implicati (consuma sobrio, libero da scorie, corto e naturale, equo, senza crudeltà, democratico, sovrano). In seguito vengono analizzati i vari prodotti alimentari e di igiene per quanto riguarda la loro utilità e le loro implicazioni ambientali e sociali, con schede di veloce consultazione dei vari marchi.
Nella parte successiva vengono spiegati azienda per azienda sia i comportamenti positivi che le critiche riguardo a trasparenza, abuso di potere, sicurezza e diritti dei lavoratori, ecc. Infine (e questa credo sia una novità della nuova edizione) c'è una breva guida alla scelta dei prodotti in base agli imballaggi, all'energia necessaria per produrli ed al loro impatto ambientale per smaltirli.
Per chi ha letto le precedenti edizioni, la nuova è ugualmente utile perché le imprese sono in continua fusione e cessione dei vari marchi.
Il primo approccio per chi si avvicina al consumo critico può dare un senso di scoraggiamento perché, ad essere esigenti, si trova difficilmente una azienda senza macchia. Ma l'importante, secondo me, è essere informati e sensibilizzati. Per il resto, privilegiando certi aspetti rispetto ad altri secondo la nostra sensibilità personale, fare la spesa non è poi una cosa così tremenda.
------------------------------------------------------------------------------
Altri miei post sul consumo critico:
Il giusto prezzo del cibo
Il cibo, il pianeta, l'economia
Il fascino di un mondo diverso
Lo shopping che mi piace
La dura vita della consumatrice critica
Risparmio responsabile
Sono una consumatrice critica
Devo ammettere di essere ignorante come una zappa in fatto di consumo critico, so a malapena cos è,e nient altro. Certo la cosa mi attira. Credi che si possa coinvolgere JJ ? Perchè è lei in casa che decide il da comprarsi !
RispondiEliminaPerchè no? Certo non è che da un giorno all'altro puoi farle abbandonare le sue marche preferite, povera donna. Però puoi cominciare a dirle, che ne so, che la Nestlè distribuisce campioni di latte in polvere nel terzo mondo così le mamme disabituano i bimbi al seno. L'allattamento al seno è un rimedio contro la denutrizione e le malattie che sono causa di mortalità nei paesi del Sud del mondo. Allora invece di comprare la cioccolata Perugina, per esempio, che è della Nestlè (lo sapevi?) può comprare un'altra marca. E così via.
RispondiEliminaA saperlo ti avrei portato una delle precedenti edizioni della guida.
Una curiosità... sai per caso come raccolgano le informazioni sulle aziende?? Te lo chiedo in quanto alla mia ad esempio, sotto una facciata ufficiale in cui si snocciolano concetti quali la sicurezza, trasparenza e diritti per i lavoratori, in verità non è così rose e fiori come la dipingono...
RispondiEliminaNulla però contro la lodevole iniziativa che secondo me dovrebbe anzi essere estesa ai massimi livelli tanto da premiare le ditte più meritevoli cioè incentivarle a fare sempre di più in questo senso
Spunto, credo che dietro la guida ci sia un grosso lavoro fatto da volontari del CNMS. Niente di ufficiale. Mandano un questionario e danno un giudizio positivo o negativo gia' sulla trasparenza, cioe' sul fatto che abbiano risposto o meno al loro questionario.
RispondiEliminaPoi grandi ricerche soprattutto su internet. Nel dettaglio azienda per azienda ci sono tutte le notizie raccolte e le fonti.
Per esempio "l'azienda xxx ha una multa per danni all'ambiente....", "l'azienda yyy ha una sanzione per controversia con i lavoratori" "l'azienza zzz, secondo il rapporto di tale associazione internazione, continua a violare il codice internazionale..."
Il bello di questa guida e' proprio questo: loro ti danno i dati poi sta a te decidere se lo ritieni grave oppure no.
Per esempio, nella precedente edizione c'era un segno negativo ad una ditta di tonno "perche' forniva le forze armate". Ho pensato a mio cognato che mangiava questo tonno e mi sono detta che non c'era nulla di male. E quindi quel tonno per me si puo' comprare. Tanto per fare un esempio.
Se ti interessa un'azienda in particolare, ti faccio sapere i dati.
a proposito di consumo critico, approffitto per ricordare di spegnere la luce, oggi venerdì 13 febbraio dalle 18 alle 19,30 per aderire all'iniziativa "mi illumino di meno" sul risparmio energetico, promossa dalla trasmissione radiofonica Katerpillar di Radio2.
RispondiEliminaStefi
Grazie, Stefi. Si' M'illumino di meno e'un'iniziativa molto carina e fanno bene Cirri e Solibello a diffonderla. Pero' ad essere sincera, io "m'illumino di meno tutto l'anno", cioe' va bene come iniziativa di sensibilizzazione. Un po' come la "giornata del non acquisto". Per me, che faccio il consumo critico, non ha senso.
RispondiEliminaTanto per fare una battuta: una mia collega che tiene la stufa elettrica accesa un giorno si' e l'altro pure (in un ufficio gia' riscaldato) stasera fa la cena al lume di candela. Capisci? :-)