I riflettori sulla scuola pubblica si sono spenti ma la situazione non è affatto cambiata. I media al solito macinano i temi e quello che era d'attualità lo scorso autunno scompare e qualcuno può pensare che sia magicamente risolto. Ma non è così.
Fanno bene quindi quelli che nella scuola lavorano a richiamare l'attenzione. Tagli, proteste e malcontento c'erano stati anche in passato ma mai, nella mia modesta esperienza, gli insegnanti avevano approfittato del momento della consegna delle pagelle, un momento da un lato ufficiale dall'altro di routine, per lanciare un allarme. Così allegati alla pagella di mio figlio ho ricevuto due documenti: due gridi di dolore.
Il primo del "Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione". Non conoscevo l'esistenza di questo organismo. Pare che sia un organo istituzionalmente chiamato a dare una consulenza tecnico-professionale al Ministro ed infatti la circolare (indirizzata proprio al Ministro) è su carta intestata del MIUR. Nella lettera si esprime "fermo dissenso e viva preoccupazione sulle scelte operate sul sistema istruzione", si paventa "una destrutturazione del sistema scolastico pubblico" e si chiede "profonda revisione dei provvedimenti adottati, a partire dall'introduzione dell'insegnante unico e l'orario di 24 ore settimanali".
Il secondo documento è invece del Collegio dei docenti della scuola media di mio figlio e parla dei disagi dovuti alla mancata assegnazione dei fondi da parte del Ministero, alla riduzione del tempo scuola e dei docenti, all'aumento del numero di alunni per classe, all'abolizione delle ore di compresenza. "Non si può stare a vedere. Non si può fare finta di nulla", scrivono i docenti.
Non lasciamoli soli.
Fanno bene quindi quelli che nella scuola lavorano a richiamare l'attenzione. Tagli, proteste e malcontento c'erano stati anche in passato ma mai, nella mia modesta esperienza, gli insegnanti avevano approfittato del momento della consegna delle pagelle, un momento da un lato ufficiale dall'altro di routine, per lanciare un allarme. Così allegati alla pagella di mio figlio ho ricevuto due documenti: due gridi di dolore.
Il primo del "Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione". Non conoscevo l'esistenza di questo organismo. Pare che sia un organo istituzionalmente chiamato a dare una consulenza tecnico-professionale al Ministro ed infatti la circolare (indirizzata proprio al Ministro) è su carta intestata del MIUR. Nella lettera si esprime "fermo dissenso e viva preoccupazione sulle scelte operate sul sistema istruzione", si paventa "una destrutturazione del sistema scolastico pubblico" e si chiede "profonda revisione dei provvedimenti adottati, a partire dall'introduzione dell'insegnante unico e l'orario di 24 ore settimanali".
Il secondo documento è invece del Collegio dei docenti della scuola media di mio figlio e parla dei disagi dovuti alla mancata assegnazione dei fondi da parte del Ministero, alla riduzione del tempo scuola e dei docenti, all'aumento del numero di alunni per classe, all'abolizione delle ore di compresenza. "Non si può stare a vedere. Non si può fare finta di nulla", scrivono i docenti.
Non lasciamoli soli.
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Uh, su questo argomento mi fai andare a nozze:-)))
RispondiEliminaL'onda si è spenta, ahimè, ma le devastazioni del duo Tremonti-Gelmini iniziano appena adesso a fare effetto!
La circolare sulle iscrizioni, nella primaria, invita a fare le nozze con i fichi secchi: le famiglie possono scegliere il tempo scuola che gli pare (24, 27, 30, 40 ore), senza che ancora le istituzioni scolastiche abbiano chiari organici e risorse finanziarie. Insomma, il Ministero taglia tutto selvaggiamente, ma non osa dirlo alle famiglie, lascia che ad allargare le braccia dicendo "mi spiace" siano i dirigenti scolastici: sui giornali si racconta ancora la favola che con meno soldi si farà di più, ma ogni giorno si scopre - sulla propria pelle di famiglie - la falsità di questo assunto.
Il CNPI aveva già dato un parere sfavorevole sulla legge 133, quella che introduceva i tagli di 7800 milioni.Oggi che rinnova il giudizio (solo consultivo) la Gelmini dichiara che l'organismo va riformato profondamente, perchè si è sempre caratterizzato per essere profondamente conservatore:-(((
Intanto, in queste settimane i Consigli di Istituto e di Circolo hanno approvato il Programma Annuale 2009 - ovvero il bilancio preventivo per l'anno finanziario 2009 - in ritardo di due mesi, visto che non giungevano notizie dal Ministero riguardo ai fondi per il funzionamento della scuole.
Ora (6 febbraio!!!) sono stati stanziati i fondi per pagare il personale e le imprese di pulizia, ma sapete cosa hanno scritto tutte le scuole nella casellina "Entrate - Finanziamenti delle Stato - Fondi per il funzionamento didattico"?
ZERO. ZERO spaccato.
E sapete cosa è successo con il regalo dell'ICI ai ricchi? Che è rimasta vuota anche la casellina dei "Finanziamenti dagli enti locali".
Ad oggi non c'è nemmeno un euro, bambole. Per questo in molti hanno aumentato il "contributo volontario", cioè i soldi che sganciano le famiglie.
Però...in commissione cultura sta andando avanti il famigerato DDL Aprea, che trasformerà le scuole in fondazioni, decretando la morte della scuola pubblica così come la conosciamo. Da lì in poi, i soldi le scuole dovranno andarseli in buona parte a cercarseli, elemosinandoli da presunti ricchi mecenati (che qualcosa in cambio lo vorranno pure, no?).
Sperando, nel mentre, di non incontrare qualche ronda:-(
Uffa, sei tu che mi porti sempre ad essere pessimista o proprio non c'è una cosa che vada come deve, in questo paese?:-))))))
... e hanno ancora quattro anni davanti con maggioranza bulgara.
RispondiEliminaSperiamo in un ravvedimento di tutti coloro che anzichè guardare la luna indicata dal saggio, guardano il dito.
sileno
Questo è il grande problema di tutti i movmenti studenteschi che ho visto nella mia vita di studente a partire dalla "Pantera", che però mi ha toccato solo di striscio: esattamente come un onda prendono forza in autunno, si alzano fin verso natale, e di solito non mangiano neanche il panettone, restando schiuma sul bagnasciuga ! Perchè ? Non so, credo che un certo reflusso di attenzione sia connaturato alla protesta, poi, come ben dici, i media ci metteno del loro lasciando l' argomento nell' oblio. Sta a noi non dimenticarlo...e grazie per avercelo ricordato !
RispondiEliminaStessa cosa qui in Francia...Io sono in sciopero duro da tre settimane...
RispondiEliminaMi dispiace, Lupo, di aver contribuito al tuo pessimismo. D'altro canto ti ringrazio perchè ci hai dato altri elementi sulla questione.
RispondiEliminaRingrazio anche Chiara che ci informa su cosa accade oltralpe (dove, non avendo da guardare il festival di San Remo, sono molto più attivi di noi).
Belphagor, non ti sentire in colpa. Capisco voi ragazzi. L'entusiasmo e le energie non sono inesauribili e poi ci sono gli esami, le lezioni, ecc.
Capisco anche che la gente sia presa da altre cose, la crisi economica, il posto di lavoro in pericolo, e la scuola sembra essere solo un problema di orario scolastico.
Invece minando la scuola pubblica si infligge un colpo mortale alla giustizia sociale. Per questo credo che sia bene mantenere alta l'attenzione.
Mi tocchi nel vivo anche a me in quanto mia moglie supplente di III fascia di inglese/francese sarà costretta a cambiare lavoro.
RispondiEliminaInfatti, secondo le vigenti riforme scolastiche, dal prossimo anno si toglie le possibilità di abilitare i professori (con la SSIS o corso abilitante), diminuiscono drasticamente le cattedre (in molti casi verrà eliminata la seconda lingua, le ore di italiano, educazione tecnica, ecc) e soprattutto si tolgono, come avete detto tutti voi, tanti, troppi, soldi ad uno dei pilastri della società (o forse l'intento non è così casuale?)
Vivo direttamente, come genitore e come Presidente del Consiglio d'Istituto, le difficoltà della scuola pubblica, ahimè abbandonata da ogni governo, nell'affrontare le sfide di una modernizzazione senza risorse, anzi, con risorse ogni anno più esigue. Noi siamo stati costretti ad erogare i corsi di recupero solo alle insufficienze gravi potendo permetterci di pagare solo 200 ore. Siamo un paese destinato al declino, lo vado dicendo da tempo e purtroppo i fatti mi danno ragione. Vedo, anche nella scuola, una sorta di rassegnazione e di accettazione quasi rassegnata di questa lenta agonia . Possiamo solo sperare nell'alimentazione ed idratazione forzata !
RispondiEliminaAggiornamento: è arrivata la richiesta del contributo cosiddetto "volontario". E' stato portato a 40 euro (mi pare che fosse 35 l'anno scorso) ma nella lettera la preside scrive che, siccome altre scuole chiedono 60 euro, se qualcuno magari volesse dare un contributo superiore ai 40, la scuola ringrazia.
RispondiEliminaPraticamente sono ridotti a chiedere l'elemosima. :-(
che tristezza. la scuola è la base, se non di tutto, di tantissimo. i tagli sono un disastro, sarà che sono andata a scuola tardi, ma già allora pensavo che le era dedicata troppa poca attenzione e troppe poche risorse ... figuriamoci ora.
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